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domenica 4 ottobre 2009

LA PROTESTA: BASTA al passaggio delle vetture provenienti da Gussago In via del Santellone, stufi del traffico da superstrada

BresciaOggi
Venerdì 02 Ottobre 2009



LA PROTESTA. I residenti nel tratto che dalla cascina della Badia va al ponticello sul canale Bodutto si dicono sempre più esasperati dal transito dei mezzi pesanti

In via del Santellone, stufi del traffico da superstrada
 
«A tutte le ore il passaggio dei veicoli commerciali da o verso le aree produttive di Cellatica e gussago»  

  È dal 2003 che gli abitanti di via del Santellone protestano. Lo hanno fatto sommessamente, lo hanno fatto attraverso lettere ai giornali e all’amministrazione, lo hanno fatto con assemblee pubbliche, lo hanno fatto, qualche anno fa, anche con una petizione di sessanta firme. Volevano e chiedevano che la loro via migliorasse un po’ e diventasse più vivibile, meno caotica come invece è, manco fosse una arteria provinciale mentre è solo una via di quartiere, stretta, troppo stretta. Già, perchè il problema è la sproporzione tra la morfologia della via e il suo utilizzo. È dall’uso insomma che discende la gran parte dei disagi che i residenti non si stancano di denunciare da anni.
Il pezzo di via del Santellone in questione è quello - lungo poco meno di 800 metri - che dalla cascina della Badia va al ponticello sul canale Bodutto, segnando il confine con il Comune di Cellatica. Sul lato nord si stendono campi, su quello sud si affacciano le case Marcolini nelle quali abitano anche i sessanta cittadini già firmatari di una petizione. Qui transitano a tutte le ore, anche la sera, i veicoli commerciali che provengono oppure si dirigono alle aree produttive di Cellatica e gussago. Un via vai sostenuto, che tempo addietro fu anche calcolato. L’allora circoscrizione Terza fece installare sul ponticello una piastra di rilevazione dei passaggi di veicoli. Risultarono 3.450 ogni giorno, ore notturne comprese. Un transito alimentato anche dai navigatori satellitari, che indicano proprio questa come la via più breve per le aree industriali.
IL TRANSITO è per la gran parte di furgoni, ma anche di veri e propri camion che prediligono questo percorso più defilato, rapido e decongestionato alla sottostante e spesso intasata via Vallecamonica. Raccontano alcuni residenti che il traffico commerciale rimbomba fastidiosamente nelle case a causa della loro vicinanza con il bordo strada. Del resto si tratta di una via molto stretta, tanto che - pur essendo a doppio senso di marcia - manca della linea di mezzeria, aspetto segnalato come non una secondaria fonte di pericolosità. Ed è così stretta che non è infrequente vedere i furgoni in arrivo da Cellatica superare il ponticello contromano; quella corsia d’altronde è un po’ più agevole e si rischia meno di strusciare i guard-rail messi al posto di quei fittoni che non a caso finivano regolarmente piegati o abbattuti.
GLI ABITANTI della Badia non chiedono la luna, ma solo che questo tratto diventi somigliante a quello perpendicolare che collega via Vallecamonica. Un tratto che era stato riqualificato, con tanto di pista ciclabile e lampioncini, al tempo della ristrutturazione della cascina, e che si presenta a tutti gli effetti come una strada di città; peccato che svoltata la curva, diventi una strada di campagna. Eppure - sostengono da sempre i residenti - è una strada comunque strabattuta e spesso a grande velocità.
Quello degli eccessi di velocità è un altro problema segnalato dalla popolazione, e fa riferimento soprattutto a chi, dopo il tramonto, prende quel rettilineo a campo di sfide con moto o auto, genere «Gioventù bruciata». Non si può dimenticare che qui c’è una residenzialità di anziani e che gli spazi per il transito, già esigui, sono ridotti anche dal fatto che alcuni sono costretti a parcheggiare fuori di casa: in pochi hanno il garage.
PER QUESTO le richieste avanzate all’amministrazione attuale, come in precedenza a quella Corsini, sono di impedire ai mezzi commerciali di passare da via del Santellone e di mettere in sicurezza gli incroci con attraversamenti pedonali protetti. Ancora: realizzare una rotatoria all’incrocio della cascina e posizionare dei dissuasori, che potrebbero essere i nuovi rilevatori di velocità di cui si parla per viale Bornata e altre grandi direttrici periferiche, dal momento che l’Amministrazione s’è orientata a mandare in soffitta i classici dossi in cemento o in plastica. Ma la soluzione ottimale - sostiene Fabio Zipponi, residente - sarebbe la riqualificazione della via secondo i criteri della «zona 30», sul modello di quanto fatto in via Violino di sotto. Piccole rotatorie, passaggi pedonali in rilievo, piste ciclabili e aiuole lungo. «Così via del Santellone - spiega - diverrebbe quella via residenziale e di quartiere che è realmente, e non la strada intercomunale, di servizio, il surrogato per chi non vuole percorrere la 510, come invece ha finito con essere interpretata».
 
Eugenio Barboglio  

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