Blog di informazione Libera e Indipendente a Gussago Fatti, Opinioni, Pensieri, Avvenimenti, Novità sul territorio. Qui non vi sono censure alle opinioni e ai vostri commenti (naturalmente il tutto nel rispetto e nell'educazione) pertanto siete i benvenuti.

sabato 31 ottobre 2009

Viabilità che non «decolla»: l’ex sindaco lancia l’allarme


Bresciaoggi
Sabato 31 Ottobre 2009

Marchina ricorda accordi precedenti e chiede attenzione alla nuova amministrazione

«Su incrocio all’altezza della Metra e svincolo a raso di Navezze i ritardi sono legati all’autostrada» Appello alla Giunta sul nuovo Pgt


Viabilità di Gussago sempre al centro dell'attenzione delle forze politiche.
Se la maggioranza di centrodestra si muove in sintonia con la Provincia, la lista civica d'opposizione «Gussago Insieme» (che ha governato il Comune per 10 anni) ricorda di avere a sua volta concordato con la Provincia importanti interventi, attesi ora dopo grande ritardo.

Chi parla è l'ex sindaco Bruno Marchina (ora consigliere di minoranza), rilevando che erano in corso incontri per definire la sistemazione di due incroci viari di grande importanza non solo per Gussago. «Due importanti interventi - spiega - sono previsti all'interno di progetti approvati dal Cipe a carico del tratto autostradale della Valtrompia che dovrebbe partire dal casello di Ospitaletto».

IL PRIMO NODO è costituito dall'incrocio della Metra sulla sp510, ora regolato da un semaforo, al confine dei territori di Gussago, Rodengo Saiano e Castegnato.

IL SECONDO riguardava lo svincolo a raso di Navezze sulla sp19, considerato pericoloso soprattutto per chi deve girare a sinistra verso la Valtrompia o chi s'immette, proveniendo da sud, per entrare in paese.

L'ex sindaco osserva che i continui rinvii per realizzare l'autostrada valtrumplina hanno allungato i tempi di attuazione della sistemazione dei due incroci.
«Per evitare lungaggini, la Provincia ha anticipato i tempi per migliorare l'accesso a raso sulla sp19 a Rodengo Saiano, per eliminare l'intersezione pericolosa. I lavori dovrebbero essere imminenti con la realizzione di una grande rotatoria per favorire anche l'accesso alla sp510 per Iseo».
La conseguenza? «Il Comune di Gussago aveva incontrato gli assessori provinciali ai Trasporti ed ai Lavori pubblici. Per l'incrocio alla Metra era in itinere un'intesa per installare un rondò, mentre per Navezze si era ipotizzato un secondo manufatto».
Marchina rileva che per questi interventi non occorrono varianti urbanistiche. Ma aggiunge: «Vedo con preoccupazione che nel nuovo Piano di governo del territorio non si fa parola su questi problemi».
Infine respinge al mittente le accuse che la precedente amministrazione non abbia mosso un dito per la viabilità locale. «Basta girare per Gussago per vedere quanto realizzato (tangenziale di Sale) o in corso (tangenziale di Navezze)», sottolineando che il collegamento con le grandi vie di comunicazione rientrava in progetti di più ampio respiro».


PS, ragazzi calma con i commenti, mi raccomando

venerdì 30 ottobre 2009

La guerra dei Media.


Bresciaoggi
Venerdì 30 Ottobre 2009


«La giunta è attenta alle colline»

Un lettore aveva segnalato alla rubrica «Provincia da salvare» con tanto di fotografie lo stato delle colline di Gussago interessate a sbancamenti e interventi edilizi. Pronta la replica dell’assessore all’urbanistica Luca Aliprandi che spiega: «La nostra amministrazuione, insediatasi 4 mesi fa, non permetterà alcuna aggressione edilizia delle colline di Gussago.
A dimostrarlo ricordo la delibera del Consiglio che ha escluso dal Piano casa le aree agricole, collinari e non collinari». SULLE FOTO finite su www.bresciaoggi.it nella rubrica Provincia da salvare, l’assessore chiarisce: «Sono interventi rischiesti prima del nostro insediamento. Le foto dello sbancamento riguardano la realizzazione di una cantina. Il progetto è stato anche sottoposto all’esame di impatto paesistico e prevede, dopo la fase di realizzazione della cantina interrata, l’esecuzione di opere di mitigazione con essenze arboree. Anche il secondo intervento mostrato dalle foto riguarda una cantina che a fine lavori sarà interrata e di essa rimarrà visibile solo l’accesso».

Richiedei, rilancio con la cessione di Palazzolo

Giornale di Brescia
30/10/2009

Nelle linee guida del nuovo piano industriale il controllo delle spese, la vendita della Santissima e della struttura in riva all’Oglio

La fondazione Richiedei di GussagoGUSSAGOPotrebbe essere il 2011 l’anno di rinascita per la Fondazione Richiedei. Questo l’obiettivo temporale che il nuovo Consiglio di amministrazione si è dato per il rilancio della struttura socio sanitaria gussaghese su cui oggi pende uno squilibrio gestionale da oltre due milioni di euro annui. Il neo presidente della fondazione Fausto Gardoni ed il sindaco di Gussago Lucia Lazzari hanno illustrato durante la Commissione consiliare degli affari sociali alcune linee guida ed obiettivi del nuovo piano industriale per il salvataggio del Richiedei sui cui oggi pendono quasi 13 milioni di euro di debito. Nodo centrale della partita sarà la fideiussione da oltre 2 milioni di euro da parte dell’Amministrazione comunale, che darà modo al nuovo Cda di ottenere una base su cui rilanciare la struttura.
«Il nuovo piano - ha spiegato il presidente Gardoni - ha l’obiettivo di raggiungere il pareggio gestionale entro il 2011, operando mediante la cessione di concessione per la struttura di Palazzolo e soprattutto tramite verifiche e obiettivi mensili di controllo della spesa che riescano ad ottimizzare i risultati. Obiettivi che includono anche il mantenimento, se non il miglioramento delle prestazioni assistenziali».
Il nuovo piano verrà presentato con maggior completezza nel Consiglio comunale del 19 novembre quando verranno compiuti anche i passaggi necessari per l’approvazione della fideiussione. Per aiutare il rilancio della Fondazione Richiedei, è stata anche presentata un’operazione da circa 1,5 milioni di euro che vedrà cedere la Santissima ad una fondazione costituita ad hoc per il recupero dello storico convento del colle Barbisone, ormai diventato il simbolo del paese franciacortino. «La nuova fondazione - ha detto il sindaco Lazzari - in cui verranno rappresentati sia il Richiedei che l’Amministrazione comunale stessa, avrà il compito appena pronto il progetto di occuparsi del recupero e rilancio della struttura».
Approvazione sulle linee guida è stata espressa anche dai rappresentanti delle opposizioni di Gussago, che hanno sottolineato la condivisione delle scelte esposte, evidenziando sia l’attenzione nella cessione di Palazzolo al recupero degli investimenti fatti, sia la volontà di riportare sotto la gestione di Gussago della Rsa attualmente ceduta in gestione alla cooperativa il Gabbiano di Pontevico.
d. lor.

