Blog di informazione Libera e Indipendente a Gussago Fatti, Opinioni, Pensieri, Avvenimenti, Novità sul territorio. Qui non vi sono censure alle opinioni e ai vostri commenti (naturalmente il tutto nel rispetto e nell'educazione) pertanto siete i benvenuti.

giovedì 31 dicembre 2009

Case di riposo sebine e franciacortine: 1.255 famiglie in attesa

Scritto da Giornale di Brescia   


LAGO D’ISEO

Ben 1.250 famiglie bisognose di assistenza perché gravate dalla presenza in casa di un parente anziano non autosufficiente, alimentano la lunga fila di quanti non trovano soddisfazione «pubblica» alle proprie esigenze socio-sanitarie con l’accesso a una delle 13 Case di riposo del Sebino e della Franciacorta. Un fenomeno sociale che, come ci hanno spiegato gli esperti, «sta progressivamente prendendo le sembianze di un’emergenza, di pari passo con l’invecchiamento della popolazione della zona e il cambiamento della struttura delle nostre famiglie, sempre meno unite e patriarcali, e sempre più parcellizzate».La risposta dei Comuni, come ad esempio Pisogne dove si sta realizzando un nuovo hospice, o Sale Marasino dove è stato recentemente acquistato un terreno per l’ampliamento della Rsa, arriva da un impegno crescente sul territorio, ma allo stesso tempo non mancano pressioni da parte delle Amministrazioni per ottenere «più fondi a sostegno del servizio pubblico», che i Comuni non esitano a definire «inadeguati».Ben 1.255 famiglie attendono un posto. La cifra è riferita ai posti cosidetti «accreditati», vale a dire quelli sostenuti da un contributo pubblico che ne riduce sensibilmente la retta, collocandola nella maggior parte dei casi tra i 30 e i 60 euro giornalieri e quindi avvicinandola alle possibilità della maggior parte delle tasche; fermo restando che le code di attesa, anche se meno vistose, sono segnalate quasi ovunque anche per i posti «solventi», quelli per cui la famiglia deve sostenere l’intero costo del posto letto.

giovedì 24 dicembre 2009

mercoledì 23 dicembre 2009

Sarà poi vero? Tre armati di coltello rapinano centro scommesse

La notizia, tratta da "Giornale di Brescia", il 27.11.2009, riferiva di un' episodio avvenuto in data 25.11 presso l'esercizio Intralot di Viale Italia (confesso di aver fatto un pò fatica a trovarlo..)

Giornale di Brescia


Indossavano maschere bianche e due avevano in pugno un coltello. Ben chiare le loro intenzioni: prendersi i soldi che c’erano in cassa. Tre gli uomini che mercoledì sera hanno messo a segno un colpo al centro scommesse Intralot di viale Italia, a Gussago. Era l’ora di chiusura,..........continua la lettura del post precedente

A seguito di ciò, era stato sollevato un dubbio sulla veridicità della notizia:

Anonimo ha detto...
sai io a gussago ci vivo ma di rapine nn ne ho sentito proprio parlare


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Centredil, il decimo Renault Kangoo in dono agli anziani di «Polifemo»

Giornale di Brescia
Mercoledì 23 Dicembre 2009

Giovanni Grazioli consegna le chiavi del Kangoo

Puntuale con il Natale, anche quest’anno è arrivata l’iniziativa benefica della Centredil di Gussago, società che distribuisce materiali per l’edilizia, controllata da Cammi Group e dalle famiglie Pietra e Grazioli. Ieri, nella sede principale di via Mandolossa (inaugurata lo scorso maggio dopo la ristrutturazione dell’immobile ex Ghio), Giovanni Pietro Grazioli ha consegnato a un’associazione che si occupa di volontariato le chiavi di un Renault Kangoo. Si tratta del decimo Kangoo consegnato da Centredil per beneficenza.
Beneficiari dell’iniziativa sono stati ieri gli anziani della
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Borse di studio per i più meritevoli

Scritto da Giornale di Brescia
Mercoledì 23.12.2009


Sono state assegnate nei giorni scorsi le borse di studio ai 33 studenti più meritevoli del comune.
Ecco l’elenco dei premiati: Francesca Abeni, Enrico Antonelli, Stefania Antonelli, Alice Baresi, Nicola Belzani, Letizia Berardi, Giulia Bonazza, Beatrice Bonometti, Jessica Botti, Giorgia Bracchi, Mattia Buffoli, Michela Cartella, Fabrizio Coco, Sara Codenotti, Daniele Comincini, Claudia Compiani, Vera Compiani, Mariapaola Cristini, Fabrizio de Nicolo’,

Teatro in Piazza S.Lorenzo

Teatro in Piazza S.Lorenzo

Alle 21 nella chiesa di San Lorenzo, in piazza San Lorenzo a Gussago, accompagnati alle percussioni da Stefano Longhi, Maria Teresa Scalvini, Beppe Pasotti e Stella Filippini vanno in scena con «Marù de Nedal, ’na rissèta bressana» di Giuliana Bernasconi, Mary Chiarini Savoldi, Maria Filippini, Raffaello Spagnoli e Edoardo Zani.

Tutto accade nella notte in cui due pasticcieri e due aiutanti stanno preparando i dolci per l’indomani...

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giovedì 17 dicembre 2009

Scuole dell’obbligo: la mappa della città

Giornale di Brescia

16.12.2009

Mentre non si esclude un rinvio del termine per le iscrizioni in attesa dei regolamenti attuativi per le Superiori rinnovate
Tutte le novità da settembre 2010
Non è escluso uno spostamento in avanti del termine per le iscrizioni all’anno scolastico 2010/2011. Lo lasciano intendere - a maggior ragione dopo la decisione del Consiglio di Stato (vedi articolo sopra) - tanto l’assessore alla Pubblica istruzione della Provincia, Aristide Peli, quanto il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio, precisando però che finora non è stata presa alcuna decisione. Né se ne è parlato venerdì scorso, quando è venuta a Brescia Maria Grazia Nardiello, direttore generale per la formazione e l’istruzione tecnica superiore del Ministero dell’istruzione, per intervenire al convegno sulla riforma degli istituti tecnici che si è tenuto all’Istituto «Tartaglia». D’altra parte, la Nardiello ha detto senza mezzi termini che i regolamenti attuativi della riforma saranno pronti in gennaio, confermando così le anticipazioni dei giorni scorsi da parte degli stessi Peli e Colosio. Da quel momento, continua l’assessore, la Giunta provinciale avrà tempo fino alla metà del mese per deliberare il piano di riordino degli indirizzi che ha già fatto discutere per alcune delle novità annunciate. Poi toccherà all’Ufficio scolastico regionale pronunciarsi ufficialmente (nel primo, informale giudizio Colosio ha definito «equilibrato» il piano della Provincia) e infine alla Giunta della Regione concludere l’iter con l’approvazione definitiva.
Quanto tempo per l’orientamento?
Se si considera che il termine per le iscrizioni scolastiche è stato fissato dal Ministero al 27 febbraio, «resterà davvero poco tempo», osserva Peli. Meno di un mese nel quale dovrà svolgersi un’attività di orientamento che quest’anno dovrà informare studenti e famiglie su una scuola completamente rinnovata: i licei che diventano sei - Classico, Scientifico (con il «nodo» da sciogliere dello scientifico-tecnologico: sarà un’opzione dello Scientifico o un liceo indipendente?), Artistico, Linguistico, delle Scienze umane e Musicale e coreutico -; gli istituti tecnici che si distribuiscono in due settori - economico e tecnologico - con 11 indirizzi (tra i quali quell’economico-turistico nel quale dovrebbe confluire l’attuale, diffuso e frequentatissimo Erica, perdendo però la sua specificità; e questo è un altro problema che ci si aspetta sia risolto dai decreti attuativi della riforma); e gli istituti professionali che si trasformano in corsi quinquennali (il tradizionale «tre più due» resta ai corsi regionali), configurandosi come «la vera rivoluzione della riforma», secondo l’assessore alla Pubblica istruzione della Provincia. In attesa dei regolamenti che consentiranno di definire e licenziare il piano provinciale per quanto riguarda il riordino degli indirizzi, la Giunta provinciale ha deliberato sul dimensionamento degli istituti bresciani. E le proposte sono state inviate in Regione, cui anche in questo caso spetta l’ultima parola. Si tratta, in provincia, dell’accorpamento di «Olivelli» e «Putelli» a Darfo e di «Ghislandi» e «Tassara» a Breno; e, in città, dello sdoppiamento del «Gambara» ma non soltanto. Nel dimensionamento, infatti, rientra anche il riordino dei circoli didattici di Brescia - oltre che dei Comuni di Collebeato e Cellatica -, ovvero degli ambiti nei quali sono organizzate le scuole dell’obbligo (ma anche quelle dell’infanzia) della città.
Che cosa succederà con i nuovi circoli?
Pure questo progetto - elaborato dall’Assessorato alla pubblica istruzione del Comune e in seguito approvato dall’Amministrazione provinciale - non ha mancato di suscitare reazioni preoccupate e critiche, nonostante le rassicurazioni dell’assessore Andrea Arcai, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Maria Rosa Raimondi e di Colosio. Le ultime sono arrivate dall’attuale XI circolo, i cui insegnanti parlano di «operazione aritmetica» più che pedagogica; e dalla scuola media «Foscolo-Virgilio-Villaggio Prealpino», dove un gruppo di docenti e Ata ha scritto all’assessore per chiedere - tra l’altro - quale sia la più opportuna collocazione della sede Foscolo (che il riordino accorpa all’Istituto comprensivo Centro 2, ndr), posta in una zona di «confine» tra le Circoscrizioni Nord e Centro.
Alcune modifiche anche significative sono state apportate al progetto originario proprio sulla base di sollecitazioni del territorio, ma a questo punto sembra difficile che possa cambiare ancora qualcosa. In particolare, Arcai ha deciso in corso d’opera - come era stato anticipato e come si evince chiaramente dal grafico a destra - di mantenere tre circoli alla Est e, al contrario, di ridurre quelli della Nord da tre a due dopo le segnalazioni relative alla divisione operata sul territorio circoscrizionale dalla Triumplina. Ancora, la scuola elementare «Collodi» è stata accorpata al circolo Centro 2, come chiedeva la circoscrizione Centro. E la media «Lana Fermi» non è più stata divisa.
Resta ora da vedere che cosa accadrà da un duplice punto di vista: quello delle dirigenze, che - essendosi ridotto il numero degli ambiti - passeranno da 18 a 14; e quello del corpo docente. Infatti l’accorpamento di alcune scuole nei nuovi ambiti lascia prevedere che possano aprirsi margini di mobilità degli insegnanti - su richiesta di trasferimento - all’interno degli stessi circoli.
Francesca Sandrini

