Si parla tanto di qualità della vita e a Gussago la percezione è che questa sia di buon livello.
Peccato che le percezioni si scontrino con la realtà dei fatti e i dati scientifici affermano che i rischi per i gussaghesi sono più alti di quanto non si creda.
Soprattutto se il rischio di cui si parla è invisibile, perchè riguarda la qualità dell'aria che respiriamo.
Sappiamo tutti che Brescia, per esempio, è giornalmente monitorata e i risultati sono costantemente fuori legge (le polveri sottili imperversano).
Purtroppo anche i paesi dell'hinterland non sono in una situazione migliore.
Dai dati tratti leggendo l'Atlante della mortalità 1999-2003 dell'ASL di Brescia si scopre che nel distretto Ovest (di cui fa parte anche Gussago, oltre a Castegnato, Roncadelle, Ospitaletto, Travagliato ed altri) i morti per tumori al fegato sono cresciuti del 251%, per malattie dell'apparato respiratorio del 99% e per broncopneumopatie del 147%.
L'amministrazione di Gussago Insieme (ecologista?) non fa niente, la politica dello struzzo impera.
Non installano le centraline di controllo dell'aria, anche se queste sono disponibili in Regione, non conoscendo così i dati sulle polveri sottili ed altro presenti nell'aria che noi gussaghesi respiriamo.
Dati fondamentali per fare opera di prevenzione e diminuire i rischi per la salute della popolazione.
Ma l'inattività di Gussago Insieme non si ferma qui: progetti sullo sviluppo della viabilità e sull'utilizzo delle energie alternative sono praticamente inesistenti, l'edificabilità ecocompatibile sembra un'eresia e la raccolta differenziata è stagnante da anni.
Dobbiamo aprire gli occhi: Gussago è inquinata ne più ne meno come tutto il resto dei paesi dell'hinterland bresciano.
Quello che serve è un cambiamento di rotta politico e progettuale che vada oltre le “mura” di Gussago, confrontandosi e collaborando con le realtà circostanti.
La politica del “piccolo ma bello” è assolutamente insufficiente per la soluzione di problemi così gravi.
Ricordiamoci sempre che il nostro paese l'abbiamo preso in prestito dai nostri figli.
Peccato che le percezioni si scontrino con la realtà dei fatti e i dati scientifici affermano che i rischi per i gussaghesi sono più alti di quanto non si creda.
Soprattutto se il rischio di cui si parla è invisibile, perchè riguarda la qualità dell'aria che respiriamo.
Sappiamo tutti che Brescia, per esempio, è giornalmente monitorata e i risultati sono costantemente fuori legge (le polveri sottili imperversano).
Purtroppo anche i paesi dell'hinterland non sono in una situazione migliore.
Dai dati tratti leggendo l'Atlante della mortalità 1999-2003 dell'ASL di Brescia si scopre che nel distretto Ovest (di cui fa parte anche Gussago, oltre a Castegnato, Roncadelle, Ospitaletto, Travagliato ed altri) i morti per tumori al fegato sono cresciuti del 251%, per malattie dell'apparato respiratorio del 99% e per broncopneumopatie del 147%.
L'amministrazione di Gussago Insieme (ecologista?) non fa niente, la politica dello struzzo impera.
Non installano le centraline di controllo dell'aria, anche se queste sono disponibili in Regione, non conoscendo così i dati sulle polveri sottili ed altro presenti nell'aria che noi gussaghesi respiriamo.
Dati fondamentali per fare opera di prevenzione e diminuire i rischi per la salute della popolazione.
Ma l'inattività di Gussago Insieme non si ferma qui: progetti sullo sviluppo della viabilità e sull'utilizzo delle energie alternative sono praticamente inesistenti, l'edificabilità ecocompatibile sembra un'eresia e la raccolta differenziata è stagnante da anni.
Dobbiamo aprire gli occhi: Gussago è inquinata ne più ne meno come tutto il resto dei paesi dell'hinterland bresciano.
Quello che serve è un cambiamento di rotta politico e progettuale che vada oltre le “mura” di Gussago, confrontandosi e collaborando con le realtà circostanti.
La politica del “piccolo ma bello” è assolutamente insufficiente per la soluzione di problemi così gravi.
Ricordiamoci sempre che il nostro paese l'abbiamo preso in prestito dai nostri figli.
Romolo