Richiedei: Il nuovo Cda ha illustrato punto per punto le strategie per salvare la Fondazione

BresciaOggi
30 Ottobre 2009


Richiedei, luci e ombre sul piano di salvataggio


La ricetta: taglio alle spese generali e cessione di Geriatria a Palazzolo Ma su tutto pesa il debito: al via richieste di proroga a banche e fornitori

Entro il 2011 la Fondazione Richiedei di Gussago dovrebbe chiudere il bilancio in pareggio. È l'obiettivo che si propone il nuovo Consiglio d'amministrazione, presieduto da Fausto Gardoni che, a 45 giorni dal suo insediamento, ha già predisposto un piano industriale di risanamento.
In sostanza è un programma di copertura dei debiti verso le banche e i fornitori, offrendo determinate garanzie. Il Cda non prevede di gestire solo l'esistente, ma di avviare un programma di investimenti nei servizi per elevarne la qualità con l'attivazione di nuovi.
LE LINEE GUIDA sono state illustrate da Gardoni alla commissione Affari sociali, alla presenza del sindaco Lucia Lazzari e dei capigruppo consiliari.
«È un piano - ha spiegato il presidente - credibile e fattibile, basato su un'attenta analisi della situazione contabile attuale», annunciando di avviare nei prossimi giorni un confronto con i rappresentanti sindacali. per negoziare l'attuazione del contratto per chi entrerà ex novo a far parte del personale della fondazione.
Ma quali sono le misure da adottare? «Faremo l'analisi dei contratti dei servizi - ha proseguito Gardoni -. Poi il controllo di gestione per acquisti e investimenti, definendo uno standard. Inoltre l'attivazione di una rete per il budget dei posti letto».
UNO DEI NODI da sciogliere è il reparto di Geriatria di Palazzolo (30 posti ), in cui si sono registrate perdite rilevanti.
La proposta è la cessione del contratto di concessione ad altro ente, che comporterebbe un introito di 660 mila euro con lo spostamento a Gussago del budget d'accreditamento regionale.
Considerando, inoltre, che a Palazzolo i posti letto occupati sono mediamente una quindicina su 30, la richiesta è di portarli a 20, attivando per i 10 restanti un reparto di alcologia.
Queste operazioni comporterebbero «di portare a casa circa 600 mila euro».
In previsione l'aumento del budget della Radiologia (150 mila euro), e un taglio alle spese generali di 1,4 milioni in due anni. In programma l'utilizzo degli spazi liberi (2 mila mq), negoziando con la Regione l'attivazione di servizi di riabilitazione specialistica.
E L'INDEBITAMENTO bancario calcolato in 17,3 milioni di euro tra mutui, finanziamenti, tesoreria, leasing? «Chiederemo agli istituti di credito di ripianare il debito con un rientro trentennale. Per le fatture scadute dei fornitori (7,6 milioni), inoltreremo la richiesta di proroga per un anno». A garanzia, il Comune di Gussago si dovrebbe impegnare con una fidejussione di 2,5 milioni di euro (l'assenso della Corte dei Conti ci sarebbe).
Pure la Santissima (l'ex convento domenicano) rientra nell'operazione. Il Comune, costituendo una fondazione a maggioranza di capitale pubblico, dovrebbe acquisirla (si parla di 1,5 milioni).
E il personale? Nel piano del 2008 erano previsti 80 esuberi. In quello nuovo nessuno sarà licenziato. 30 faranno parte della Cooperativa «Il Gabbiano» (è confermata la cessione del ramo d'azienda per la Rsa), mentre gli altri 50 saranno riassorbiti. Aleggia un cauto ottimismo.

giovedì 29 ottobre 2009

PRENDE IL LARGO LA CAMPAGNA DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ENOGASTRONOMICO E ARTISTICO

Bresciaoggi

Il Comune di Gussago promuove i «tesori» locali

Stampa nazionale e pubblico delle grandi occasioni a Gussago per conoscere i prodotti tipici di questo territorio ricco di storia e tradizioni: riparte tra vigne e cantine la riscoperta delle eccellenze enogastronomiche del paese alle porte della Franciacorta. Lo scorso fine settimana, l'assessore al Turismo Lucia Masutti ha guidato in prima persona un nutrito gruppo di giornalisti di testate e televisioni nazionali in una degustazione della produzione di sei cantine e tre distillerie presenti sul territorio gussaghese. Il momento è stato preceduto da una visita condotta da Mariella Annibale all'antica pieve dei Morti, un vero e proprio scrigno dell'arte sacra bresciana, in cui spicca la misteriosa lastra tombale di età longobarda detta di Maviorano. Questo appuntamento è però solo il primo di una serie di iniziative cui l'assessore Masutti tiene molto. Obiettivo dichiarato: riportare in auge una produzione che, soprattutto in campo vitivinicolo, tocca proprio a Gussago punte di eccellenza. «I vini - sottolinea Masutti - sono sempre stati, a partire dal Rinascimento, particolarmente pregiati ed anche i nostri distillati. Gussago inoltre è a cavallo tra due zone Doc ovvero la Franciacorta e l'ambito del Cellatica». Particolarmente fitta al riguardo l'agenda dell’assessore per i prossimi mesi: in agenda c’è lo studio una serie di eventi che riguardano proprio la valorizzazione del territorio, inteso come luogo deputato al turismo enogastronomico. Il 30 e il 31 gennaio sarà organizzata a Gussago un'iniziativa dedicata alla grappa. Si partirà da qui, per scoprire attraverso l'acquavite, gli scorci più suggestivi del territorio. Si punterà poi sul vino per affermare il paese quale laboratorio per la valorizzazione del paesaggio della vite. «La giornata dedicata alla stampa nazionale - sottolinea l'assessore - è stata pensata proprio in base al concetto di territorio che si desidera valorizzare nei prossimi mesi: la tipicità dell'enogastronomia unita alle bellezze storico-artistiche, due aspetti che si completano a vicenda». Attenzione a vigne e distillerie dunque ma anche all'agricoltura in generale, ambito che a Gussago, pur passato in secondo piano rispetto allo sviluppo artigianale del paese, non ha mai smesso di essere una voce importante. Basterebbe pensare alla produzione delle ciliegie di Civine e del resto del paese, che in un passato neppure troppo lontano rivaleggiavano con quelle celeberrime di Vignola. A tal riguardo una delle prossime mosse dell'assessore Masutti sarà un'indagine sulle aziende agricole locali per «identificarne le produzioni e valorizzarle opportunamente - come dichiarato dall'assessore -; l'agricoltura è una risorsa importante, è fondamentale puntarci i riflettori».
v.n.