La maestra: «Qualche rischio per la continuità didattica»
Non solo in città è sentito il problema del passaggio a un nuovo assetto organizzativo dell’istruzione. Angela Sabattoli, insegnante di scuola primaria a Gussago e rappresentante eletta nel Consiglio di circolo, si prepara ad affrontare il processo di «verticalizzazione» che porterà le elementari del Comune dell’Ovest bresciano ad unirsi con la locale scuola media in un istituto comprensivo, rinunciando alla collaborazione che si era stabilita con gli insegnanti della scuola primaria di Cellatica, destinata ad unirsi con le elementari di Collebeato. «Aspettavamo questo passaggio, che facilita la continuità didattica: oggi si fa fatica a stabilire un vero collegamento con la scuola secondaria di primo grado - dice l’insegnante - e per gli alunni il passaggio comporta difficoltà. Spiace però dover lasciare colleghi con i quali si è lavorato finora. Un certo disagio ci sarà: agli insegnanti verrà proposta un’opzione tra rimanere nella scuola attuale e passare ad un’altra e questo potrà comportare una perdita di continuità per i bambini, con il venir meno della figura dell’insegnante che li ha seguiti finora. La segreteria sarà tenuta a sua volta a riqualificare il suo lavoro, assumendo mansioni nuove. Affrontiamo la sfida serenamente, ma ci saranno diverse problematiche da risolvere. Nel nostro Consiglio ci si è lamentati per la fretta con cui è stato annunciato un passaggio, che pure si aspettava da anni e abbiamo rivolto una sollecitazione ai Comuni, perché coinvolgano la cittadinanza in un percorso da condividere, perché siamo di fronte a un cambiamento importante».
La maestra Sabattoli, che fa parte del Consiglio generale della Cisl Scuola, ha avuto modo di cogliere le difficoltà più avvertite nel mondo dell’istruzione e parla dell’esigenza di «tener conto del numero degli alunni, nella creazione degli istituti comprensivi, in modo da bilanciare il compito assegnato alle singole istituzioni scolastiche».n.

Ancora sulla Vicenda della piscina di Mompiano e la gussaghese Bianchetti

Giornale di Brescia 16.12.09

Piscina Mompiano, il nodo risarcimento
Il Consiglio di Stato riconosce l’«errore di fatto» e motiva la restituzione dei lavori alla Bianchetti costruzioni La questione ora è un’altra: chi tra Brescia Mobilità, Edilfrair e Ministero pagherà i danni alla ditta aggiudicataria?

Lo stadio e la piscina comunale visti dall’alto così come saranno
ultimati i lavori dovuti alla realizzazione della stazione del metro Non si è fatta attendere a lungo la motivazione della sentenza del Consiglio di Stato che ha restituito al gruppo «Bianchetti costruzioni» di Gussago il pieno diritto di realizzare la nuova piscina di Mompiano. Il provvedimento di nove pagine, firmato dal presidente Giovanni Ruoppolo e dal consigliere estensore Roberto Chieppa, è stato depositato giovedì scorso. Dunque a soli 19 giorni dal 21 novembre, quando la Sesta sezione del Cds ha pubblicato lo stringato dispositivo che ufficialmente ha dato conto della revoca del precedente verdetto in favore all’impresa «Edilfrair costruzioni» dell’Aquila alla quale «Brescia Mobilità» ha assegnato l’appalto in via definitiva. Un record se si pensa che normalmente è necessario attendere non meno di due-tre mesi prima di poter leggere le ragioni dell’accoglimento o del rigetto di un ricorso al Consiglio di Stato.
In questo caso, però, devono avere giocato parecchio due fattori significativi. In primo luogo la necessità di fissare il più rapidamente possibile un punto fermo attorno al quale le parti interessate potranno confrontarsi e discutere su una questione di rilevantissimo peso economico considerato che il valore dell’appalto è stimato in oltre 8 milioni di euro con un conseguente apprezzabile utile per il costruttore. In secondo luogo perché avendo il Consiglio di Stato riconosciuto il proprio «errore di fatto», non si è reso necessario affrontare particolari questioni giuridiche per revocare, in quanto sbagliata, la precedente sentenza.
L’«errore di fatto» ammesso dai giudici di Palazzo Spada è consistito nell’avere il precedente collegio d’appello illegittimamente confermato l’appalto dei lavori a «Edilfrair costruzioni», non riconoscendo per questo caso la pertinenza o l’obbligatorietà del requisito, richiesto dalla legge, della moralità dell’impresa aggiudicataria in capo al suo legale rappresentante condannato per frode fiscale.
Quanto alla corretta assegnazione della commessa, la questione pare dunque definitivamente chiusa. Non invece la battaglia legale. Ora, infatti, dovrà essere data piena esecuzione alla sentenza numero 7740/09 che riconosce al «Gruppo Bianchetti costruzioni» il diritto a subentrare nei lavori di costruzione della piscina, oppure di essere tacitato con un congruo risarcimento dalla stazione appaltante, cioè da «Brescia Mobilità», che ha sottoscritto il contratto con «Edilfrair costruzioni», prendendo atto della prima sentenza (ora revocata e dunque inefficace) del Consiglio di Stato, ma in pendenza del ricorso del «Gruppo Bianchetti costruzioni» che alla fine ha avuto partita vinta.
Comunque una decisione nell’uno o nell’altro senso dovrà essere presa a breve, perché si corre il rischio del blocco dei lavori da tempo iniziati ad opera di «Edilfrair costruzioni». Ma la strada sembra in salita perché sulla responsabilità del risarcimento eventuale le opinioni in campo sono molto diverse. E non escludono una chiamata in causa del Ministero.esseci

Prignachi: tuteleremo gli interessi dei bresciani

«Non possiamo certo essere noi gli ultimi referenti di questa vicenda, costretti quindi a pagare per errori che non abbiamo fatto. È presumibile che in prima istanza il Gruppo Bianchetti chiederà a noi di rifondere i danni subiti, e a nostra volta noi valuteremo ogni strada percorribile per individuare le responsabilità in modo corretto. Dobbiamo tutelare gli interessi dell’azienda, che poi sono gli interessi dell’intera comunità bresciana». Il presidente Valerio Prignachi conferma che Brescia Mobilità sta «monitorando e seguendo attivamente» la vicenda del pronunciamento del Consiglio di Stato a favore del gruppo edile di Gussago.
Prignachi conferma insomma la ricostruzione dell’intera vicenda che Brescia Mobilità aveva sottolineato all’indomani dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato. «Noi come stazione appaltante ci siamo limitati ad applicare in modo pedissequo la normativa e i provvedimenti giudiziari che sul cantiere si sono via via succeduti in questi lunghi mesi. L’assegnazione da parte nostra dei lavori ha sempre seguito una esplicita indicazione dei giudici. Non c’è alcuna ragione per la quale possiamo venir ritenuti responsabili di danni economici».
Insomma: per Brescia Mobilità la vera danneggiata è la città di Brescia, che troppo a lungo ha atteso l’avvio dei lavori per la struttura sportiva legata alla realizzazione della metropolitana leggera. «Il nostro primo obiettivo è giungere a completare l’infrastruttura prevista, secondo quanto previsto nei progetti ma purtroppo non secondo i tempi immaginati. E neanche questo è dipeso da noi»
.m. l.

