Blog di informazione Libera e Indipendente a Gussago Fatti, Opinioni, Pensieri, Avvenimenti, Novità sul territorio. Qui non vi sono censure alle opinioni e ai vostri commenti (naturalmente il tutto nel rispetto e nell'educazione) pertanto siete i benvenuti.

sabato 25 aprile 2009

IL 25 APRILE


In questa importante giornata anche da noi si sono celebrate cerimonie e manifestazioni, è stato bello vedere la partecipazione della gente e spero anche la voglia i non dimenticare il sacrificio di tanti che ci ha permesso di arrivare sino a qui. Ai comunque troppi che credono che la guerra civile in Italia non sarebbe stata necessaria perchè in fondo anche Mussolini qualcosa di buono lo ha fatto lascio la bella risposta, data un giorno da Vittorio Foa al senatore ex fascista Pisano' , che gli aveva detto: "Siamo pari perche' tutti e due abbiamo difeso, se pure da parti opposte, la nostra patria". Rispose Vittorio: "Con questa differenza: che siccome abbiamo vinto noi lei e' diventato senatore, mentre se aveste vinto voi, avrei continuato a restare in galera".
Credo non serva aggiungere altro.
Rossella

martedì 21 aprile 2009

venerdì 17 aprile 2009

GENERALIZZARE FA MALE

Vorrei farvi partecipi del mio malumore.
L’altro giorno mi capita in mano la pubblicazione “Filo diretto con Gussago Insieme” e non vi nascondo la mia curiosità ho cominciato a leggere l’intervista al loro candidato sindaco Renato Verona. Dopo poche righe ho cominciato a bollire. Alla domanda “PERCHE’ TI SEI AVVICINATO ALLA POLITICA? Il buon Renato ( non si offenda per questa definizione bonaria anche perché è lui oggi l’oggetto del mio bollire ma poteva essere chiunque altro avesse scritto tali cose, infatti la mia critica è al pensiero e non ASSOLUTAMENTE alla persona) risponde “ALLA POLITICA LOCALE PERCHE’ HO VISTO IN GUSSAGO INSIEME UN GRUPPO DI PERSONE SERIE ED ONESTE…….SENZA I CONDIZIONAMENTI DELLE APPARTENENZE PARTITICHE…GUSSAGO INSIEME E’ LA DIMOSTRAZIONE CHE LA POLITICA NON E’ PER FORZA SPORCA E LEGATA AGLI INTERESSI PERSONALI….”
Le parti tra virgolette sono ovviamente l’estratto della pubblicazione stessa.
La mia traduzione personale, ma non credo che sia così difficile arrivarci, è in parole spicce questa: chi si impegna anche a livello locale in un partito politico, di qualsiasi colore ( giusto per non far torto a nessuno) è sicuramente una persona disonesta oppure che si sbatte solo perché ha qualcosa di personale da tutelare.
A me la cosa ha dato molto fastidio. Mi sono sentita, da questa generalizzazione anche un po’ ottusa se mi permettete, chiamata in causa. Ho sentito espresso anche su di me un giudizio a prescindere da quella che è in realtà la mia persona.
Io ho 27 anni, da poco più di un anno mi interesso alla politica all’interno del PD di Gussago e sinceramente non mi sono mai sentita condizionata da nessuno (non ci riesce nemmeno mia mamma o il mio moroso tanto son testarda figuriamoci altri) e nemmeno disonesta ( ovviamente non ho carichi pendenti anzi poco più di un anno fa ho subito un tentativo di rapina nel mio negozio, fate voi!). Per quanto riguarda i miei grandi interessi da tutelare non ho ancora nemmeno una casa di mia proprietà!
Seguendo tale logica però azzardo e dico” fino ad ora ho avuto più opportunità di tutelare i miei interessi io che non ho mai avuto alcuna carica politica o chi, mi perdoni il caso specifico, come il Sig. Verona detiene incarichi politici all’interno dell’amministrazione comunale ( come da sua dichiarazione) dal 1999?
Altra domanda “ ma non riconoscendosi in alcuna formazione politica, in quanto espressione di sole persone disoneste, per coerenza ad elezioni di altro tipo, vedi nazionali o europee, allora queste persone non votano?
Io preciso che le affermazione che ho appena fatto non mi appartengono, le trovo di cattivo gusto e stupidamente generalizzanti, ma seguendo la logica che mi è parso di capire dall’intervista forse legittime.
Tutto questo era comunque per dire che come io rispetto l’impegno e il lavoro degli altri vorrei che anche gli altri avessero lo stesso atteggiamento nei miei confronti e la smettano di etichettare le persone a prescindere dalle loro storie. Mi sembra anche di avervi dimostrato come sia molto stupido e facile dare giudizi inappropriati.
Scusate lo sfogo e ditemi cosa ne pensate so di sembrare un po’ inviperita e polemica ma la cosa mi ha dato molto fastidio perché l’ho sentita quasi come una limitazione dell’espressione della mia persona, mi è sembrato quasi che il mio impegno politico agli occhi degli altri dovesse essere per forza letto in chiave negativa e questo non lo accetto.
Un salutone a tutti Rossella.