Presentato il nuovo distillato promosso dal Consorzio di Paspardo con partner Distillerie Franciacorta di Gussago

BsOggi
28.10.2009

Acquavite di Castagne, sinergia per la nuova sfida «made in Bs»
Claudio Andrizzi

Diecimila bottiglie sono già pronte a conquistare spazio sul mercato
Mercoledì 28 Ottobre 2009 AGRICOLTURA, pagina 16 e-mail print
L’Acquvite di Castagne: la nuova eccelenza targata BresciaUn prodotto, frutto di un progetto condotto in sinergia da forze istituzionali e produttive, che arricchisce l'ampio paniere agroalimentare bresciano: questo, in estrema sintesi, il profilo dell'Acquavite di Castagne, il nuovo distillato «100% made in Bs» presentato ufficialmente a Villa Barboglio, sede dell'assessorato provinciale dell'Agricoltura.
UN'IDEA, partita da lontano, che dopo alcuni anni di studio e sperimentazione giunge finalmente in porto grazie, in primis, al Consorzio della Castagna di Vallecamonica: l’associazione, circa 120 castanicoltori, da anni è alla ricerca, con il supporto della Comunità Montana, di sbocchi originali per una produzione che, nel comprensorio camuno, si aggira annualmente sui 300 quintali. L'ambizione di provare a realizzare un distillato con le castagne della zona circolava da tempo, ha trovato un entusiasta fiancheggiatore nelle Distillerie Franciacorta di gussago, l'azienda presieduta da Antonio Gozio già protagonista nel campo della grappa. A metter nero su bianco la ricetta è stata la Facoltà di Agraria dell'Università Statale di Milano, che ha dovuto affrontare un procedimento piuttosto complesso per arrivare a un risultato soddisfacente ed in linea con le aspettative di mercato.
L'ACQUAVITE di Castagne distillata a gussago nasce direttamente dalla farina fornita dal Consorzio di Paspardo: il risultato finale è un prodotto decisamente particolare, che sta già suscitando curiosità. «Più che alla grappa, si avvicina al whisky - ha spiegato il mastro distillatore, Giuliano Gozio -. È un distillato molto pulito, dal gusto piuttosto morbido e dal profumo persistente di castagna; a 38 gradi alcoolici vanta anche una gradazione piuttosto moderata». Insomma, il profilo è quello di un prodotto da meditazione, che si fa apprezzare anche freddo e che, in futuro, verrà commercializzato anche in una versione invecchiata dopo affinamento di 12 mesi in barrique. Grazie alla forza commerciale delle Distillerie Franciacorta, l'Acquavite camuna sta già sbarcando sia nei canali della grande distribuzione che sugli scaffali delle enoteche e sui tavoli dei migliori ristoranti con una prima partita di 10 mila bottiglie. Il Consorzio di Paspardo la commercializza con veste e nome differente («Il Castagnolo»). E in una fascia premium: la bottiglia da mezzo litro costerà 16 euro. E questo perché il costo della materia prima è molto elevato. Ma l'interesse del consumatore più attento è già alle stelle. «Sono proprio iniziative come queste - ha concluso l'assessore Gianfranco Tomasoni - che si dimostrano veramente in grado di generare valore aggiunto per il territorio».

mercoledì 28 ottobre 2009

Le colline di Gussago? «Sono ridotte così»

Bresciaoggi
Mercoledì 28 Ottobre 2009

Le colline di Gussago? «Sono ridotte così»
Sbancamenti e cemento lungo il versante sud che porta al «Santuario della Stella»

L’attenzione dei lettori di Bresciaoggi per il territorio è sempre alta e le segnalazioni dei lettori sui piccoli grandi scempi della nostra provincia sono Numerose. Ecco vedere le foto inviate da Giovanni Castrezzati, che ha fatto una ricognizione sulle colline di Gussago.


Purtroppo, aggiungo io la storia si ripete.. cambiano le stagioni, le amministrazioni, passano gli anni, ma il problema è sempre lì, tante buone intenzioni, tante belle parole ma alla resa dei fatti...


Guardate questo trafiletto datato 1999 tratto da "filo diretto con Gussago Insieme"





martedì 27 ottobre 2009

GUSSAGO QUARTO CLASSIFICATO!!



Fonte dati Giornale di Brescia 25.10.2009

Gussago Strada chiusa, commercianti in rivolta

Giornale Di Brescia
27/10/2009


Polemiche per il prolungato disagio legato ai lavori di posa dei tubi del gas, di via Acquafredda

Una panoramica dell’abitato di GussagoGUSSAGOCommercianti in rivolta: da oltre un mese e mezzo in via Acquafredda non passa nemmeno un’auto. Tutto a causa del cantiere aperto a Gussago i primi giorni di agosto per effettuare il collegamento delle tubature del gas con la nuova piscina di via Staffoli.

«Così non si può andare avanti - spiegano i portavoce del comitato di negozianti -, il giro di affari è letteralmente crollato, soprattutto per gli esercizi di passaggio come bar, fornerie, lavasecco, dove la chiusura della strada ed il relativo stop del traffico hanno avuto conseguenze pesantissime. Per la forneria che ha appena ristrutturato il negozio il volume di vendite è calato persino del 70%, un vero e proprio disastro».