Da Gussago a Copenaghen per imparare il clima

BresciaOggi 14 Dicembre 2009

LA STORIA. Elena Fanetti è stata invitata nella capitale danese per il summit sui cambiamenti climatici
E a gennaio in Cile nella delegazione di giovani europei invitati a elaborare progetti per favorire la sensibilizzazione internazionale
Una presenza bresciana alla Conferenza sui cambiamenti climatici di Copenaghen: la 27enne Elena Fanetti di Gussago, laureata in Cooperazione e sviluppo locale e internazionale all'Università degli Studi di Bologna. «Sono qui per capire meglio - spiega la giovane bresciana - le proposte politiche in gioco e per seguire gli sviluppi quotidiani nell'impegno che verrà assunto dai singoli Stati in particolare dai principali Paesi produttori di emissioni di gas serra dell'oggi (tra cui gli Usa e l'Unione Europea) e del domani (India, Cina, Brasile e altri paesi emergenti). Ma anche per raccogliere le reazioni immediate degli scomodi spettatori di questo summit, le organizzazioni della società civile».
«L'AUSPICIO - osserva - è che tutti gli Stati giungano a un accordo vincolante, il più vicino possibile a quello proposto dal governo danese, che prevede di dimezzare le emissioni serra del 50% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050, con l'80% dei tagli a carico dei paesi industrializzati. E' importante capire quali azioni concrete i governi attueranno per tagliare le proprie emissioni e misurare su una bilancia l'equità degli accordi che verranno raggiunti: è giusto penalizzare nel loro processo di sviluppo paesi di tardiva industrializzazione che non hanno quasi per nulla responsabilità nel surriscaldamento globale del pianeta? Quali responsabilità si assumeranno i paesi di più antica industrializzazione, e come contano di risarcire gli altri? Quali aiuti verranno concessi ai paesi in via di sviluppo, che inquinano in maniera irrisoria rispetto alle grandi potenze, ma che sono tra i più vulnerabili nel subire gli effetti del cambiamento climatico?».
«Il ruolo dei governi nella lotta al cambiamento climatico è fondamentale ed è giusto premere perché assumano impegni di rilievo - ma per Elena Fanetti - esistono anche azioni quotidiane che riguardano ciascuno di noi e che possono migliorare la salute del pianeta: non possiamo solo sperare che i governi si mettano d'accordo, perché il cambiamento climatico ci riguarda da vicino, e dobbiamo impegnarci nel nostro piccolo».
«IL MIO IMPEGNO - spiega la giovane - non comincia né si esaurisce con il viaggio a Copenaghen. Oltre ai piccoli accorgimenti quotidiani come risparmiare acqua ed energia in casa, evitare l'automobile quando possibile e così via, avrò anche l'opportunità di fare qualcosa di più. Sono infatti stata scelta per rappresentare, insieme alla bergamasca Gloria Bettoni, l'Italia nella delegazione di giovani europei tra i 18 e i 30 anni (2 italiani, 2 tedeschi, 2 greci) che dal 10 al 22 gennaio lavoreranno a Santiago del Cile con 6 giovani latinoamericani (2 cileni, 2 ecuadoregni e 2 del Costa Rica) per ideare insieme progetti di sensibilizzazione al tema del cambiamento climatico e delle energie rinnovabili attraverso i nuovi media, ed incentivare la comunicazione ed il confronto tra Nord e Sud del mondo su questa tematica. Il progetto si chiama KlimaClima, è finanziato dal programma ’Youth in Action’ della Commissione europea, e si rivolge proprio ai giovani perché questi saranno gli adulti del domani».
«L'associazione italiana partner è la veneziana Camera per la cooperazione e incentivo al partenariato, mentre l'organizzazione capo-fila è un'associazione berlinese, il Kmgne (Kolleg für Management und Gestaltung nachhaltiger Entwicklung)».
«Una delle azioni principali del progetto - racconta - sarà la promozione del concorso multimediale internazionale sugli stili di vita sostenibili e tutela del clima, riservato agli under 30 che intendano produrre una photo-story o un internet-film sul cambiamento climatico. Ad agosto 2010, quando, in un nuovo ritrovo fra i partecipanti a Berlino, faremo un primo bilancio di come sta andando».

martedì 15 dicembre 2009

Al via il «Progetto ScuolHa»

L’ INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE ICARO SPORT DISABILI




Al via il «Progetto ScuolHa» Coinvolge ottomila ragazzi



Al via il "Progetto scuolHa" promosso dall'associazione Icaro sport disabili che coinvolge 8000 ragazzi incontrati in vari plessi scolastici; pensato per diffondere e promuovere una cultura d'integrazione attraverso lo sport.
Il progetto nasce per portare all'interno degli istituti scolastici una proposta di collaborazione intesa come forma di sviluppo e diffusione dello sport nei soggetti portatori di handicap oltre ad un momento di discussione e confronto su temi diversi, quali barriere culturali, architettoniche, integrazione lavorativa, scolastica, potenzialità dello sport come mezzo importante per un recupero psicofisico. Il progetto è attivo dal 2003 e ha coinvolto gli Istituti superiori di Salò, Montichiari, Desenzano, Brescia, Palazzolo, le Scuole medie di Rodengo Saiano, Gardone Vt, Erbusco, Castelli Calepio, Gussago, Rovato, e le Scuole elementari di Cazzago S/M Pedrocca, Rovato ed Erbusco.
L'attività sportiva è proposta in forma ludica ma non esclude in soggetti motivati un successivo approccio agonistico, poiché si ritiene il confronto con altri un ulteriore stimolo e un naturale precorso psicomotorio del bambino. Inoltre l'incontro con le varie classi non intende rimanere un momento isolato, ma un primo approccio ad un'attività da proseguire, con la collaborazione dell'istituto stesso. Per questo l'associazione Icaro prevede anche un supporto per avviare l'attività sportiva nell'arco dell'intero anno scolastico sia all'interno dell' istituto che fuori. Altra peculiarità del progetto è rappresentata dall'opportunità di creare momenti di vera integrazione, coinvolgendo disabili e non, in attività sportive dove esso sia possibile.


Per informazioni consultare l'indirizzo web:
http://www.icarosportdisabili.it/?page_id=338




sabato 12 dicembre 2009

Brescia: Per via Vallecamonica allo studio una nuova fase di riqualificazione

Bresciaoggi Giovedì 10 Dicembre 2009

Brescia:IL PROGETTO. Approvata in commissione la necessaria variante al piano regolatore



Dalla rotonda di via Santellone fino al vecchio capolinea bus della Badia Due corsie di marcia, pista ciclabile e marciapiedi. Costo 1,8 milioni
L’idea è di vecchia data, tant’è che era già in agenda nel piano triennale delle opere pubbliche dell’Amministrazione Corsini. Ci sono anche le risorse: 1,8 milioni di euro. Dopo il tratto tra via Re Rotari e

via Santellone, prenderanno il via nei prossimi mesi i lavori di riqualificazione in un’ulteriore porzione di via Vallecamonica, quella che va dalla rotonda all’innesto con via del Santellone verso via Mandolossa, fino allo slargo che da sempre ha ospitato il capolinea dei bus della Badia.
Oltre, per il momento, non si andrà: i pochi metri che servirebbero per completare la via, infatti, presentano problemi tecnici complessi da risolvere. Oltre al fatto che insistono sia sul Comune di Brescia sia su quello di Gussago, ci sono alcuni edifici per i quali potrebbe rendersi necessaria la demolizione e, soprattutto, un ponte che pur essendo sul territorio comunale non appartiene alla Loggia. Insomma, servono soldi e tempo. Per cui questa parte di cantiere è stata rinviata a data da destinarsi, e non è ancora stata ipotizzata nemmeno una progettazione.
INTANTO, però, ieri in commissione Urbanistica è stato fatto un ulteriore passo avanti: è stata approvata, cioè, la variante al piano regolatore necessaria per procedere agli appalti dei lavori su quel tratto di 400 metri dalla rotonda di via Santellone verso Ovest. Dopo i necessari passaggi formali, verso marzo o aprile di quest’anno si darà seguito ad alcuni espropri che sono necessari anche in




questo lotto: si tratta però solamente di aree e non di immobili, per cui la procedura dovrebbe essere abbastanza snella. Il cantiere non aprirà prima di fine 2010 e durerà un anno.
Il piano dei lavori è stato illustrato ai commissari da Alessandro Baronchelli, responsabile tecnico dell’assessorato ai Lavori Pubblici, presente anche il dirigente dell’Urbanistica, architetto Gianpiero Ribolla.