P.S. SE CIFOSSERO REPLICHE O COMMENTI ANCHE DA PARTE DI MEMBRI DI ALTRE FORZE POLITICH LI ACCETTO VOLENTIERI

lunedì 13 aprile 2009

sabato 11 aprile 2009

Ecco cosa fare per salvare la "Richiedei!









Domenica 05 Aprile 2009

GUSSAGO.

In un’assemblea del Comitato

«La struttura dell’assistenza deve essere riprogettata»



Salvare la Fondazione «Richiedei», adottando drastiche misure strutturali, e dimissionare i dirigenti incapaci, che hanno creato il deficit economico. Nell'affollata assemblea di venerdì sera al centro «Marcolini» di Gussago, promossa dal comitato trasversale (Pd, Sinistra, Lega, Udc) è emerso un quadro sconcertante: la Richidei ha ipotecato il patrimonio immobiliare, ha un passivo di 12 milioni di euro, su 17 reparti solo 2 sono attivi nel 2008. La conseguenza? Una voragine di debiti che ogni anno aumenta, col rischio che presto i gussaghesi rischiano di perdere importanti servizi socio sanitari. NELL'ASSEMBLEA si è parlato anche del problema occupazionale. La convenzione, di recente sottoscritta dalla Fondazione con la cooperativa sociale Il Gabbiano per la cessione gestionale della Casa di riposo, ha sottratto alla Richiedei uno dei settori strategici, evidenziando che non è stata rispettata la volontà testamentaria di Paolo Richiedei che aveva lasciato i suoi averi alla Comunità di Gussago per realizzare un ospizio. Non ci sono stati licenziamenti con la cessione del ramo d'azienda, ma una programmazione diversa delle presenze. Su 79 esuberi, 30 sono stati assunti in carico dalla cooperativa, mentre per gli altri sono stati introdotti meccanismi di uscita dal lavoro. I relatori hanno formulato alcune proposte di risanamento, avendo considerato che il piano di ristrutturazione aziendale è insufficiente per risolvere la grave situazione economica. In primo luogo vanno analizzati i fondamentali del bilancio. L'altra proposta è di disarticolare i capitoli di spesa, riprogettando la struttura dell'assistenza; sganciare la struttura di Palazzolo dalla gestione di Gussago. Coinvolgere i Comuni del distretto sanitatario. Ristrutturare il debito secondo gli standard di qualità legati agli oneri urbanistici. Infine il coinvolgimento della Regione nella sostenibilità del piano economico di rientro, ricercare una partnership forte e motivata, riorganizzare i reparti, valorizzando il personale.S.BO.