Facendo due passi per via Acquafredda, uno dei rami dello storico incrocio della Croce di Gussago, tutto è immobile e l’andirivieni di clienti si conta sulle dita di una sola mano. Nel tratto «incriminato» i lavori sono iniziati nel mese di settembre dopo che il cantiere aveva completato la posa dei tubi sul tratto terminale di via Quattro Novembre. «La cosa che più ci fa imbestialire - proseguono i commercianti -, non è il protrarsi dei lavori nel tempo, quanto il non sapere quando la strada potrà finalmente tornare agibile. Nessuno è stato in grado di dircelo e sul cantiere manca un cartello in cui sia indicata una data di inizio e fine lavori. Siamo anche amareggiati per aver potuto avere, solo dopo la raccolta di firme, tre incontri con i tecnici, l’assessore alla Sicurezza ed il sindaco Lazzari».
Il municipio gussaghese guidato da Lucia Lazzari ha però avviato con una lettera già il 14 ottobre la procedura prevista per avere chiarimenti sul cantiere gestito da A2A. «In questi casi - dice il sindaco Lazzari - la legge prevede che il Comune prima dia comunicazione scritta dei problemi al titolare dei lavori, il quale ha dieci giorni di tempo per rispondere; al momento stiamo aspettando che A2A risponda al sollecito e poi decideremo come muoverci».
I lavori del cantiere nel frattempo proseguono e a quanto sembra via Acquafredda tornerà presto transitabile dato l’arrivo del cantiere nella parte terminale della strada. Un’ipotesi confermata anche da A2A che interpellata sulla questione ha anticipato alcuni contenuti della lettera di risposta all’Amministrazione comunale, nel quale si annunciava il completamento dei lavori fino a via Gandoverelli entro la prima settimana di novembre, in anticipo sulla data del 20 novembre inizialmente prevista. «Sappiamo per esperienza che questi lavori delicati possono creare disagi ai commercianti - dice A2A -, è una situazione che abbiamo già incontrato durante le opere di realizzazione del teleriscaldamento, ma spesso le lamentele dei commercianti si sono spente dopo la nostra offerta di risarcire il buco di fatturato causato dai lavori, semplicemente confrontando il fatturato del periodo incriminato con quello del medesimo intervallo dell’anno precedente».

lunedì 26 ottobre 2009

Futurismo in Franciacorta

Accogliamo con piacere la richiesta e la pubblichiamo per fare un pò di propaganda all'iniziativa:



Un cordiale Saluto alla redazione di GussagoBlog
volevo chiedervi, se possibile, approfittando della vostra disponibilità, per postare sul blog una nota ricordando che venerdì 30 alle ore 21 presso la Chiesa di S.Lorenzo avremo un grande personaggio, il Prof.Giordano Bruno Guerri, nostro ospite che terrà una conferenza sulla figura di Filippo Tommaso Marinetti.

Giordano Bruno Guerri è una tra i massimi esponenti della cultura in Italia, dal primo aprile 2004 al febbraio 2005 ha diretto il quotidiano L’Indipendente.


Sempre tentato dalla scrittura creativa, ha partecipato anche alla sceneggiatura di un film per la tv sul futurismo, I colori della gioventù (Rai 1, 2006) Collabora a riviste scientifiche di storia e a periodici di attualità, è opinionista del Giornale, scrive su Capital e racconta i suoi viaggi su Anna. Nel 2000 ha fondato, con Ida Magli, il giornale Italiani Liberi, periodico di Ricerca Antropologica che si batte contro l'omologazione europea. Lo si trova online, www.italianiliberi.it.


Dal Marzo del 2003 al Maggio del 2007 è stato presidente della Fondazione Ugo Bordoni (www.fub.it) definita Istituto di Alta Cultura da una legge del febbraio 2003. La Fub è una delle più importanti istituzioni mondiali nel campo della ricerca su tecnologia-comunicazione-informazione, e Guerri dice di essere l’ennesimo tentativo, nella storia italiani, di costituire un ponte fra cultura scientifica e cultura umanistica, ma che “lui ci sta riuscendo-davvero a fare ‘sto ponte”.


Insegna storia contemporanea alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università Telematica Guglielmo Marconi. E’ presidente di LangTech2008, un conferenza internazionale per il Trattamento Automatico del Linguaggio (Tal), ovvero gli studi umanistico-tecnologici che si occupano di insegnare alla macchine a capire e a parlare e che rivoluzioneranno il nostro futuro rendendo possibile, per esempio, parlare in italiano e essere capiti in un'altra lingua, e viceversa; oppure di tradurre perfettamente da una lingua all’altra qualsiasi testo, perfettamente, battendo un tasto sulla tastiera: anzi, dando un comando vocale, perché le tastiere non esisteranno più.


Nel febbraio del 2008 ha pubblicato D’Annunzio. L’amante guerriero (Mondadori), rilettura non convenzionale di un personaggio bistrattato dalla storiografia “come lui orba da un occhio”. E’ in uscita da Rizzoli Vent’anni e un giorno, di Giuseppe Bottai, con una lunga prefazione di Guerri.


Nel 2007 ha pubblicato Pensieri scorretti. 1837 aforismi per togliere la ragione a chi ce l’ha (Utet), dove ha radunato gli aforismi politicamente scorretti raccolti negli anni. Uno, suo, recita: “Un buon padre ha figli solo dopo i cinquant’anni, per lasciare l’eredità quando ne avranno più bisogno.”


Grazie mille, vi aspetto numerosi!


Stefano Quarena


Assessore alla Cultura
Comune di Gussago


Per maggiori informazioni, potete consultare il sito del comune di Gussago
 QUI>>>>http://www.gussago.com/news/allegati/2009/depliant%20futurismo.pdf



 

sabato 24 ottobre 2009

....6, 7, 8, 9, 10 Ripartiamo

Quanta passione nelle vostre discussioni, decisamente, sono sempre più  convinto a continuare con il nostro Blog perchè non esiste null'altro sul nostro territorio che faccia emergere tanta passione a  Gussago, si sente la necessità di uno scambio ma manca la possibiltà di esprimere idee e confronti  sui temi e sempre più noi di GussagoBlog riusciamo a investire questo ruolo. E' un segnale importante da parte vostra che si manifesta con il numero sempre più crescente di lettori (ora abbiamo un rank/page di 13/50)  ma anche per gratificare il lavoro che con tanto impegno vogliamo portare avanti. Non nego che questi risultati incoraggianti ci stanno facendo pensare a qualcosa di "più grande", in effetti la piattaforma di bigG è un pò limitante da alcuni punti di vista, per cui siamo pensando di  progettare qualcosa di più articolato  e completo.  Naturalmente se qualcuno di voi desidera aiutarci è ben accetto, i recapiti li conoscete...
Nel frattempo Gussagoblog è sbarcato anche su Facebook e lo trovate qui

iscrivetevi numerosi!!