IL PROGETTO è abbastanza semplice, ricalca quanto è stato già effettuato nel tratto di strada che va fino all’innesto con il villaggio Violino. In sostanza, vengono definite sulla carreggiata due corsie per senso di marcia (ora ce n’è solo una, anche se di fatto gli automobilisti si comportano come se fosse “doppia") con uno spartitraffico che separi in due la strada. È prevista la realizzazione di marciapiedi e soprattutto di una pista ciclabile, indispensabile per la circolazione sicura delle due ruote.

Scomparirà lo sterrato ai lati che veniva comunemente utilizzato dagli automobilisti come parcheggio: chi vorrà frequentare i punti vendita e gli esercizi di via Vallecamonica potrà però usufruire delle aree sosta attrezzate. Alcuni piccoli accorgimenti, è stato spiegato, consentiranno ai titolari di alcune attività - per esempio i gestori della pizzeria - di non subire alcun tipo di penalizzazione.

Dopo questa tranche di riqualificazione di via Vallecamonica, è previsto un lotto di lavori che andrà invece nella direzione opposta, da via Re Rotari e fino a via Chiusure. I dettagli e i costiovrebbero essere inseriti nel prossimo piano triennale delle OperePubbliche.

martedì 8 dicembre 2009

GussagoBlog Cambia Casa

Dopo una lunga fase di gestazione, è arrivato il momento fatidico del cosiddetto switch-off e come promesso GussagoBlog si trasferisce nel nuovo portale nato per i gussaghesi il cui nome è GussagoPortal.



La decisione non è stata delle più facili, ma la necessità di provare una piattaforma diversa da Blogger , che rispondesse alle nuove esigenze e necessità dell'utenza di gussagoblog non è più rimandabile, pertanto, ufficialmente vi presento GUSSAGOPORTAL il nuovo portale di Gussago e dintorni nel quale attualmente trovate la nova sezione dedicata al blog, Gussagoblog appunto, e una nuovissima sezione annunci/mercatino dedicata agli annunci provenienti da Gussago. Certo, siamo solo all'inizio, i servizi che ho in mente sono molti di più, per ora però questo è quanto le nostre risorse offrono ma piano piano arriveremo alla meta.
Quello che è Gussagoportal, penso non avrete grandi difficoltà a capirlo, dopo le prime navigazioni, mentre vorrei porre l'accento su qualche nota tecnica per l'utilizzo:
Innanzi tutto ci terrei a precisare che il portale è sviluppato interamente su piattaforma Joomla!, un'importante risorsa Open Source, (se volete capirne di più contattatemi senza problemi..) , per la parte Gussagoblog, è possibile inserire i commenti anonimi esattamente come Blogger, per ora non richiedo l'iscrizione, è necessario però inserire l'indirizzo email altrimenti non si può pubblicare il commento.
Per gli annunci, che sono completamente GRATUITI, è necessario fare l'iscrizione al sito (procedura che richiede solo alcuni minuti) dopodichè avrete  a disposizione il vostro editor per pubblicare in completa autonomia l'annuncio che desiderate. Attualmente ho previsto un periodo di pubblicazione pari a 30 giorni oltre il quale viene tolto dalla bacheca.
Nel portale inoltre sono presenti due motori di ricerca, quello in alto a destra dedicato al sito, quello più in basso specifico per la sezione annunci, mi fermo qui il resto lo scoprirete voi.
Per quanto riguarda il "vecchio" GussagoBlog", affinchè vi sia una migrazione soft, pubblicherò una parte del post che rimanderà poi tramite link alla nuova piattaforma. I commenti pertanto da oggi su Blogger saranno bloccati  perchè dovranno essere effettuati sulla nuova piattaforma mi auguro solo che ciò non vi crei troppe difficoltà, ma se ciò dovesse avvenire non esitate a contattarmi.
Inutile dire che si accettano osservazioni, critiche (positive spero) e suggerimenti per il resto non posso fare altro che invitarvi a visitare subito GussagoPortal

Cordialmente
Vs. Stefano

Francesco Palermo Il nuovo Difensore civico di Gussago


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Bresciaoggi 08 Dicembre 2009

Il difensore civico punta sul dialogo istituzionale


Francesco Cesare Palermo (34 anni) , avvocato e docente all'Università Cattolica di Milano, è il nuovo difensore civico di Gussago. Lo ha eletto il Consiglio comunale che l'ha preferito fra altri 6 candidati. Palermo è docente nel modulo di diritto tributario, presidente del Collegio arbitrale dell'Associazione comuni bresciani e dal 2003 collabora alla cattedra di diritto tributario nella facoltà di Giurisprudenza della Cattolica di Milano. Inoltre il neo difensore civico ha svolto studi su federalismo fiscale, tributi locali, energia, accise e tributi doganali, servizio idrico integrato e canoni di depurazione. «La sfida - spiega l’avvocato Palermo dopo la nomina - è l'instaurazione di un diverso dialogo tra cittadini e
amministrazione, rispetto al quale il ricorso all'autorità giudiziaria avvenga solo come estremo rimedio, dopo avere tentato tutte le vie del confronto. Di certo lacci e laccioli della burocrazia non aiutano a ricrederci. Anzi spesso confermano il pregiudizio diffuso di antipatia nei confronti dell'amministrazione pubblica. Il difensore civico rappresenta, invece, un istituto importante di partecipazione dei cittadini. Merita, perciò, di essere valorizzato per migliorare il dialogo con l'ente pubblico».S.BO.

Concorso Pianistico "Camillo Togni"


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Bresciaoggi08 Dicembre 2009 13:39
Torna dal 10 al 13 dicembre il concorso pianistico

Un Camillo Togni da record raggiunge quota 138 iscritti

Dal 10 al 13 dicembre ritorna il Concorso Internazionale «Camillo Togni». La ventunesima edizione è stata presentata ieri mattina dal direttore artistico Antonella Landucci. Si può definire un concorso da record in quanto quest’anno ha raggiunto i 138 iscritti, musicisti giovani e giovanissimi che parteciperanno a tutte le sezioni di concorso: pianoforte solista, pianoforte a quattro mani, due pianoforti e musica da camera, pianoforte e orchestra.
Fra i musicisti partecipanti - ricorda Antonella Landucci - si incontrano con un certo orgoglio vecchie conoscenze che nel frattempo hanno raccolto premi e consensi in altri concorsi e sale da concerto. Alla semifinale della sezione pianoforte e orchestra sono, infatti, stati ammessi senza selezione i vincitori di un primo premio assoluto ad altri importanti concorsi pianistici. Fra di essi spicca il nome di Leonora Armellini che partecipò a più edizioni del Concorso
Togni e torna ora a Brescia dopo avere suonato per il Festival Pianistico Internazionale. Fra le novità di questa edizione troviamo la presenza di tre bresciani fra i candidati, e l’istituzione di un premio Mendelssohn in occasione dei

duecento anni dalla nascita. I concerti per pianoforte e orchestra saranno accompagnati dall’Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal maestro Roberto Misto.
In questo momento delicato per per l’economia italiana, a sostenere l’evento c’è in primis il Comune di Gussago che - secondo l’assessore alla cultura Stefano Quarena - considera il concorso un fiore all’occhiello per il comune. Lucia Lazzari, sindaco di Gussago, sottolinea l’intenzione di coinvolgere durante le giornate di concorso anche i bambini delle scuole elementari per permettere loro di conoscere il mondo della musica attraverso l’esempio dei coetanei in gara.