Buone Nuove sulla vicenda la220

Vi sottopongo questo post inviatoci dal Sig. Guido Farinacci

Il processo di riorganizzazione:
Green Network Spaoggi
Dal sole24 0re
A marzo entreremo a pieno regime con il nuovo assetto. Il percorso è stato impegnativo ma oggi la nostra struttura è più razionale e meno costosa. Insomma, siamo pronti alle nuove sfide". Piero
Saulli, presidente del CdA di Green Network Spa, società attiva nella fornitura di energia elettrica ad aziende e privati, riassume così l'esito del processo di riassetto societario iniziato a metà 2008 e conclusosi definitivamente nelle ultime settimane. A spiegarne i contenuti è lo stesso Saulli: "Si è trattato di una fusione per incorporazione delle tre società che prima operavano in maniera autonoma sul mercato rivolgendosi a tre segmenti diversi, cioè alle grandi aziende, alle pmi e ai consorzi e al retail. Modula Spa, Green Network e La 220 sono dunque confluite in Green Network, sub-holding operativa che fa capo al 100% a SC Holding." Obbiettivo: razionalizzare al massimo: "Certo, volevamo eliminare le sovrapposizioni che si erano venute a creare fra le tre società, con le relative diseconomie". L'operazione è stata piuttosto
complessa: "Siamo partiti il 23 giugno scorso con la comunicazione all'Antitrust, il cui assenso
è giunto a fine novembre. La fusione,poi, è divenuta effettiva il 15 dicembre". Concluso questo primo step, il processo ha comportato altri due passaggi, definiti ultimamente:"Il primo è stato la riorganizzazione di tutte le attività per business unit, controllate al 100% da Green Network. Tutti i rapporti con i clienti finali sono gestiti da una nuova società, Modula srl. Un'altra società si occupa della commercializzazione dei titoli di efficienza energetica, un patrimonio di circa 40
milioni di euro. La neonata Modula Power,dal canto suo, ha come oggetto la conduzione del progetto di un impianto di cogenerazione da 75 megawatt nel centro Italia. Abbiamo anche una partecipazione al 49% in Solèrgy, una joint-venture con Api per l'installazione di
50 megawatt di fotovoltaico entro i prossimi 2-3 anni: un investimento da 250 milioni di
euro. Per quanto riguarda La 220, rimane come marchio commerciale per i servizi rivolti
al segmento retail." La riorganizzazione interna è stata notevole: "Abbiamo chiuso gli
uffici di Brescia. Oggi Green Network è costituita da 25 professionisti, tutti insediati a Roma." L'ultimo passo di questo percorso di riassetto si è compiuto il 15 gennaio scorso: "In quella data Giuseppe Zanardelli è uscito definitivamente e totalmente dalla società come azionista e ha lasciato tutte le cariche amministrative".Come accennato all'inizio, Green Network Spa sarà pienamente operativa entro due, tre mesi: "L'integrazione di tutte le società in un'unica realtà, secondo un'unica logica, ha richiesto naturalmente un po' di tempo", spiega Saulli. Gli obbiettivi sono ben chiari:"Chiuderemo il 2008 con un fatturato di circa un miliardo di euro. Per il 2009 siamo concentrati sulla riorganizzazione interna e abbiamo preferito ridurlo a 600 milioni di euro: abbiamo sfoltito i clienti, puntando ai margini piuttosto che alle quantità, vista anche la situazione
del mercato. Insomma, quello in corso sarà un anno di transizione, poi ripartiremo da cifre vicine a quelle del 2008. In questo momento di grandi tensioni sui mercati finanziari, del resto, era sconsigliabile mantenerevolumi così ingenti".Green network Spa punta verso il futuro poggiando
su punti di forza indiscutibili: "La riduzione dei costi che la riorganizzazione ci permette è già un fattore competitivo importante. A ciò si aggiungono le peculiarità che ci contraddistinguono da tempo, a partire dal rapporto con i clienti di grandi dimensioni. Ne abbiamo sempre acquisito di nuovi, senza perderne neppure uno: un tasso di fidelizzazione altissimo. Questo grazie al nostro
impegno nella soluzione di qualunque problema, alla fluidità e alla rapidità nella trasmissione
dei dati e nell'emissione delle fatture, alla trasparenza dei numeri, ai costi fissi molto bassi che ci hanno sempre consentito di essere aggressivi sui prezzi." Green Network Spa seguirà una strategia precisa anche per il retail: "Eviteremo di utilizzare agenzie per mantenere bassi i costi. Piuttosto,puntiamo a partnership commerciali con realtà che abbiano reti di vendita sul territorio, come ad esempio aziende della grande distribuzione, che vogliano aggiungere ai loro
servizi anche quello relativo alla fornitura di energia elettrica". Green Network Spa, dunque, è pronta per il futuro: "Il mercato dell'energia elettrica è in continua evoluzione. È un settore non facile,nel quale gli operatori come noi, privati e senza un'attività di produzione, sono pochi.La nostra strategia comprende appunto un possibile accordo con un partner industriale. A meno che, anche in Italia, non si arrivi alla creazione di un mercato di prodotti derivati, che consenta operazioni pluriennali e dunque la gestione di clienti sul lungo periodo. In ogni caso, con la riorganizzazione appena conclusa siamo attrezzati per reggere il confronto",conclude Saulli.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Green Network Spa:
