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lunedì 16 novembre 2009

Zanardelli atto secondo, dopo LA220, chiude anche il Quadriportico

Giornale di Brescia
11-11-2009



Quadriportico chiuso Ma c’è anche chi apre
Dopo nemmeno un anno la società è stata messa in liquidazione L’assessore Margaroli: «Un peccato, però sul centro c’è chi investe»
«Chiuso per pausa estiva». Peccato che l’estate sia passata da un pezzo. E che il Quadriportico sia ancora serrato. Inaugurato nel settembre dell’anno scorso, rappresentava non soltanto un’avventura imprenditoriale degna di nota, ma anche la restituzione alla città di uno spazio significativo in piazza Vittoria, nel pieno di quel centro storico la cui rivitalizzazione è per molti un auspicio e un obiettivo.
Un rilancio rimasto in sospeso
Bar, ristorante con buffet all’ora di pranzo, un piccolo palco e un teatro con oltre 200 posti erano gli elementi per il rilancio del Quadriportico ristrutturato. E, a seguito dell’apertura al pubblico, tutto si era messo in moto, compresa la programmazione teatrale con - tra l’altro - alcuni comici di Zelig. Oggi, però, rimane soltanto quel cartello che comunica la chiusura per la pausa estiva. Motivo? Le cose non sono andate come ci si aspettava: la srl Quadriportico ha chiuso il 2008 con una perdita di oltre un milione di euro (in tre mesi ricavi sono stati invece di circa 310mila euro); e nel luglio di quest’anno è stata messa in liquidazione, condividendo questo destino con la società cui fa capo, la Tge di Gussago.
Che cosa succederà adesso? Difficile fare previsioni. Da parte sua l’assessore al Commercio del Comune, Maurizio Margaroli, rivela di aver «cercato di capire se ci fossero alternative alla chiusura attuale, anche se l’Amministrazione comunale non ha responsabilità al riguardo». Si trattava infatti di «un’iniziativa importante». In particolare l’assessore ha «provato a trovare un imprenditore interessato a rilevare il Quadriportico». Ma purtroppo nessuno ha risposto in modo positivo: «Si parla di qualche milione di euro d’investimento, non è uno scherzo», sottolinea l’assessore. L’investimento iniziale era stato di nove milioni di euro per 2mila metri quadrati di superficie acquistati da Comune e Camera di commercio e recuperati nel rispetto dell’architettura di Marcello Piacentini.
Ma c’è anche qualcuno che riapre
«Il momento, del resto, non è favorevole», continua l’assessore Margaroli. Aggiungendo, d’altro canto, che «tante altre aziendine reduci da momenti di crisi stanno riaprendo: Tone e Batista è già ripartito, per la Torre è questione di giorni...». Realtà decisamente diverse, certo, ma a loro volta ubicati nel cuore della città che di tanto in tanto qualcuno dà per «morto». Come anche il cinema Nuovo Eden, in via Nino Bixio, che sembra davvero aver vinto la propria sfida: quest’anno le presenze nella sala da 217 posti - che ospita sia un’attività «ordinaria» fatta di proiezioni cinematografiche, incontri, concerti sia eventi «straordinari» come il prossimo «Filmlabfestival» - sono 40mila, sostanzialmente in linea con quelle del 2008. Invece, nonostante le intenzioni iniziali, resta separata l’attività del Bar Nuovo Eden che, pur avendo l’ingresso in via Odorici, è collegato fisicamente al cinema ma è accessibile dall’interno soltanto in rari casi particolari.
Al contrario, a Brescia esistono locali dove la convivenza tra spettacolo e ristorazione è una realtà quotidiana, o quasi: secondo i dati del Settore Marketing urbano del Comune, in città i bar e i ristoranti che svolgono «attività accessoria di pubblico spettacolo» sono una trentina, ma soltanto cinque in centro storico.
Francesca Sandrini

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