La finalissima con l’assegnazione dei premi 13 dicembre alle 20, 45 all’Auditorium San Barnaba.N.SPA. http://www.togniconcorso.com/


Medie e elementari aprono le porte alle nuove culture


Bresciaoggi Martedì 08 Dicembre 2009
GUSSAGO. Ieri giornata conclusiva di un progetto rivolto agli stranieri

Una lingua per fare meta, una musica per condividere una reale integrazione. A Gussago, nella scuola media «Venturelli», ieri si è svolta la giornata finale del progetto «La scuola che c'è». L'istituto diretto da Margherita Montecchia, in collaborazione con le elementari che, invece, ha a capo Enrica Massetti, ha dato vita ad una serie di incontri nell'ambito del programma nazionale «Scuole aperte», proposto e finanziato dall'Ufficio scolastico provinciale. «Il progetto - ha sottolineato Chiara Solzi, una delle insegnanti coordinatrici - ha avuto come obiettivo l'accoglienza e l'alfabetizzazione degli alunni di recente immigrazione». L'idea alla base di questa esperienza è la scuola come uno di quei pochi luoghi dove si può costruire un'effettiva integrazione, all'insegna della condivisione di esperienze e legami significativi.
Durante il percorso alcuni giovanissimi allievi della scuola gussaghese, provenienti per lo più da per lo più da Marocco, Pakistan ed Est Europa, sono stati coinvolti in laboratori linguistici, esperienze ludico - sportive, musicali ed escursionistiche, volti a potenziare l'uso dell'italiano e facilitare la socializzazione. Gli insegnanti di elementari e medie hanno fatto squadra con persone e realtà ben radicate sul territorio. In prima linea l'istituto Razzetti, importante riferimento per alfabetizzazione rivolta agli immigrati. Pilone fondamentale, è il caso di dirlo, è stato anche il Gussago rugby, non nuovo ad interventi a fianco della scuola locale. L'ambito musicale del progetto ha potuto avvalersi invece della competenza dell'esperto Vittorio Tregambe.VI.NIC.





mercoledì 2 dicembre 2009

Rovato, sicurezza e immigrati, Cottinelli "chiama" i colleghi (tra cui Gussago)

Bresciaoggi

L’APPELLO.
Il sindaco invita gli altri primi cittadini per l’11 dicembre


Quattro ore di discussione su «sicurezza ed extracomunitari» e nessuna delibera approvata: consiglio comunale maratona l’altra sera a Rovato al termine del quale le uniche iniziative concrete sono state l’approvazione dell’assestamento di bilancio e del piano del diritto allo studio (1 milione 280.000 euro, due atti sbrigati in meno di un quarto d’ora); e l’incontro fissato dal sindaco Andrea Cottinelli per l’11 dicembre alle 9.30 a Rovato: invitati i colleghi di Brescia, Lonato, Gussago, Lumezzane, Chiari, Desenzano, Darfo, Montichiari, Ghedi e Palazzolo. Il sindaco ha letto la lettera di invito, ricordando prima i recenti fatti di cronaca che hanno lasciato «una ferita profonda, oltre alla rabbia»; ma anche gli investimenti «in uomini e mezzi: il passaggio da 10 a 16 agenti di Polizia Locale, con 18 ore al giorno di pattuglie, e circa 400 controlli nelle case e 1.200 su persone sul territorio, in un anno, oltre al grande lavoro dei carabinieri». Cottinelli inviterà gli altri sindaci a proporre a Governo e Parlamento modifiche per rendere le leggi più efficaci, dalle espulsioni al rifiuto del permesso per chi ha precedenti penali, e soprattutto coinvolgendo i comuni nel controllo preventivo nell’ambito lavorativo e abitativo. È fallita però la mediazione tra maggioranza e opposizione, con il «no» alla proposta di Sara Lazzaroni (Rovato civica) e del sindaco per una mozione unificata che sarà riproposta nella prossima seduta. Alessandro Conter (Rovato delle libertà), ha attaccato a testa bassa sindaco e giunta, che non avrebbero fatto abbastanza per la sicurezza e ha letto, per oltre un’ora, titoli di cronaca nera del periodo 2006-2009; con lui Giacomo Fogliata mentre Pierluigi Toscani, Lega, dopo avere chiesto scusa a Cottinelli per i cori oltraggiosi nei suoi confronti nei cortei di venerdì, ha chiesto di portare a 24 ore le pattuglie di Polizia locale e di procedere all’acquisto della cascina Saltella, ora ritrovo per clandestini e spacciatori.G.C.C.

Palazzolo In Consiglio il futuro del Richiedei

Giornale di Brescia
02.12.2009



Adottata una mozione che incarica il sindaco di agire perché sia mantenuto il presidio ospedaliero ed i servizi

PALAZZOLO

.......crisi Richiedei, argomento all’ordine del giorno per il Consiglio comunale di Palazzolo svoltosi lunedì.
Sul terzo punto, interpellanza Pd in merito alle intenzioni della Fondazione Richiedei di dismettere i servizi sanitari gestiti nell’ospedale di Palazzolo, il sindaco Sala ha definito la situazione «non preoccupante», ma su proposta di Mino Baitelli (Pd) si è poi deciso di adottare una mozione che dia incarico al sindaco di agire verso le autorità competenti affinché venga mantenuto il presidio ospedaliero di Palazzolo e i servizi connessi con i relativi adeguamenti futuri necessari. ...........

lunedì 30 novembre 2009

Un solo «cervello» guiderà tutte le scuole di Gussago

Bresciaoggi
26.11.2009

Addio a Cellatica, prende forma l’istituto comprensivo

Tecnicamente viene definita «verticalizzazione», in sostanza si tratta di creare una filiera gestionale unica per tutte le scuole dell’obbligo del paese. Una razionalizzazione che oltre a garantire un risparmio di risorse finanziarie consente di migliorare l’efficienza e l’efficacia organizzativa. Questo passo potrebbe essere presto compiuto da Gussago.

Lo ha recentemente annunciato l’assessore all’Istruzione Stefano Quarena.


Se tutto filerà liscio, prenderà forma un istituto comprensivo con una sola direzione didattica che si occuperà delle materne statali (esclusi gli enti morali), le elementari e la media. Gussago può aspirare alla verticalizzazione in virtù della sua popolazione scolastica attualmente composta da 1.298 unità, ben oltre il range compreso fra i 500 ed i 900 alunni fissato dalla normativa. Dunque, non si esclude addirittura lo sdoppiamento dell'istituto. Il varo dell’istituto compresivo porterà alla scissione con Cellatica che nel frattempo andrà a creare nel 2010 un nuovo complesso con Collebeato. Un anno dopo andrà in porto la verticalizzazione di Gussago. Le prospettive e i tempi del risiko scolastico del comprensorio sono stati illustrati da Quarena nel corso dell’ultimo Consiglio comunale. L’assessore ha evidenziato che l’operazione sarà discussa nella commissione e portata all’esame degli organi scolastici. Raggiunta una decisione univoca, la richiesta ufficiale sarà inoltrata all’Ufficio provinciale scolastico, previa parere dell’assessorato all’Istruzione del Broletto.
L'indirizzo dell'Amministrazione comunale rappresenta soltanto la prima fase di un progetto di più ampio respiro che prevede la creazione di un polo scolastico anche se non è stata ancora individuata l'area sul quale dovrebbe sorgere.
Nel bilancio di previsione 2010 e nel piano triennale delle opere pubbliche 2010-2012 non è da escludere l'inserimento del costo dell'intervento.

venerdì 27 novembre 2009

Gussago Tre armati di coltello rapinano centro scommesse

Giornale di Brescia

Indossavano maschere bianche e due avevano in pugno un coltello. Ben chiare le loro intenzioni: prendersi i soldi che c’erano in cassa. Tre gli uomini che mercoledì sera hanno messo a segno un colpo al centro scommesse Intralot di viale Italia, a Gussago. Era l’ora di chiusura, intorno alle 22.30, quando i tre hanno fatto irruzione nei locali dell’agenzia di giochi e scommesse. L’impiegato, un 22enne, stava concludendo le ultime operazioni, quando i tre sono entrati e l’hanno minacciato con i coltelli. I tre uomini si sono fatti consegnare l’incasso, per una somma che si aggira attorno ai 1.300 euro. Quindi sono usciti e scappati su un’auto.
Non si sa quale sia il modello, perché il 22enne non è riuscito a scorgere la sagoma della vettura, ma ha solo sentito il rumore del motore. In viale Italia sono giunti i carabinieri che hanno raccolto la testimonianza dell’impiegato e hanno cercato elementi per risalire ai tre malviventi. I militari hanno raccolto anche i filmati registrati da alcune telecamere che controllano la zona. Le indagini sono state affidate ai carabinieri di Gussago, coordinati dal maresciallo Sergio La Prova. dz

mercoledì 25 novembre 2009

Spett. Gussagoblog,
Volevo comunicare che Domenica si è disputata una Gara di Judo a Roncadelle, alla competizione si sono presentati oltre 250 Altleti provenienti da tutta la Lombardia e Trento.
Judo Gussago si è presentato con 10 Atleti i quali si sono piazzati sei al 2° posto e quattro al 1° posto.
I complimenti a tutti gli Atleti per il Risultato Ottenuto.