pronti per le nuove sfide
La società, attiva nel settore della fornitura di energia elettrica dal 2003, ha appena portato a termine un importante processo di riassetto societario e riorganizzazione interna che la mette in grado di affrontare con successo gli impegni futuri. La descrizione della nuova struttura, le strategie, i progetti in corso nelle parole del Presidente Piero Saulli Piero Saulli, presidente del CdA di Green Network Spa
Fino allo scorso 15 gennaio 2009, i soci fondatori del Gruppo Green Network Spa, entrambi in quote paritarie del 50% delle sue azioni sono state da un lato la società SC HOLDING SRL di proprietà dell'Ing. Piero Saulli, a tutt'oggi Presidente del Consiglio di Amministrazione della Green Network Spa, e dall'altro la società TGE Spa di proprietà del Sig. Giuseppe Zanardelli.In tale data infatti, la SC HOLDING SRL ha acquisito la totalità delle azioni detenute da TGE Spa e il Sig. Zanardelli non ricopre
più alcun incarico nelle società del Gruppo Green Network.La Green Network Spa pertanto ad oggi è una società uni personale.Tale risultato è stato solo l'ultimo di una serie di atti relativi ad un processo
di riorganizzazione interno attivato da Green Network nel corso dell'intero anno 2008 che ha determinato un riassetto societario e organizzativo. In particolare, il 17 dicembre 2008 le tre società operanti sul mercato finale che avevano al loro interno anche altre attività di core business, come i progetti di efficienza energetica e le partecipazioni in società di scopo per la produzione - sono state oggetto di una fusione: le società Modula Spa e La 220 Spa sono state fuse per incorporazione
in Green Network Spa.In questo modo tutte le attività sono state "racchiuse" in Green Network.Quale immediata conseguenza della fusione è stata effettuata la razionalizzazione di tutte le attività suddividendole con specifiche società veicolo detenute al 100% da Green Network S.p.A. - per aree di business: le attività di vendita ai clienti finali sono state concentrate in Modula S.r.l. società unipersonale mentre tutte le attività connesse all'efficienza energetica sono state ricomprese ne La Scossa s.r.l. società uni personale.Da un lato quindi Modula S.r.l., nata nel 2005 insieme alla società Green Network Sud S.r.l, entrambe come brand del Gruppo Green Network per sviluppare il business rispettivamente nel centro Italia e nel sud Italia in virtù delle prospettive di sviluppo del settore
a seguito dell'approvazione del Decreto Legislativo 79/99 che ha liberalizzato la vendita di energia
elettrica a Clienti finali, è stata individuata come la Società dedicata per la vendita di energia elettrica
a tutti i Clienti finali del Gruppo Green Network.Dall'altro La Scossa S.r.l. che si occuperà di tutti i progetti e le attività connesse all'efficienza energetica finalizzati all'ottenimento dei TEE o certificati bianchi: titoli di efficienza energetica riconosciuti dall'Autorità dell'energia elettrica e gas per i progetti
effettuati. Attualmente il Gruppo è, quindi, composto principalmente dalle seguenti società:7 Green Network S.p.A. società uni personale: trading di energia elettrica ed attività di holding e oordinamento.7 Modula S.r.l. società uni personale:attività vendita di energia elettrica a Clienti finali; partecipazione del 100%.7 Solèrgys S.p.A.: realizzazione di impianti fotovoltaici in Joint Venture
con Api Nòva Energia; partecipazione del 49%.7 Modula Power S.p.A. società unipersonale:attività di costruzione di impianti a fonti convenzionali (es.cicli cogenerativi); partecipazione al 100%.7 La Scossa S.r.l. società unipersonale : sviluppo progetti di efficienzaenergetica finalizzati all'ottenimento
di TEE o Certificati Bianchi e cessione degli stessi per il tramite del mercato regolamentato dal GME o tramite contrattazione bilaterale con soggetti terzi; partecipazione al 100% 7 La Luce S.p.A.: vendita di energia elettrica ai Clienti fidelizzati Bricofer;partecipazione al 43%.7 Green Network Sud S.r.l.: vendita e sviluppo nell'Italia meridionale, in particolare nella regione Sicilia; partecipazione al 100%.
Uno dei maggiori punti di forza della Green Network è quello delle Risorse Umane che hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nel successo e nel consolidamento del nostro Gruppo. L'alta specializzazione tecnica ed insieme il livello di motivazione sempre elevato, grazie all'ambiente fortemente dinamico e premiante, fanno del nostro team uno strumento forte e
capace ad operare sul mercato gestendo in maniera efficiente l'insieme molto complesso dei fattori che caratterizzano l'innovativo sistema economico dell'energia elettrica. I managers e alcune risorse chiave del Gruppo sono cresciuti all'interno del più grande operatore nazionale del settore, contribuendo allo sviluppo del mercato libero dell'energia elettrica sin dal suo avvio nel 1999.
Ad oggi, il team ha acquisito una sempre maggiore credibilità ed affidabilità e conta su un aperto rapporto dialettico con tutte le Autorità e le Istituzioni Nazionali del settore.
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