Cordialmente

Vs. Stefano

Una cura da cavallo per salvare la Richiedei

BRESCIAOGGI
Sabato 24 Ottobre

Mercoledì la questione approda alla commissione comunale degli affari sociali


Le proposte del Comitato: riduzione dei costi, concordato con i debitori, conferenza dei servizi con Asl e Regione


Dopo la nomina del nuovo Cda della fondazione «Richiedei» di Gussago, continua il lavoro per restituire all’istituzione la stabilità economica perduta. Mercoledì prossimo alle 17.30, è convocata la commissione Affari sociali con la presenza di Fausto Gardoni, neo presidente dell'Opera Pia per cercare di trovare una soluzione adeguata a risolverne i problemi finanziari. La notizia è stata annunciata dal sindaco Lucia Lazzari, nel corso di un'assemblea pubblica, promossa dal Comitato per la salvaguardia del Richiedei.
I gussaghesi sono molto sensibili a questo ente che per più di un secolo ha cadenzato la vita sociale ed assistenziale di Gussago. Carlo Colosini, Vladimiro Ballini, Vincenzo Ferraresi, Santo Zorzi, Giovanni Gatta, a nome del Comitato, hanno illustrato la grave situazione finanziaria. Dal 2006 il bilancio d'esercizio si è chiuso in costante perdita, tanto che raggiungerà alla fine del 2009 i 13 milioni di euro. Ma non è finita. La situazione patrimoniale non è certo rosea. Le proprietà sono gravate da mutui ipotecari per 12,5 milioni di euro, mentre i debiti verso fornitori, calcolando anche i 4,5 milioni di crediti, ammontano a 12 milioni. «Ciò significa - ha spiegato Ballini - un pesante sbilancio di liquidità. In sostanza non ci sono più quattrini in cassa e l'ipotesi di un fallimento non è poi così lontana». «Il Comitato - è intervenuto Colosini - ha avuto la funzione di evidenziare ai cittadini la gravità della situazione. Non bisogna perdere tempo. Ogni giorno che passa il debito sale se non si assumeranno drastici provvedimenti. Da parte nostra, facciamo un passo indietro, lasciando alle istituzioni il compito di risanare la fondazione ma vigileremo lo stesso affinchè tutto si svolga in modo trasparente, salvaguardando anche l'occupazione». Spetterà quindi al Cda sbrogliare l'intricata matassa ed avviare un programma di risanamento.
Secondo il Comitato «la maggioranza precedente ha sottovalutato il deteriorarsi della situazione». Formulate in assemblea alcune proposte. In primis l'istituzione di una conferenza dei servizi, coinvolgendo Asl, Regione, Comune di Palazzolo. Inoltre riduzione dei costi delle forniture, revisione dei contratti, riesame dei costi della dirigenza, avanzare un'offerta al 50% ai fornitori che attendono da un anno di essere pagati. Ma per attuare questo serve liquidità. Sarà quindi la commissione Affari sociali a decidere quali provvedimenti assumere.
 
 

mercoledì 21 ottobre 2009

Idee, proposte e dibattito per salvare la «Richiedei»

Mercoledì 21 Ottobre 2009

BRESCIAOGGI

Il deficit della fondazione al centro di un incontro pubblico
«Diamo un futuro al Richiedei» è l’emblematico titolo dell'assemblea pubblica promossa dal Comitato per la salvaguardia della fondazione. L’appuntamento è fissato per domani alle 20.45 nella sala civica «Camillo Togni» di Gussago. In vista del confronto, gli organizzatori hanno redatto e distribuito in questi giorni una pubblicazione che fa il punto sulla precaria situazione della Fondazione Richiedei alla luce del pesante passivo accumulato in questi ultimi anni. Tradotto in cifre, l'ente ha chiuso l'esercizio 2008 con un deficit di 3,9 milioni di euro. I debiti verso fornitori assommano a 11,1 milioni mentre il pacchetto di mutui da rimborsare si attesta sui 12,3 milioni.
Ad aggravare la situazione si profila un ulteriore buco finanziaro nell’esercizio in corso che dovrebbe chiudere, secondo una recente stima, con una perdita di oltre 3 milioni. Il Comitato chiama direttamente in causa la precedente amministrazione che «ha sottovalutato l'incremento esponenziale dei debiti, non adottando misure drastiche».
La conseguenza? «I Consigli d'amministrazione, che si sono succeduti, a tambur battente alla guida della fondazione, non hanno saputo affrontare la situazione, proponendo soluzioni adeguate, oltre ad aver assunto iniziative e compiendo errori di valutazione che hanno portato la fondazione ad essere sull'orlo del baratro». L'auspicio è che la nuova governance nominata dal sindaco Lucia Lazzari e guidata da Fausto Gardoni, «sappia uscire dal tunnel, riportando il più che centenario ente a quel ruolo primario in provincia nell'erogazione di servizi socio assistenziali di alta qualità nell'interesse della comunità di Gussago».
L’assemblea offrirà l’occasione di illustrare alcune delle proposte di risanamento e rilancio della fondazione. Per questo alla serata sono stati invitati sindaco, assessori e consiglieri comunali.S.BOT.



Vi propongo inoltre, in formato immagine (purtroppo, ma ci attrezzeremo prima o poi...) copia di un volantino consegnato dal "COMITATO DI SALVAGUARDIA DEL RICHIEDEI" in questi giorni alle famiglie gussaghesi, per una migliore lettura vi consiglio di scaricarlo. clicca qui>>>>>>

PS. evitiamo commenti pretestuosi e inutili, o mi troverò costretto a moderare le conversazioni


Gussago Insieme: «Più sicurezza sulle strade»


Giornale di Brescia
21.10.2009

GUSSAGO
«Prima di pensare a nuove strade vengano messe in sicurezza quelle esistenti». Questo l’appello lanciato dalla lista di minoranza Gussago Insieme sul tema della viabilità definito prioritario dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Lucia Lazzari.


«Dalle prime battute sul nuovo Pgt - spiega l’ex sindaco oggi capogruppo di opposizione Bruno Marchina - è chiaro nelle parole dell’assessore all’urbanistica Luca Aliprandi che la viabilità sarà uno dei temi portanti del nuovo Pgt, una priorità che non poteva essere soddisfatta con il piano già adottato e che l’attuale Amministrazione ha revocato a settembre. Su questo tema sono state prospettate soluzioni innovative come una nuova viabilità di gronda, però nessuno ha speso una parola sulla messa in sicurezza di due degli incroci più pericolosi di Gussago, quello della Metra sulla sp 510, dove c’e almeno un semaforo e quello di Navezze sulla sp 19 completamente a raso».
Le intersezioni secondo l’ex sindaco furono già oggetto di incontri ed accordi informali con la Provincia, per la modifica degli incroci su cui realizzare intersezioni a rotatoria. «Sono 15 solo i morti a Navezze - prosegue Marchina - sappiamo benissimo che le due opere erano inserite nel progetto dell’autostrada di Valtrompia, ma ci sembra giusto spronare l’attuale maggioranza a concludere quelle trattative già avviate per le quali si era arrivati già a definire anche i dettagli, come nel caso dell’incrocio alla Metra dove l’accordo di massima prevedeva la ripartizione dei costi al 50% sulla Provincia e al 50% sui tre comuni interessati cioè Gussago, Castegnato e Rodengo».

lunedì 19 ottobre 2009

OPERAZIONE TRASPARENZA

NON tutti hanno notato che anche il comune di Gussago ha aderito all'Operazione Trasparenza" che obbliga le pubbliche amministrazioni alla pubblicazione dei Dati online sul personale: retribuzioni dei dirigenti e tassi di assenza.