Il Maestro
Luciano Botticini

Fidejussione Comunale alla Fondazione Richiedei, Bilancio di Gussago in Crisi

Giornale di Brescia


La Corte dei conti avalla la garanzia comunale da 2 milioni a favore della Fondazione Operazione cruciale e necessaria per la salvezza della storica struttura di Gussago
Per la Fondazione Richiedei arriva una fideiussione comunale da 2 milioni di euro, operazione avallata dalla Corte dei conti


Ok dalla Corte dei Conti per la fideiussione comunale da 2 milioni di euro a favore della Fondazione Richiedei. L’organismo di controllo per gli enti pubblici ha espresso parere di compatibilità per l’operazione ritenuta cruciale per la salvezza della storica struttura gussaghese. I punti principali della delibera, che dovrebbe essere discussa nel Consiglio comunale del 30 novembre, sono stati esposti lunedì durante la commissione comunale bilancio, durante la quale il sindaco Lucia Lazzari ha illustrato sia l’iter necessario, sia gli effetti del provvedimento sul bilancio comunale. Per creare i presupposti alla fattibilità della fideiussione occorrerà infatti modificare il regolamento comunale di contabilità introducendo l’articolo che verrà chiamato 51 bis.
«L’articolo - ha spiegato il sindaco Lazzari - aggiungerà la possibilità per il Comune di concedere garanzie fideiussorie, per enti il cui Consiglio di amministrazione venga nominato dall’Amministrazione comunale, i quali svolgano sul territorio attività di pubblica utilità in campo sanitario, scolastico e socio assistenziale». Nessun ostacolo quindi al provvedimento ma solo tempi tecnici per la predisposizione del necessario iter burocratico per il passaggio formale in Consiglio comunale.
I due milioni pro Richiedei, andranno però ad aggiungersi alla fideiussione da 3,4 milioni già attiva sulla nuova piscina. Due garanzie che porteranno quindi il tasso di indebitamento comunale all’8,44%. Un’argomentazione quella della doppia fideiussione che aveva già animato gli animi durante l’ultimo Consiglio in cui il presidente della Richiedei Fausto Gardoni aveva presentato la situazione attuale e le strategie per il rilancio dello storico ente. «La concessione di questa garanzia ci trova d’accordo - ha detto l’ex sindaco Bruno Marchina - anche perché era un provvedimento che avevamo preso in considerazione. Inoltre mi fa piacere vedere che il nuovo piano ricalca le linee guida di quello precedente».
Immediata la replica da parte del sindaco Lazzari che ha sottolineato come però della volontà di concedere la fideiussione nessuno fosse stato informato tra gli uffici e di come non fosse stata avviata nemmeno la procedura di studio sulle modifiche da fare al regolamento di contabilità. Sugli stessi toni anche gli interventi dell’assessore ai Servizi sociali Francesco Pea e del capogruppo di maggioranza Emanuele Calabria, che hanno rimarcato come l’attuale piano a differenza del precedente fissi obiettivi e tempistiche del salvataggio. Differenze rimarcate anche dai consiglieri del Pd, precisando però come ha sottolineato il capogruppo Damiano Ceretti che le soluzioni proposte conservano purtroppo troppi «se» sulla garanzia di riuscita.
Davide Lorenzini





25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne


Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internationali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.

L'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.

In Italia solo dal 2005 diversi Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nel 2007 150 mila donne hanno manifestato a Roma "Contro la violenza sulle donne", senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha avuto un impatto mediatico e che ha riscosso successo. Uno degli slogan diceva "Lo stupratore non bussa, ha le chiavi di casa".


La Fabbrica dei Tedeschi

Cari amici di Gussagoblog, vi sarei grato se voleste pubblicare, sulle pagine del vostro sito, qualche notizia intorno alla prossima iniziativa dell'Associazione "Sinistra a Gussago".


Per gli approfondimenti riguardanti la tematica della "sicurezza" la nostra Associazione invita tutta la cittadinanza alla proiezione del film d'inchiesta "La Fabbrica dei tedeschi" diretto da Mimmo Calopresti.



In coincidenza con il secondo anniversario del tragico rogo che causò la morte di sette operai nello stabilimento Thyssen Krupp di Torino, la "Sinistra a Gussago" propone questo appuntamento, che si terrà Giovedì 26 novembre alle ore 20.30 presso la Sala Civica "Togni" di piazza Vittorio Veneto.

Alla proiezione seguirà un dibattito al quale è previsto parteciperanno Michela Spera, segretaria generale Fiom di Brescia, ed i rappresentanti sindacali delle maestranze torinesi.

Grazie per l'attenzione e per il seguito che vorrete dare alla presente richiesta.


Raucci Francesco.


Ecco fatto
SM

martedì 24 novembre 2009

Nuovo presidente per l’Aism di Brescia

24/11/2009
Giornale di Brescia
La sede provinciale di Brescia dell’Associazione italiana sclerosi multipla ha un nuovo presidente: Francesco Pea, già vicepresidente nel precedente mandato, assessore ai Servizi socio-assistenziali del Comune di Gussago e presidente dell’Assemblea dei sindaci del Distretto socio-sanitario numero 2 della provincia di Brescia. È stato eletto nei giorni scorsi nella sede sociale, dove si sono insediati i nuovi consiglieri: Elisabetta Baronio (segretaria del Consiglio), Claudia Borghetti, Antonietta Bona, Giuseppe Micheli, Andrea Pasini (eletto vicepresidente), Franca Piana, Antonella Pelizzari, Teresa Trevaini (tesoriere) e Francesco Pea.
Il Consiglio provinciale, organismo competente sulle scelte di indirizzo e di gestione associativa su tutta la provincia, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto finora, ponendo l’accento sulla volontà di «riconoscere in tutti i suoi componenti la vera risorsa e di proseguire nel percorso tracciato, che ha portato all’elaborazione condivisa con i centri clinici del territorio di servizi e interventi rivolti a una potenziale utenza di oltre mille persone».
Da parte sua, il neo-presidente Pea ha dichiarato che «il compito dell’Associazione per il prossimo triennio è quello di rafforzare il rapporto tra gli enti del terzo settore attivi sul territorio, coinvolgere in modo attivo le istituzioni promuovendo il principio di sussidiarietà per le prestazioni socio-sanitarie offerte, in piena sintonia con la normativa regionale». Pea ha inoltre ricordato che «oggi l’Aism è l’unica organizzazione in Italia che interviene a 360 gradi sulla sclerosi multipla attraverso la promozione e il finanziamento della ricerca scientifica, la promozione e l’erogazione di servizi a livello nazionale e locale, la rappresentanza e l’affermazione dei diritti delle persone con sclerosi multipla affinché siano pienamente partecipi e autonome».

lunedì 23 novembre 2009

Gussago investe nelle misure di sicurezza

Ecologia, sicurezza e protezione civile: sono queste le linee guida dell'assessore del Comune di Gussago, Laura Negrini. Con le ultime elezioni, all'assessorato dedicato all'Ecologia e alla Protezione civile è stata aggiunta la delega alla Sicurezza. Il giovane assessore ha idee ben precise al riguardo, a partire dal concetto di sicurezza come sistema.