venerdì 10 aprile 2009

Incidente Mortale in Via Mandolossa


Gravissimo incidente in Via Mandolossa, avvenuto stamane a mezzogiorno all'altezza dell'a ex Ghio, è deceduta in ospedale a seguito delle gravi ferite riportate una ragazza di 28 anni Romina Rigali residente a Ossimo.
La ragazza, a bordo di una motocicletta Honda hornet, si è scontrata contro la fiancata di un furgone che svoltava per rientrare nella propria azienda.
Ancora una volta è la vita di una giovane vittima a spezzarsi su di una strada Gussaghese, l'ultimo grave incidente mortale, avvenuto sulla Sp19 risale al 30 novembre scorso dove la vittima Luca Bregoli aveva 20 anni.

mercoledì 8 aprile 2009

Il terremoto in Abruzzo


Anche la redazione di Gussagoblog e' vicina a tutte le persone colpite dal sisma. Esprimiamo tutto il nostro dolore per quanti hanno perso la vita e solidarietà a tutti gli abitanti abruzzesi. La nostra solidarietà anche a coloro che con impegno e instancabilmente stanno portando aiuto alle vittime del terremoto.

venerdì 3 aprile 2009

LA 220 è caso nazionale!

La vicenda de La220 comincia a delinearsi sempre più chiaramente, la situazione ormai è stata evidenziata in quasi tutti i i suoi aspetti, anche legambiente e ADOC (associazione consumatori) che inizialmente avevano appoggiato il progetto sono pronti ad avviare delle azioni legali contro la società.
Ormai sono innumerevoli i siti e i blog che stanno trattando più o meno dettagliatamente la vicenda, vi propongo uno dei più interessanti tratto dal sito "il salvagente"del 31.03.2009:

Doveva ''sostituire'' l'Enel, ma La 220 è sparita senza dire nulla ai suoi clienti

Migliaia neppure avvertiti. Sponsorizzata da Legambiente e Adoc, ma poi...

Michela Rossetti
Pochi mesi fa il suo logo figurava come sponsor sulle magliette di una squadra di pallacanestro (foto). Ora è sparita. Parliamo di La 220, quella che doveva essere una società “alternativa” tra i colossi della distribuzione di energia elettrica e che ha lasciato, invece, i suoi clienti abbandonati per mesi. Senza che sapessero dello scioglimento dell’azienda con cui avevano sottoscritto il contratto, con vaghe risposte di chiarimento nel migliore dei casi, senza alcuna comunicazione nel peggiore.
Sono tutti ex utenti de La 220, società energetica che - a seguito della liberalizzazione nel mercato domestico - si presenta al pubblico con una ricetta innovativa: comunicazione trasparente, prezzi economici, ed energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.
In tanti ci credono (ad oggi risultano 2.000 i contratti sottoscritti in Italia), in molti si ritrovano a vivere un’odissea senza fine.
Era prevedibile? E’ la storia finita male della piccola azienda idealista che sfida i colossi dell’energia? Oppure il pedaggio che pagano gli improvvisatori in un mercato dove sono ardue le “improvvisate”? Al momento l’unica certezza è che de La 220, almeno sulla carta, ci si poteva fidare: c’era il logo e la garanzia di Legambiente, i Gruppi di Acquisto Solidale, canali di pubblicità autorevoli.

