Blog di informazione Libera e Indipendente a Gussago Fatti, Opinioni, Pensieri, Avvenimenti, Novità sul territorio. Qui non vi sono censure alle opinioni e ai vostri commenti (naturalmente il tutto nel rispetto e nell'educazione) pertanto siete i benvenuti.

martedì 17 novembre 2009

Commenti si, commenti no



Allora, dobbiamo affrontare la spinosa questione dei commenti, premetto che non vorrei entrare in questo ginepraio, la ragione è che fondamentalmente la formula di Gussagoblog, fino ad ora è stata vincente, in un'anno e mezzo di vita la crescita sia in termini di frequentazioni che di partecipazione è stata esponenzialmente positiva, ciò a ribadire che siamo in un percorso corretto. Però, come tutte le cose, c'è sempre un però, gli ultimi commenti hanno evidentemente reso "colma" la misura, e quindi da più parti mi è stato chiesto di regolamentare la discussione.
Premesso anche che questo non è un forum, e quindi tecnicamente la moderazione è abbastanza frustrante e complicata, per via dei tempi necessari alla visione dei commenti prima di pubblicarli (dato che anch'io nella vita faccio altro oltre al blogger..), prima di qualsiasi decisione, vorrei mettere alla vostra attenzione, al fine di dare elementi di spunto al ragionamento, il caso di WIKIPEDIA (tratto da "la stampa"):

Wikipedia sarà più controllata Per garantire più affidabilità
A.M.
Wikipedia, la popolare enciclopedia online redatta con contributi spontanei da volontari di tutto il mondo, sarà sottoposta a un sistema di controlli più rigidi, per ridurre imprecisioni, errori o addirittura contenuti volutamente falsi se non diffamatori.
Lo ha deciso l’organizzazione non-profit che la gestisce, allarmata da un crescente problema di credibilità.
La rivoluzione - preannunciata dalla rivista britannica New Scientist nel numero da oggi in edicola - non è da poco: i comuni utenti perderanno la possibilità di aggiungere e modificare in tempo reale l’informazione presente in rete.
Il che significa alterare l’essenza stessa di un’iniziativa che ha contato invece, fin dall’inizio, sul libero e anarchico contributo di lettori e appassionati.
Tra le oltre 250 lingue in cui l’enciclopedia è correntemente pubblicata (persino in napoletano!), soltanto la versione tedesca è, tuttavia, pronta a introdurre le nuove regole nell’arco di uno, massimo due mesi. Tutte le altre, invece, preferiscono aspettare.
Come cambierà, dunque, Wikipedia? L’idea è quella di restringere a un gruppo di redattori fidati la possibilità di aggiungere e modificare le voci dell’enciclopedia. Per guadagnarsi questo titolo, sarà necessario inserire almeno 30 modifiche ritenute «affidabili» nel giro di 30 giorni.
Tutti gli altri utenti potranno continuare a dare il loro contributo, ma le loro entrate dovranno essere filtrate dagli editori per assicurare che siano corrette e soprattutto non faziose.
Gli stessi fondatori di Wikipedia hanno constatato, infatti, che spesso singoli individui e compagnie inseriscono nelle loro voci contenuti promozionali oppure eliminano informazioni a loro sfavorevoli, alterando così la realtà dei fatti.
Il rovescio della medaglia - temono tuttavia gli organizzatori - è che i «redattori fidati» saranno appena duemila: pochi se si considera la babelica dinamicità di un sito visitato ogni giorno da milioni di internauti desiderosi di aggiungere qualcosa all’informazione già esistente.
I tempi di pubblicazione delle nuove entrate diventeranno, dunque, piuttosto lunghi.
Oltre a questo sistema di controlli preventivi, le pagine di Wikipedia vistate dal nuovo gruppo di editori verranno inoltre marcate come «vandal-free», ovvero «libere da vandalismi».
Per le versioni dell’enciclopedia che non adotteranno le nuove regole, i gestori di Wikipedia hanno pensato a una soluzione alternativa: associare a ogni voce una valutazione di attendibilità in base a quante volte quella stessa voce viene modificata.
Secondo Luca de Alfaro, il ricercatore dell’Università della California che ha lanciato la proposta, più l’informazione è rimaneggiata, più è probabile che non sia corretta. Da qui un giudizio più cauto circa la sua affidabilità.

