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mercoledì 18 novembre 2009

Piscina di Mompiano, rimborso alla «Bianchetti»

Il Consiglio di Stato riconosce come errata la sentenza che affidava i lavori - ormai avanzati - alla abruzzese Edilfrair


Colpo di scena nella intricata vicenda dell’appalto della nuova piscina di Mompiano. Il Consiglio di Stato riconosce il proprio «errore di fatto» e revoca la propria sentenza di gennaio che aveva accolto l’appello dell’impresa di costruzioni «Edilfrair» dell’Aquila contro la sentenza del Tar di Brescia che nel 2008 assegnò l’appalto dei lavori al «Gruppo Bianchetti costruzioni» di Gussago. Il dispositivo del nuovo e definitivo verdetto è stato depositato nei giorni scorsi. Le motivazioni fra alcune settimane.
La revocatoria consentirà da subito al «Gruppo Bianchetti», assistito dall’avvocato Francesco Onofri, di attivare le procedure per chiedere a «Brescia Mobilità» (società che ha appaltato i lavori come opera complementare al Metrobus) il risarcimento del mancato utile che avrebbe ricavato se non fosse stato illegittimamente privato dell’appalto, vale a dire una somma stimata intorno a 4-500mila euro. Infatti «Brescia Mobilità» aveva sottoscritto il contratto con l’impresa abruzzese - che ha ormai da tempo in corso i lavori, peraltro in fase già avanzata - nonostante sul complesso contenzioso non fosse stata posta la parola fine. L’«errore di fatto» ammesso dal Consiglio di Stato è consistito nell’errato riconoscimento dei requisiti indispensabili per partecipare alla gara d’appalto. Tra questi quello della «moralità professionale» che il Tar non accreditò ad uno dei soci dell’impresa aquilana perché condannato per «dichiarazione fraudolenta dei redditi».
Nella revocata sentenza del Consiglio di Stato, firmata dal presidente Giuseppe Barbagallo, tale requisito era stato invece riconosciuto per esistente perché per «errore di fatto» i giudici avevano ritenuto declassato il reato ostativo («dichiarazione fraudolenta dei redditi») e di conseguenza abrogata la norma. Così l’appello di Edilfrair contro la sentenza del Tar di Brescia era stato accolto con conseguente affidamento dell’appalto. L’abbaglio del Consiglio di Stato è stato però immediatamente impugnato dall’avvocato Francesco Onofri e alla fine corretto dai giudici che hanno annullato la sentenza appellata per revocatoria.

I lavori per la costruzione dell’impianto natatorio di Mompiano non si fermano, ma al «Gruppo Bianchetti», che rinuncia a subentrare a «Edilfrair», «Brescia Mobilità» dovrà corrispondere un congruo risarcimento.

esseci


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