Il brutto epilogo de La 220: la fusione “silenziosa”

I problemi con La 220 iniziano a partire dall’estate del 2008, quando gli utenti inviano la richiesta di adesione e non ricevono alcuna comunicazione, nessuna bolletta, fino a novembre. 4 mesi di silenzio, interrotti solo da una lettera di Enel (per chi aveva precedentemente il gestore), che avvisa: La220 non ha ancora preso in carico le utenze.
I clienti chiamano i centralini, preoccupati, e ricevono generiche rassicurazioni. Fino a che, alla fine del mese, la doccia fredda: la società oscura il suo sito su cui appare, in sintesi, il seguente concetto: “La 220 Spa e la società Modula Spa sono state interessate dalla fusione per incorporazione da parte di Green Network Spa”. La 220 viene accorpata e non lo ha fatto sapere a nessuno.
Arriviamo a oggi, sono passati altri 4 mesi. La nuova società Green Network tranquillizza, senza però riuscire a rassicurare chi per mesi aveva sperato in ben altro trattamento. Oltretutto La 220 si è lasciata alle spalle contratti pubblicitari non pagati.

Ad oggi ancora poche certezze

L’odissea de La 220 viene raccontata con dovizia di particolari da Menti Fermenti , blog autogestito i cui primi post risalgono a febbraio del 2007: oltre un anno di testimonianze e racconti per capire cosa stava succedendo, in uno scambio continuo di consigli e suggerimenti, riassunti in un ultimo e puntuale post.
Claudio Magri è uno di loro, nostro affezionato lettore, e ci parla della lettera di Enel, della preoccupazione e delle aspettative deluse, della mancata serietà dimostrata.
Claudio ha provato a contattare a febbraio il centralino di Green Network senza riuscire a parlare con un operatore, lasciando un messaggio dopo la voce metallica che assicurava: “Se lasciate i vostri dati, sarete ricontattati al più presto”. Ha anche mandato una mail, ma ad oggi nessuna risposta.
Le sue domanda è semplice: “La tariffa che avevo scelto con La 220 è rimasta invariata, a parità di costi e condizioni?”. Ancora non lo sa. E le due bollette ricevute indicano consumi discordanti dalla media.

I 100 casi dell'ex 220 seguiti dall’Adoc Lombardia

Un caso isolato? Non è così. L’associazione dei consumatori Adoc Lombardia (per chi desidera contattarla, l’associazione risponde allo 02-671103429; e l’e-mail è adoc.lombardia@tiscalinet.it) ci conferma che quanto abbiamo ricostruito è purtroppo una realtà. “Noi al momento stiamo seguendo circa 100 casi”, ci racconta Nunzio Buongiovanni, presidente dell’associazione regionale, “Ma dai Gas sappiamo che, qui nel Nord, sono circa 600 le utenze critiche”.
Quali problemi avete riscontrato? “C’è una parte di utenza che ad oggi ancora non ha avuto alcuna comunicazione e fattura da parte della nuova società. Un’altra, invece, ha ricevuto le prime bollette, ma vuole chiarimenti sui consumi riportati, non avendo avuto da parte dell’azienda né letture del contatore, né richiesta dei consumi pregressi”.

Il presidente Adoc: per ora aspettiamo, ma pronti alle vie legali

Il presidente dell’Adoc Lombardia ci racconta gli sviluppi: “Abbiamo avuto un primo incontro con Green Network, che si è mostrata disponibile al confronto, spiegandoci che stanno cercando di sistemare la situazione. Ora stiamo organizzando una casistica, per capire chi vuole lasciare il gestore, chi desidera il rimborso delle bollette, chi vuole restare, ma con la garanzia di una rilevazione dei consumi trasparente”.
Ipotesi per il futuro? “È ancora presto per dirlo. Green Network non ha come principale attività l’utenza domestica, è una società di risparmio ed efficienza energetica, che lavora soprattutto per grandi clienti. Potrebbe decidere d’impegnarsi nel nuovo segmento, che tra l’altro è l’“attivo” lasciato in eredità; o avere qualche resistenza nel risarcimento o la risoluzione dei casi controversi”.
In questo caso? “Ci muoveremo per vie legali. Chiederemo verifiche all’Autorità per l’Energia, e faremo conoscere la vicenda anche all’Antitrust. Controlleremo anche il rispetto della normativa sulla privacy, perché nel passaggio delle utenze da una società all’altra non possono essere trasferiti dati senza il consenso degli interessati”.