Ora, senza pretendere di paragonare GussagoBlog a Wikipedia, posso però pensare di fare qualche analogia per affrontare correttamente il problema cercando di centrare il più possibile la soluzione da adottare.

Chiaro, evidente e sottinteso che i commenti avranno il loro peso,ma il percorso, che ho pensato, anche per cercare la massima partecipazione tra voi, lo affronterò con una serie di domande proposte tramite sondaggio che alla fine dovranno sia interpretare la volontà diciamo "popolare partecipativa" ma anche le modalità di attuazione e lo strumento idoneo.

Spero in una collaborazione attiva di tutti con la dovuta serietà anche perchè GussagoBlog ritengo sia oramai una risorsa importante per il nostro paesello (come tanti altri Web, senza nulla togliere, ad esempio Meteogussago , ciao Nicola!! e molti altri ) e questo passaggio viene fatto nell'ottica di una continuità di quello spirito che ha reso questo spazio l'Agorà digitale di Gussago.

Cordialmente Vs.
Stefano

8 commenti:

Nicola Fontana ha detto...

Un wiki e un blog sono strumenti molto diversi, in un blog il post non è modificabile dalla comunità. Non è una differenza da poco: se una pagina di wikipedia è scadente l'utente medio da la colpa a wikipedia, non va a spulciare la cronologia per vedere chi è il colpevole. In un blog la distinzione tra i diversi utenti è netta.

Escludendo lo spam, a mio avviso la moderazione è una sconfitta, sempre. I blog "pilotati" perdono la ragione stessa di esistere: tanto vale parlare allo specchio.

GussagoBlog ha detto...

concordo pienamente, il lato da cogliere è soltanto nell'analogia della situazione seppur in situazioni molto diverse.

Grazie Nicola della precisazione

Anonimo ha detto...

se non vi è più la possibilità di rispondere agli attacchi dei compagnoni francesi e un pò gioppini, non ho più scopo di visionare il blog... cercherò altrove.. ciao giù pì, come sta la Carla Brunì (con l'accento sulla i) N'est pas?

Romeo

Anonimo ha detto...

Non è una questione di pilotare o meno...E' questione di saper gestire, questione di educazione. Basta finirla con la storia dell'anonimato, uno si registra e scrive, si assume la sua responsabilità.
L'uso di un blog è già molto limitativo, chi pubblica la notizia, la "sporca" tra virgolette, ognuno ha il diritto di avere le proprie idee, risulta quindi difficile non espimerle nel pubblicarle la notizia..

Personalmente credo che la registrazione sia un obbligo necessario a garantire la correttezza

Nicola Fontana ha detto...

Educazione, responsabilità, correttezza... sono tutti concetti astratti e soggettivi in cui uno ci può spingere dentro quello che vuole. Un po' come la parola "sicurezza" nella politica.

Passando al concreto, richiedere la registrazione che vantaggi porta? Si può aprire un account da zero (completo di indirizzo email dedicato) in meno di un minuto. L'unica moderazione valida è COMUNQUE la validazione manuale - ergo soggettiva - dei singoli commenti, che per semplicità chiamo "pilotaggio" (ché a mio parere non esiste censore buono o cattivo, ma solo censura).

Ad ogni modo non sono di Gussago... è che l'argomento mi appassiona. Chiedo venia agli amministratori e mi eclisso.

GussagoBlog ha detto...

il fatto che territorialmentre non sei di Gussago,per quanto mi riguarda non è una discriminante, anzi, mi sembra di capire che hai una certa esperienza e i commenti che fai rientrano a pieno titolo nella discussione, quindi se vuoi proseguire, senza problemi :-)

nicola ha detto...

Educazione, responsabilità correttezza, sicurezza saranno pure concetti astratti ma sono priorità non solo del nostro comune ma per la società contemporanea.

Per quanto riguarda la registrazione con email inventata, hanno inventato il "ban", uno si registra una volta, due, tre poi finiti gli ip si attacca.

Se non viene fatta moderazione, l'amministratore si prende la responsabilità di ciò che è scritto sul suo spazio. Con tutto quello che ne consegue ;D

GussagoBlog ha detto...

In effetti la moderazione c'è, i casi previsti e le modalità di applicazione sono quelli descritti nella sezione header e footer.

Stefano