Infatti, Disposizioni normative recenti, previste dal Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione, prevedono la pubblicazione per tutte le pubbliche amministrazioni, nei propri siti internet istituzionali, di alcune informazioni relative ai dirigenti (curricula vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale.
L'iniziativa prende il nome di "Operazione trasparenza", un modo per garantire chiarezza e omogeneità, rispettando le norme dettate dal Garante della Privacy.

Una gara per Luca – Domenica 22 Novembre 2009

Seppur un pò fuori tema per il nostro Blog, vi segnalo questa importante iniziativa proposta da un nostro lettore per sostenere un giovane crossista di Bagnolo Mella, gli introiti della manifestazione saranno devoluti a Luca per aiutarlo nel suo percorso dandogli un sostegno concreto.

Luca

visita il sito: Una gara per Luca >>>

giovedì 15 ottobre 2009

...e dopo l'ordinanza Francobollo arriva l'ordinanza fantasma!!!

Tempo fà parlammo dell'ordinanza di carnevale, dove venivano vietati alcuni comportamenti tipici dei ragazzini in quel periodo di festa quali ad esmpio l'utilizzo di bombolette schiumogene, come spiegato nel post, niente da eccepire sui contenuti ma sulle modalità di pubblicazione sicuramente qualcosa in più si poteva fare.. Ebbene, per la serie al peggio non c'è mai fine, ancora una volta il benestante comune di Gussago, emette due ordinanze (se è vera la leggenda di quella sul Bourqua forse son tre..) in cui si dà notizia della indispensabile necessità ed urgenza di emissione ed applicazione, in pompa magna alla stampa locale, ma che in realtà se le provate a cercare non le si trova da nesuna parte!!
Ah! scusate è vero vengono affisse per regolamento all'albo pretorio...mea culpa perdonatemi il lapsus....però una domanda ve la vorrei fare : ma quanti di voi sanno dove si trova l'albo pretorio a Gussago?







Detto ciò, stavolta vi risparmio la fatica della ricerca e ve le propongo io (per gentile concessione del PD, vi consiglio di salvarle in locale perchè si fà un pò fatica a leggerle):


- Ordinanza del Sindaco contro l'accattonaggio >>>>> qui

- Ordinanza del Sindaco contro la vendita abusiva >>>>>>>qui

Piano antitraffico: in cantiere la Gussago-Brione

Giornale di Brescia  

L’opera è stata progettata per realizzare una tangenziale in tre lotti che dirotti auto e camion all’esterno di Navezze

Il centro abitato di Navezze da cui parte la tangenziale
L’opera è stata progettata per realizzare una tangenziale in tre lotti che dirotti auto e camion all’esterno di Navezze

GUSSAGO Al via il secondo lotto della tangenziale di Navezze. Dopo 15 giorni di lavori la nuova deviante che per la riduzione del traffico dalla storica frazione di Gussago inizia a prendere forma. Dalla rotatoria su via Del Castagneto si può già intravedere la lingua di terra battuta che entro la prossima estate verrà poi ricoperta dal manto di asfalto, consentendo di deviare gran parte del traffico verso Brione e Polaveno che transitava per il paese franciacortino.
Un’opera avviata dalla precedente amministrazione dal costo complessivo di circa un milione e mezzo di euro, che ora vede la luce dopo un iter tortuoso per la complessità delle trattative con i vari proprietari terrieri, tra le cause che hanno portato a slittare per anni la data di avvio lavori, ci sono anche le modifiche subìte dal progetto di questo secondo lotto, modifiche che hanno fatto levitare abbondantemente il costo dell’opera rispetto ai 950mila euro previsti. La strada è stata prolungata di un centinaio di metri rispetto al progetto iniziale, dove lo sbocco avrebbe dovuto essere su vicolo Alfiere, rispetto all’attuale soluzione che vede l’intersezione della strada su vicolo Molino vecchio tramite la realizzazione di una rotatoria. Punto nevralgico del nuovo progetto è anche lo scavalco del torrente Canale unico previsto nella realizzazione dell’opera, che dovrebbe continuare ad affiancare uno dei principali corsi d’acqua che attraversano il paese franciacortino.
Ora la Giunta guidata da Lucia Lazzari sta operando alcune valutazioni in merito alla riduzione del consumo di suolo sul progetto del terzo ed ultimo lotto dell’opera che allo stato attuale del progetto, dovrebbe prolungare il tracciato sino sul torrente Canale qualche centinaio di metri prima del ex cementificio.
I lavori del terzo lotto, quindi, potranno avere inizio solo al termine dello studio in corso.
Davide Lorenzini 



lunedì 12 ottobre 2009

Azzerato il Pgt: «È tutto da rifare»


BRESCIAOGGI
Sabato 10 Ottobre


 La nuova giunta comunale affossa il Piano urbanistico


Azzerato il Pgt: «È tutto da rifare»

Sul territorio è annunciato un cambio di rotta: «Non ci servono altre case, ma più servizi»

«Strade e scuole sono le priorità». Luca Aliprandi, assessore all'Urbanistica di Gussago, sintetizza in due parole l'azione della nuova amministrazione comunale di centrodestra, che ha azzerato il Piano di governo del territorio adottato dalla precedente maggioranza.
«Non è in sintonia con i nostri principi - ha detto - che sono: tutela del territorio con il minimo consumo di aree, interesse paesaggistico, riqualificazione dei centri storici, il potenziamento dei servizi, la mobilità. Questi obiettivi non possono essere perseguiti dall’attuale strumento urbanistico».
Aliprandi ha aggiunto: «A Gussago ci sono più di 600 appartamenti sfitti. Che senso ha continuare a costruire case?».
Ma il suo no è anche per i capannoni, definiti «blocchi invasivi e devastanti. Salviamo il salvabile. Per noi la qualità della vita è prioritaria».
L'assessore si dice convinto che sarà rispettata la scadenza del 31 marzo 2010: termine ultimo per approvare il Pgt.
Altro contendere: le spese previste di 20 milioni di euro per le opere pubbliche. «Alcune non le condividiamo. Quindi, revochiamo l'attuale strumento urbanistico e ne redigiamo uno nuovo che tenga conto dei nostri indirizzi».
La cancellazione del Pgt non ha trovato d'accordo l'ex maggioranza. L'ex sindaco Bruno Marchina ha difeso il precedente operato: «La revoca è un atto forte. Il Pgt si basa per legge sul parametro legato al decennio precedente sul numero delle famiglie. Si prevedevano solo 22 mila metri quadrati di edificato per realizzare 230 appartamenti in cinque anni, di cui un buon numereo in aree Peep. Inoltre si evidenzia che le superfici fuori dai centri abitati sono vincolate, prevedendo, la diminuzione degli indici volumetrici».
Riguardo ai 20 milioni di opere pubbliche, Marchina precisa che «sono comprese quelle eseguite dai privati». S.BO.