Secondo la Negrini infatti a concorrere al mantenimento della sicurezza sul territorio comunale devono essere diversi i soggetti coinvolti: le forze dell'ordine, la polizia locale ed infine gli stessi cittadini, con la loro segnalazione alle autorità competenti. In questi mesi si è riattivato il sistema di videosorveglianza, in vista di un possibile ampliamento. Del resto il paese ha raggiunto e superato quota 16 mila abitanti e per la sua conformazione geografica, presenta numerosi punti che necessitano di attenzione. L'assessore ha sottolineato come «È stato potenziato l'organico di polizia locale, con l'assunzione di due agenti mentre è in arrivo il nuovo comandante. È stato ridotto l'orario di presenza in ufficio dei vigili, a favore di una loro ulteriore presenza tra la popolazione. Si è avviato un capillare controllo del territorio che ha portato alla chiusura di una laboratorio artigianale per forti irregolarità. A settembre abbiamo inoltre emanato due ordinanze: la prima, un divieto di accattonaggio, la seconda contro la vendita di merce contraffatta sul territorio comunale. Molte sono state le segnalazioni dei cittadini. Vorremmo coinvolgere maggiormente questi ultimi con l'istituzione di assistenti civici, per il controllo delle aree verdi». Ha, poi, riscosso grande successo il corso di difesa personale destinato alle donne dai 16 anni in su, con la partecipazione di ben 70 iscritte. Sicurezza ma anche ecologia nell'agenda dell'assessore Negrini. «Si sta effettuando una mappatura dei cassonetti effettivamente presenti a Gussago, al fine di migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti che possono diventare una vera e propria risorsa; in merito, si sta valutando la possibilità della raccolta porta a porta». A proposito di Protezione civile, l'assessore Negrini ha elogiato il gruppo locale per il lavoro svolto a sostegno delle persone colpite dal sisma abruzzese. Il 18 dicembre, nella chiesa di San Lorenzo, verrà presentata dagli stessi volontari l'esito della missione in Abruzzo.

v.n.

domenica 22 novembre 2009

Gussago Piano di salvataggio del Richiedei

Giornale di Brescia

Sarà il 2011 l’anno della svolta per la Fondazione Richiedei. Una svolta nel bene o nel male dal momento che il 31 dicembre 2011 è stata indicata come limite per il salvataggio della storica istituzione assistenziale gussaghese. Una scadenza oltre la quale o si raggiungerà il pareggio di bilancio o si sarà giunti al punto di non ritorno. A fissare il limite temporale è stato il nuovo presidente della fondazione Fausto Gardoni, illustrando al Consiglio comunale gussaghese le strategie che il nuovo Cda metterà in campo per rilanciare la struttura, con anche una precisa fotografia della situazione di indebitamento.
«Le principali cause delle perdite della fondazione - ha detto Gardoni - sono state il contenzioso con la fondazione Maugeri da 3,5 milioni di euro, le perdite costanti del presidio di Palazzolo pari a 10,9 milioni in nove anni, la perdita cronica di alcuni reparti, contratti onerosi e sovrannumero del personale (79 unità) e budget regionali insufficienti. Situazioni che hanno portato ad una perdita gestionale di 13,2 milioni di euro in cinque anni e ad un indebitamento di 29,4 milioni di euro».


La relazione è stata ascoltata in silenzio dal pubblico rappresentato per lo più da esponenti del «Comitato per la salvaguardia del Richiedei», che annuivano man mano che il neo presidente snocciolava i numeri della situazione patrimoniale. Il presidente Gardoni dopo aver illustrato anche i punti di forza della fondazione che ha nella riabilitazione l’asse portante del rilancio, ha fissato il cronoprogramma di interventi del Piano industriale d’emergenza.




«Il programma stilato - ha detto Gardoni - prevede l’affitto di ramo d’azienda della Rsa alla cooperativa Il Gabbiano (già effettivo) che produrrà un beneficio di 600mila euro annui, entro dicembre 2009 dovremmo avere lo spostamento del budget non sfruttato a Palazzolo per altri 600mila euro e nel 2010 150mila euro per un extra budget sulla radiologia. A settembre 2010 dovrebbe poi concretizzarsi la cessione del contratto di concessione di Palazzolo, di cui abbiamo già avuto alcuni pareri favorevoli, per un benefit di 650mila euro a cui infine si aggiungeranno un milione e 400mila euro di miglioramento di efficienza sulle spese».


Alla base della salvezza nell’immediato ci dovrà però essere una fideiussione da 2 milioni di euro da parte del comune di Gussago cruciale per la riuscita del piano, su cui tutti i gruppi consiliari si sono detti concordi, con qualche frecciata su errori e responsabilità alla precedente amministrazione di «Gussago Insieme». Nel piano, il presidente Gardoni ha assicurato che non sono previsti tagli al personale dato il passaggio già di 30 dipendenti sotto le ali de «Il Gabbiano» mentre il resto verrà riassorbito con prepensionamenti e turn-over.


Davide Lorenzini


giovedì 19 novembre 2009

Crescono le piccole capitali:in dieci oltre i 15mila abitanti

da Bresciaoggi


Nel «club» entrano Darfo, Gussago, Lonato, Rovato. L’exploit di Montichiari oltre i 22mila e Ghedi salito a più di 18mila: divisi da pochi chilometri, insieme fanno 40mila persone
Al ritmo di crescita di un migliaio di residenti al mese, la Provincia di Brescia galoppa rapidamente verso il milione e 300 mila abitanti che la collocano nella ristretta graduatoria delle province più popolate d’Italia, subito dietro alla pattuglia dei grandi capoluoghi di Regione: Roma, Milano, Torino, Napoli, Bari, Palermo. Ma il dato più sorprendente dell’ultimo aggiornamento pubblicato dall’Istat (1.235.609 residenti al 31 maggio) racconta dell’impetuoso sviluppo delle «capitali» della provincia, vere e proprie cittadine, tanto che in pochi anni, dal 2001 al maggio scorso appunto, i Comuni con più di 15mila abitanti sono passati da sei a dieci e altri sono a ridosso di questa soglia.
Un traguardo di prestigio, con valenza anche di carattere politico visto che oltre i 15mila si passa all’impegnativo sistema elettorale a doppio turno. Ghedi è l’ultima new entry di questa lista, decretata dal censimento 2001, andando così ad aggiungersi agli storici Desenzano, Lumezzane, Montichiari, Chiari e Palazzolo. Ebbene alle prossime elezioni amministrative, il numero raddoppierà visto che il censimento del 2011 certificherà il superamento dei 15mila abitanti, già avvenuto, di Darfo, Gussago, Lonato e Rovato e non è da escludere che possa farcela pure Concesio, giunto a fine ottobre a 14.737 residenti. E si prenotano anche Leno e Ospitaletto, abbondantemente oltre i 14mila abitanti.


Elezioni a parte, i numeri dell’Istat evidenziano gli exploit nella Bassa di Comuni come Montichiari che è passato dai 19.102 abitanti del 2001 ai 22.696 di fine maggio. In termini assoluti qualcosa come 3.594 residenti in più; e non ha scherzato nemmeno Ghedi, balzato da 15.655 a 18.282 abitanti, + 2627. Un dato ancor più sorprendente se si considera che i due territori sono confinanti; nonostante i grandi spazi, Montichiari ha una superficie di 81 kmq e Ghedi di 60, è motivo di riflessione scoprire che nella zona in pochi anni la popolazione è cresciuta di oltre 6mila unità, ben più che un piccolo paese. E ancora, insieme Ghedi e Montichiari, superano i 40mila abitanti, non molti meno di una cittadina come Mantova, però capoluogo di Provincia. Il che potrebbe indurre a qualche riflessione su eventuali sinergie in termini di servizi ai cittadini.
Non meno significativo l’incremento in Franciacorta di Rovato, il secondo in valori assoluti dopo Montichiari, passato da 14.413 a 17.736 abitanti. E alla porte della città cresce pure Gussago con 16.498 residenti rispetto ai 14.259 del 2001. Il lago di Garda piace sempre, non è una novità quindi la performance di Desenzano fotografato dall’Istat a quota 26.858 residenti, il secondo comune bresciano dopo il capoluogo. In nemmeno otto anni ha registrato un incremento di 3.191 unità, da 23.667 a 26.858 unità. Ma è Lonato a sorprendere: da 12.237 a 15.433 abitanti, il balzo è notevole. Con ogni probabilità hanno contribuito gli spostamenti dai vicini centri rivieraschi dove nel corso degli anni il prezzo della casa ha raggiunto cifre proibitive. Ora, non è che a Lonato regalino le abitazioni, ma gli aggiornamenti dei listini hanno corso di meno rispetto ad altri paesi; per non dire del ricco tessuto produttivo che da sempre attira manodopera e quindi popolazione.
A ovest, Palazzolo ambisce ad entrare presto nel ristretto club degli over 20mila: aveva a maggio 19.313 residenti, quasi duemila in più rispetto al 2001, 17.339. È con ogni probabilità uno dei Comuni con più chance di sviluppo nell’area dell’Oglio e il raggiungimento dei ventimila abitanti appare ravvicinato. Così come Chiari, insidiato nella classifica da Ghedi, salito a 18.561 abitanti rispetto ai 17.399 del 2001. In Valle Camonica ha superato i 15mila Darfo: 15.482 contro i 13.607 del 2001, sempre più indiscussa capitale valligiana. A tutto questo fervore fa da contraltare Lumezzane, in Val Trompia Lumezzane la città del lavoro per antonomasia nel Bresciano e non solo. La capitale della Valgobbia contiene la crescita a un centinaio di abitanti. Nel 2002 era la «reginetta» della Provincia con i suoi 23.786 abitanti davanti a Desenzano. Ora è scesa di un gradino, terza, con 23.944 residenti, appena 158 in più. Anche qui tuttavia bisogna rammentare l’ostacolo naturale allo sviluppo di Lumezzane costituito dalle caratteristiche montuose del territorio, tanto che, per fare un esempio, numerose aziende hanno trasferito l’attività in pianura per poter effettuare degli ampliamenti altrimenti impraticabili in Valle Gobbia.