A dicembre la fusione con Green Network, ma si “preparava” da giugno

Il presidente dell’Adoc Lombardia ci spiega la sua ipotesi su quanto accaduto: “Probabilmente La 220 ha fatto il passo più lungo della gamba, e non ce l’ha fatta a gestire la nuova utenza. È arrivata in assetto pre-fallimentare, fino a che è subentrata Green Network, che ne ha rilevato debiti e crediti”. Poteva comportarsi diversamente? “Sicuramente. Avrebbe dovuto comunicare il riassetto della società, e invece ha continuato ad acquisire clienti fino all’ultimo. Sappiamo che Green Network aveva chiesto già a giugno del 2008 la fusione per incorporazione con La220 all’Antitrust”.

Legambiente: da giugno cercavamo di contattare La 220, invano

Tutto torna, a questo punto. Perché giugno, ossia il momento in cui la “dipartita” de La 220 era praticamente già deciso, è il mese a partire dal quale neanche Legambiente è più riuscita ad avere contatti con l'amministratore delegato della società, nonostante i diversi tentativi.
“Come molti utenti abbiamo saputo della fusione con Green Network indirettamente, a operazione già conclusa”, ci dice Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente.

Il ruolo dell’associazione

Possibile? Perché Legambiente non ha avvertito gli utenti dei nuovi sviluppi? Che tipo di accordi aveva con La 220, e come pensa di muoversi alla luce di quanto accaduto?
Andrea Poggio non si sottrae alle domande: “Quando La 220 ha chiesto la nostra collaborazione, ci è sembrata un’iniziativa degna di fiducia. Abbiamo sottoscritto con la società un contratto nel periodo 2006-2007, relativo a un prodotto specifico. Il nostro ruolo era quello di verificare la ‘bontà’ dell’energia: abbiamo controllato la provenienza dagli impianti, e garantito che fosse tutta energia rinnovabile. Fino al 2007 è andato tutto bene”.
Ma se da giugno non riuscivate a parlare con la società, perché non avete preso provvedimenti? “Ci sembrava prematuro denigrare una società che funzionava, e non c’era stata nessuna violazione degli accordi”.

Andrea Poggio: “Abbiamo un obbligo morale con gli utenti”

Però gli utenti si sono sentiti traditi, anche da voi. “Lo sappiamo, e sentiamo un obbligo morale verso tutti coloro che si sono fidati di Legambiente - dice Andrea Poggio - Il nostro logo è restato associato a La 220 anche nel 2008, ma era ancora in corso la stipula del nuovo contratto”. Cosa pensate di fare? “Un mese fa abbiamo incontrato la nuova società, Green Network, abbiamo chiesto la garanzia dei contratti stipulati con il nostro marchio, di mantenere lo stesso tipo di accordo che avevamo con La 220” . La risposta? “Rassicurazioni verbali, ci hanno chiesto un po’ di tempo”. Che ne pensate? “Ci auguriamo il meglio. Ma la nuova azienda non ha alcun tipo di obbligo con noi”.
Con altri sì, però. Se è vero che ha rilevato debiti e crediti.

giovedì 2 aprile 2009

Gara di Judo Giovanile

Domenica 5.04.2009 mattina al Centro Polivalente alle 8.30.
Andiamo a sostenere i nostri campioni!!

Per maggiori dettagli cliccate sull'immagine o andate sul sito: http://www.judogussago.altervista.org/







Mentre per l'inaugurazione del "GIARDINO IN Villa" è stata proposta la nuova data Sabato 04.04.2009

mercoledì 1 aprile 2009

Il mitico Serafino cambia Gestione


Volevo segnalare questa simpatica iniziativa della nostra concittadina Laura che inaugurerà la sua nuova attività. Un grosso in bocca al lupo da tutta la redazione!!