venerdì 9 ottobre 2009

Sport a Gussago

Vi propongo un simpaticissimo video della palestra Judo di Gussago, naturalmente con l'occasione approfittiamo per fare un pò di propaganda a questa disciplina  diffusa dal maestro Luciano Botticini.
Faccio anche un'appello a tutte le società sportive nel caso vogliano diffondere materiale sulle discipline, il nostro blog le accetterà molto volentieri.




mercoledì 7 ottobre 2009

BreBeMi: intesa sugli espropri

Giornale di Brescia

Ettore Prandini «Per Coldiretti procedure ok, ma vigileremo» 
 
Coldiretti è tra le associazioni firmatarie del protocollo d’intesa sulla partita degli espropri per BreBbeMi.
A Brescia il presidente Ettore Prandini segue ovviamente da vicino la situazione: «Il primo punto che ha convinto la nostra associazione ad aderire riguarda la certezza dei pagamenti, affinchè non si ripeta un caso analogo a quello della Statale 11 per cui si è dovuto far ricorso ad un giudice. La garanzia è che l’80% dell’importo concordato venga liquidato alla stipula dell’accordo e il resto liquidato in tempi relativamente brevi».
La questione diviene complessa in presenza di aziende che, a seguito dell’esproprio, verranno messe in condizione di non poter lavorare per un certo periodo. Parliamo di quelle realtà per le quali scatterà l’abbattimento degli edifici, che nel Bresciano sono una quindicina.
«In questo caso - prosegue Prandini - la questione è più complessa. Si dovranno valutare e quantificare i danni subiti dagli agricoltori non solo per l’abbattimento degli edifici, ma anche per il tempo durante il quale le loro attività rimarranno improduttive. In questo caso sarà importante il ruolo che svolgeremo come consulenti a fianco dei diretti interessati».
Infine, ma non per ultimo, c’è la questione relativa alla conservazione della rete irrigua. «È ovvio - dice Prandini - che il cantiere taglierà parecchi punti di irrigazione. Abbiamo la garanzia che verranno installati sistemi in grado di garantire il servizio anche durante i lavori».
Il tracciato di BreBeMi nella nostra provincia interessa ben tredici comuni: Brescia, Castegnato, Castrezzato, Cazzago San Martino, Chiari, Cologne, Gussago, Ospitaletto, Roncadelle, Rovato, Rudiano, Travagliato e Urago d’Oglio. In tutto sono circa 1.400 i proprietari coinvolti.


Vedi il tracciato
 










Giornale di Brescia   

 
L’immagine è stata scattata a Urago d’Oglio <BR>durante la posa della prima... gettata per BreBeMiLe procedure espropriative lungo l’asse dei 62 chilometri del tracciato della BreBeMi, interessano un totale di 495 ettari e circa duemila aziende, l’80% delle quali sono agricole mentre 1.170 si trovano all’interno di una fascia di «rispetto» di due chilometri dall’asse autostradale.
Proprio per l’imponenza del progetto e per le problematiche connesse (ricordiamo che solo a Chiari una quindicina di aziende verranno spazzate via dal tracciato) ieri in Regione è stato firmato un protocollo che definisce criteri di valutazione condivisi e procedure semplificate per gli indennizzi a chi dovrà subire un esproprio del proprio terreno agricolo a causa del passaggio della BreBeMi. Il testo è stato sottoscritto dagli assessori alle Infrastrutture e Mobilità e all’Agricoltura della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo e Luca Daniel Ferrazzi, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole (Confagricoltura, Coldiretti, Cia) e dei proprietari fondiari. «Abbiamo voluto sottoscrivere questo protocollo con le organizzazioni di categoria - afferma l’assessore Cattaneo - perché convinti della bontà del metodo di lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni: non un commissario che impone le decisioni facendole calare dall’alto, ma il confronto con il territorio per condividere il più possibile le soluzioni da intraprendere. Tanto che più che di espropri è più corretto parlare di acquisizioni concordate a prezzi di mercato. Velocizzare i tempi di indennizzo e semplificare le procedure, riducendo i margini di interpretabilità delle norme in vigore, non può che incentivare lo spirito di collaborazione per la realizzazione del bene comune che è già così forte nei cittadini lombardi».
Il protocollo prevede la condivisione dei criteri di valutazione degli indennizzi a favore di chi subisce un esproprio totale o parziale della propria azienda, ma anche a chi, pur non subendo l’esproprio, subisce un danno dalla realizzazione dell’infrastruttura. Per quanto riguarda gli accordi sottoscritti nel protocollo, BreBeMi si impegna a vigilare affinché l’impresa affidataria dei lavori provveda, compatibilmente con le esigenze di sicurezza dei cantieri, a effettuare quanto possibile per consentire l’irrigazione e lo scolo di terreni, nonché il transito dei soli mezzi agricoli e, alla fine dei lavori, al ripristino di canali irrigui, tubazioni e strade. Le organizzazioni di categoria, invece, per parte loro attiveranno un servizio di consulenza a disposizione dei propri associati, anche per quanto riguarda i rapporti con le istituzioni incoraggiando l’accordo.
Claudio Venturelli

lunedì 5 ottobre 2009

Gussago Richiedei: i sindacati chiedono soluzioni partecipate

Giornale di Brescia

GUSSAGO
I lavoratori del Richiedei di Gussago chiedono soluzioni partecipate. Le tre associazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil indirizzano un invito che va dal nuovo consiglio di amministrazione guidato da Fausto Gardoni passando per Amministrazione comunale, Regione Lombardia, Asl, Spedali Civili di Brescia e Azienda ospedaliera Mellino Mellini di Chiari.
«Ci rivolgiamo a tutti i soggetti pubblici che hanno a che fare direttamente o indirettamente con il Richiedei - spiegano i sindacati -. Le difficoltà economiche della Fondazione Richiedei di Gussago non si superano con il ricorso a contratti di lavoro che penalizzano il personale. Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà economiche della struttura, ma chiediamo che la crisi venga affrontata con un piano complessivo per il rilancio della Fondazione. Per tanto abbiamo chiesto al Cda un incontro urgente».
I sindacati si dicono pronti anche a organizzare assemblee pubbliche coinvolgendo sia lavoratori che cittadini dal momento che «il rilancio del Richiedei riguarda tutte le comunità dei paesi su cui la struttura sorge».