Piscina Mompiano, «la città è la prima danneggiata»

19/11/2009
Giornale di Brescia

Anche Brescia Mobilità interviene sulla vicenda dei lavori contesi e dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato


Sulla vicenda della piscina di Mompiano i primi danneggiati sono Brescia Mobilità e la città». A sottolinearlo è la stessa azienda titolare dei lavori del metrobus (nel cui ambito rientra l’intervento per il nuovo impianto natatorio) dopo che il Consiglio di Stato ha stabilito che la ditta che sta oggi eseguendo i lavori (la Edilfrair dell’Aquila) non era ammissibile e che la bresciana Bianchetti è stata esclusa illecitamente.
Brescia Mobilità tiene a ripercorrere la cronistoria dell’intera vicenda. «In data 12 dicembre 2007 Brescia Mobilità indiceva la gara d’appalto e il primo febbraio 2008 i lavori venivano provvisoriamente assegnati alla Edilfrair Costruzioni. A seguito della successiva verifica della documentazione si evinceva, a carico della Edilfrair, l’insussistenza di un requisito fondamentale per la partecipazione alla gara; pertanto Brescia Mobilità il 7 aprile 2008 annullava l’aggiudicazione e assegnava provvisoriamente l’esecuzione dei lavori alla Bianchetti, seconda classificata».
A seguito di ciò, Edilfrair presentava ricorso al Tar di Brescia ma il ricorso veniva rigettato con sentenza il 20 giugno 2008, che confermava quindi la legittimità degli atti di Brescia Mobilità.
Contro questa sentenza però Edilfrair presentava ricorso al Consiglio di Stato, chiedendone l’annullamento. La domanda veniva accolta con ordinanza del 29 luglio 2008, che portava Brescia Mobilità a comunicare il primo agosto alla Bianchetti la sospensione dei lavori. Il 9 gennaio 2009 l’appello dell’Edilfrair veniva quindi discusso nel merito e accolto dal Consiglio di Stato e Brescia Mobilità, preso atto di tale decisione, affidava i lavori alla Edilfrair.
Finita? Per nulla. «A seguito di ricorso da parte della Bianchetti, che riteneva errata la sentenza del Consiglio di Stato, quest’ultimo revocava la propria ultima sentenza confermando così l’originario provvedimento Tar e la piena legittimità degli atti di Brescia Mobilità. L’operato di Brescia Mobilità è risultato perfettamente legittimo fin dal’inizio: essa stessa è dunque la prima vittima dell’errore in cui è incorso il Consiglio di Stato, così come vittima è anche la città, che ha visto ritardare oltremisura l’esecuzione dei lavori. Brescia Mobilità provvederà ora a valutare la nuova situazione e ad adottare le scelte conseguenti e più opportune».

Pauroso schianto sulla A21 Muoiono tre indiani, 4 i feriti

Bresciaoggi
18 Novembre 2009

Sul Ducato partito da Brescia viaggiavano sei asiatici. Dovevano distribuire depliant nel Cremonese

Si erano fermati sul lato destro dell’autostrada per constatare i danni provocati dalla Golf che aveva urtato il loro furgone, un Ducato. Erano le 6.30 di ieri mattina e il sole stava bucando la leggera coltre di nebbia, quando si è sentito suonare un camion.
L’autista che procedeva verso Cremona, trovandosi davanti quel furgone che in parte ostruiva la prima corsia, è riuscito a sterzare. Il camionista S. D. M., nato in Svizzera 37 anni fa e residente a Montichiari, che lo seguiva e che trasportava un carico di patatine, trovandosi la visuale ostruita non ha fatto in tempo a sterzare.
ALL’ALBA di ieri sulla A21, in territorio di San Gervasio, tra i caselli di Manerbio e Pontevico si è consumata la tragedia: il bilancio è di tre indiani morti e di quattro feriti. Sino alle 11 il traffico è rimasto bloccato, per poi riprendere su un’unica corsia in direzione sud.
Ieri sera la polizia stradale di Cremona doveva ancora dare ufficialmente il nome a due delle vittime.
Alcuni connazionali hanno fornito generalità che dovevano essere verificate. A bordo del furgone che era entrato in A21 a Brescia Ovest ed era guidato da un pakistano che abita a Gussago, trovati alcuni documenti e una promessa di assunzione per ottenere il permesso di soggiorno, rilasciata da un’azienda di Ghedi.
Ieri pomeriggio all’obitorio del Civile di Brescia, dove le salme dei tre asiatici sono state ricomposte, si è recato anche l’ambasciatore indiano in Italia accompagnato da decine di connazionali, oltre che parenti e amici delle vittime.
Il riconoscimento ufficiale ieri sera non c’era ancora, come confermato dalla polizia stradale di Cremona che dispone comunque di tre nominativi. Tutte le vittime proverrebbero dalla stessa regione indiana, quella dove vivono i Singh.
LA DINAMICA. Il furgone guidato dal pakistano Mirza Guklam Abbas, 37 anni, che risiede a Gussago in via Caporalino, ha caricato gli altri cinque asiatici per andare a distribuire materiale pubblicitario nel Cremonese. All’improvviso l’urto con la Golf guidata da Broz Frankisek, cecoslovacco di 29 anni che abita a Molete (Tn).
I due mezzi si sono fermati per verificare i danni. La Golf è entrata in una piazzola di sosta mentre il furgone si è fermato poco più avanti.
I sei asiatici sono scesi. Pochi istanti dopo l’impatto con il camion: il Tir ha centrato il furgone facendolo finire contro il guard rail, che è stato sollevato. I mezzi si sono fermati 50 metri più avanti. Uno degli indiani era stato sbalzato nel vicino campo. Tra i rottami i corpi di altri due uomini.
DECINE le telefonate giunte al 118 e al 113 che segnalavano un grave incidente con vittime e feriti. È stato un accorrere di autolettighe da Manerbio e Cremona e di vigili del fuoco, mentre per problemi di visibilità, il 118 non ha potuto far atterrare l’eliambulanza. Il conducente della Golf è stato colto da malore. In ospedale, dove si è ripreso, ha continuato a dire che era colpa sua. Tra i feriti gravi, Adel Aslam, pakistano di 24 anni, di Gussago, ricoverato a Manerbio. Sukhwinder Singh, 24 anni è stato trasportato in «codice rosso» prima a Cremona e poi alla Poliambulanza di Brescia: è in condizioni critiche.
Sul luogo dell’incidente è giunta pochi minuti dopo l’impatto anche la comandante della Stradale di Cremona Federica Deledda, che stava raggiungendo il comando.
Grazie ai documenti la polizia stradale nel primo pomeriggio ha identificato uno dei morti. Si tratta di Jaswinder Singh, 31 anni, residente in città, in via Sabotino 20. Le altre due vittime dovrebbero avere sui 30 anni e si potrebbe trattare di clandestini che erano in attesa del permesso di soggiorno e si procuravano da vivere distribuendo di casa in casa depliant pubblicitari. La polizia attende che parenti o amici si presentino con i loro documenti in ospedale per poter effettuare il riconoscimento.
Indagine nell’indagine, la polizia sta risalendo alle ditte che hanno incaricato il pakistano di distribuire il materiale pubblicitario. Da accertare se sia stata o meno utilizzata mano d’opera in nero.
Sono centinaia nel Bresciano gli immigrati che svolgono questa attività: pakistani o indiani per 10-15 euro al giorno lavorano da mattina a sera.