Blog di informazione Libera e Indipendente a Gussago Fatti, Opinioni, Pensieri, Avvenimenti, Novità sul territorio. Qui non vi sono censure alle opinioni e ai vostri commenti (naturalmente il tutto nel rispetto e nell'educazione) pertanto siete i benvenuti.

lunedì 1 dicembre 2008

La nostra Piccola Alitalia

Era da tempo che da vox populi (e non solo) arrivavano segnali allarmanti sul futuro della Fondazione Richiedei, purtroppo la conferma è arrivata pesante come un macigno in una sala insolitamente gremita di persone (evidentemente preoccupate della loro sorte lavorativa), proprio durante il consiglio comunale di giovedi 27/11/2008 in cui è stata effettuata da parte del Presidente Isonni l’illustrazione del “PIANO DI RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE”.
Il piano, presentato all’amministrazione il 6 ottobre, è stato reso noto soltanto il 19 novembre (oltre un mese dopo) e presenta una drammatica situazione, dei 17 centri di costo individuati solo due sono in attivo, e i dati di bilancio sono così esposti: -1.396.821€ per Gussago e – 1.205.065€ per Palazzolo complessivamente quindi perdite per -2.574.886.
Il presidente ha evidenziato che tale criticità e di tipo “STRUTTURALE” (quindi che il sistema non è in grado di generare risorse nel breve,medio, e lungo periodo) ed è riassumibile brevemente, secondo quanto elencato, in questi termini: 12mln/€ mutui, 8 mln/€ debiti verso fornitori, 4 mln/€ prestiti, 4 mln/€ crediti.
A fronte di ciò il Cda del del Richiedei ha elaborato un piano di ristrutturazione che prevede una serie di azioni che vi elenco in sintesi:
- razionalizzazione strutture della Residenza Sanitaria assistenziale (RSA) e Centro Diurno Integrato (CDI)
- Affitto del ramo d’azienda (RSA e CDI) a soggetti terzi (cooperative di servizi)
- Riduzione dei posti letto a Palazzolo
- Riduzione del costo del personale che sembra eccedere di 79 dipendenti (loro le chiamano unità..):
- 30 dipendenti verranno ceduti con il ramo d’azienda (probabilmente a condizioni economiche peggiorative)
- 30 dipendenti: nei settori sanitari e socio sanitari agendo sule leve di mancato rinnovo dei contratti con cooperative già presenti, blocco nuove assunzioni, blocco turnover, dimissioni volontarie, pensionamenti e prepensionamenti.
- 12 dipendenti ancora da definire
Verrà inoltre riconsiderato (!) il tema riguardante le inidoneità sopravvenute di cui 46 dipendenti con limitazioni fisiche e 59 con prescrizioni.
Chiaramente, con questo breve riassunto non ho la pretesa di toccare tutti gli aspetti del piano industriale, comunque è facile farsi un’idea complessiva anche leggendo i quotidiani locali, è chiara invece situazione drammatica che è conseguente a molti errori manageriali e politici del passato e purtroppo (e qui altra analogia con alitalia) ricadono ancora una volta sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie. L’impressione generale comunque è quella di un disperato SOS e anche questo piano non sembra avere traguardi lungimiranti, il tunnel a quanto pare è ancora lungo da percorrere prima di vedere la luce. La speranza è che in questo momento di bisogno, ognuno si assuma le proprie responsabilità (senza far finta che ricadano altrove) in modo corretto e trasparente al fine di evitare il fallimento e rilanciare la più importante (anche in termini occupazionali, 373 lavoratori) azienda di Gussago.

Amichevolmente sempre
Vs. Stefano