Torna grapperie aperte A Gussago la festa della Distilleria Peroni

Giornale di Brescia
03/10/2009

Tra gli alambicchi nel 2008Nonostante il «periodo nero» dell’economia italiana e la lotta al consumo di alcol, come ogni anno, gli associati dell’Istituto Nazionale Grappa si stanno preparando per la grande giornata di Grapperie aperte, l’occasione per mostrare al pubblico gli impianti di produzione del distillato italiano per eccellenza. L’edizione 2009, che si terrà domenica prossima 11 ottobre, vedrà protagoniste numerose aziende della penisola, dall’Alto Adige alla Sicilia, che apriranno le porte ai visitatori proponendo degustazioni e visite guidate. Per un superalcolico non sembra il momento, ma l’Istituto dice che la grappa, a differenza di molti altri superalcolici, mal si presta ad essere assunta in forti dosi, e quindi non può certo essere tacciata quale responsabile dei molti disastri sociali legati al consumo smodato di alcol.
Nel Bresciano è il giorno della Distilleria Peroni Maddalena di Gussago. Il programma offrirà visite guidate agli alambicchi in funzione, nella barricaia dove i distillati invecchiano e al processo di imbottigliamento. Dulcis in fundo una degustazione di distillati. Il pasticciere Bazzoli preparerà in diretta cioccolatini alla grappa e all’interno dell’azienda sarà allestita una mostra di opere in ferro battuto del Maestro Bonometti, aperta a tutti gli ospiti. Durante la giornata, in occasione del 40° anniversario dell’attività delle Distillerie Peroni Maddalena, sarà presentata una riserva.

domenica 4 ottobre 2009

LA PROTESTA: BASTA al passaggio delle vetture provenienti da Gussago In via del Santellone, stufi del traffico da superstrada

BresciaOggi
Venerdì 02 Ottobre 2009



LA PROTESTA. I residenti nel tratto che dalla cascina della Badia va al ponticello sul canale Bodutto si dicono sempre più esasperati dal transito dei mezzi pesanti

In via del Santellone, stufi del traffico da superstrada
 
«A tutte le ore il passaggio dei veicoli commerciali da o verso le aree produttive di Cellatica e gussago»  

  È dal 2003 che gli abitanti di via del Santellone protestano. Lo hanno fatto sommessamente, lo hanno fatto attraverso lettere ai giornali e all’amministrazione, lo hanno fatto con assemblee pubbliche, lo hanno fatto, qualche anno fa, anche con una petizione di sessanta firme. Volevano e chiedevano che la loro via migliorasse un po’ e diventasse più vivibile, meno caotica come invece è, manco fosse una arteria provinciale mentre è solo una via di quartiere, stretta, troppo stretta. Già, perchè il problema è la sproporzione tra la morfologia della via e il suo utilizzo. È dall’uso insomma che discende la gran parte dei disagi che i residenti non si stancano di denunciare da anni.
Il pezzo di via del Santellone in questione è quello - lungo poco meno di 800 metri - che dalla cascina della Badia va al ponticello sul canale Bodutto, segnando il confine con il Comune di Cellatica. Sul lato nord si stendono campi, su quello sud si affacciano le case Marcolini nelle quali abitano anche i sessanta cittadini già firmatari di una petizione. Qui transitano a tutte le ore, anche la sera, i veicoli commerciali che provengono oppure si dirigono alle aree produttive di Cellatica e gussago. Un via vai sostenuto, che tempo addietro fu anche calcolato. L’allora circoscrizione Terza fece installare sul ponticello una piastra di rilevazione dei passaggi di veicoli. Risultarono 3.450 ogni giorno, ore notturne comprese. Un transito alimentato anche dai navigatori satellitari, che indicano proprio questa come la via più breve per le aree industriali.
IL TRANSITO è per la gran parte di furgoni, ma anche di veri e propri camion che prediligono questo percorso più defilato, rapido e decongestionato alla sottostante e spesso intasata via Vallecamonica. Raccontano alcuni residenti che il traffico commerciale rimbomba fastidiosamente nelle case a causa della loro vicinanza con il bordo strada. Del resto si tratta di una via molto stretta, tanto che - pur essendo a doppio senso di marcia - manca della linea di mezzeria, aspetto segnalato come non una secondaria fonte di pericolosità. Ed è così stretta che non è infrequente vedere i furgoni in arrivo da Cellatica superare il ponticello contromano; quella corsia d’altronde è un po’ più agevole e si rischia meno di strusciare i guard-rail messi al posto di quei fittoni che non a caso finivano regolarmente piegati o abbattuti.
GLI ABITANTI della Badia non chiedono la luna, ma solo che questo tratto diventi somigliante a quello perpendicolare che collega via Vallecamonica. Un tratto che era stato riqualificato, con tanto di pista ciclabile e lampioncini, al tempo della ristrutturazione della cascina, e che si presenta a tutti gli effetti come una strada di città; peccato che svoltata la curva, diventi una strada di campagna. Eppure - sostengono da sempre i residenti - è una strada comunque strabattuta e spesso a grande velocità.
Quello degli eccessi di velocità è un altro problema segnalato dalla popolazione, e fa riferimento soprattutto a chi, dopo il tramonto, prende quel rettilineo a campo di sfide con moto o auto, genere «Gioventù bruciata». Non si può dimenticare che qui c’è una residenzialità di anziani e che gli spazi per il transito, già esigui, sono ridotti anche dal fatto che alcuni sono costretti a parcheggiare fuori di casa: in pochi hanno il garage.
PER QUESTO le richieste avanzate all’amministrazione attuale, come in precedenza a quella Corsini, sono di impedire ai mezzi commerciali di passare da via del Santellone e di mettere in sicurezza gli incroci con attraversamenti pedonali protetti. Ancora: realizzare una rotatoria all’incrocio della cascina e posizionare dei dissuasori, che potrebbero essere i nuovi rilevatori di velocità di cui si parla per viale Bornata e altre grandi direttrici periferiche, dal momento che l’Amministrazione s’è orientata a mandare in soffitta i classici dossi in cemento o in plastica. Ma la soluzione ottimale - sostiene Fabio Zipponi, residente - sarebbe la riqualificazione della via secondo i criteri della «zona 30», sul modello di quanto fatto in via Violino di sotto. Piccole rotatorie, passaggi pedonali in rilievo, piste ciclabili e aiuole lungo. «Così via del Santellone - spiega - diverrebbe quella via residenziale e di quartiere che è realmente, e non la strada intercomunale, di servizio, il surrogato per chi non vuole percorrere la 510, come invece ha finito con essere interpretata».
 
Eugenio Barboglio