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domenica 29 marzo 2009

Questione BADIA infuria la polemica, si arriverà ad una soluzione?





La Replica di Marchina, Sindaco di Gussago

GUSSAGO

Il sindaco difende le scelte fatte nel Pgt

Bresciaoggi sabato 07 marzo 2009

«Non siamo dei cementificatori e nemmeno calpestiamo l'ambiente, per cui nutriamo il massimo rispetto. Ma non possiamo tacere di fronte alla mistificazione della verità». Bruno Marchina, sindaco di Gussago, rimanda al mittente le accuse del comitato spontaneo della Badia nei confronti del Comune. Ammette che il Pgt ha individuato un'area produttiva a nord del confine di Brescia, sottolineando che nello strumento urbanistico è prevista una fascia di rispetto di oltre 60 metri. «Non è colpa nostra - osserva Marchina -se il Comune di Brescia ha costruito sul confine, togliendo il vincolo di rispetto esistente, dopo l'autorizzazione regionale. L'assurdo è che ora è stato chiesto al Pirellone di porlo sul nostro territorio. Ma in Regione non hanno trovato nessuno disposto a sostenerli».

LA CONSEGUENZA? «Il Comune di Gussago non torna indietro, confermando quanto previsto nel Pgt». Marchina ricorda che, col precedente assessorato all'Urbanistica si era raggiunto un accordo. In che consisteva? «Si costruivano case e non capannoni, con la riqualificazione dell'esistente fonderia, presente sul territorio di Gussago da oltre quarant'anni. Ma tutto è stato rimesso in discussione dal comitato spontaneo, che chiedeva che l'area restasse agricola. Vorrei evidenziare che la fonderia era presente prima che il Villaggio Badia si allargasse. Se ci sono delle responsabilità urbanistiche vanno fatte risalire agli amministratori cittadini». Il sindaco di Gussago sottolinea che la fascia di rispetto prevista di oltre 60 metri costituisce una garanzia. «Magari Brescia avesse fatto altrettanto invece di gettarci addosso, tramite il comitato, la responsabilità di aver autorizzato l'insediamento di tre aziende».

S.BO.



La Risposta di Alberto Martinuz Consigliere Comunale PD Brescia


CASO BADIA

Il no di Gussago a quel progetto

Bresciaoggi,sabato 28 marzo 2009

Gentile direttore, dopo avere letto le dichiarazioni del Sindaco di Gussago, Marchina, apparse sul suo quotidiano il 7 marzo scorso, relativamente agli insediamenti (Capannoni) previsti sul Comune di Gussago a ridosso del Quartiere Badia, ritengo doveroso fare alcune precisazioni, non fosse altro per il ruolo che ho rivestito seguendo molto da vicino il complicato iter di questo intervento essendo stato Presidente della allora Terza Circoscrizione di Brescia. Non è vero che il Comitato della Badia e il Comune di Brescia sono la causa della mancata realizzazione dell’insediamento abitativo, che avrebbe dovuto sostituire i capannoni, le cause sono ben diverse. Il Comune di Brescia e la Terza Circoscrizione hanno a lungo lavorato con il Comune di Gussago sull’ipotesi di realizzare un insediamento abitativo di fronte a traversa Ottava alla Badia, sul territorio di Gussago, e il progetto era condiviso da tutti compresa la proprietà dell’area, la società MISA, che era ben contenta di costruire alloggi invece di capannoni. Faccio presente che la società in oggetto ha dichiarato per iscritto in una lettera inviata in Circoscrizione il suo assenso. L’unica realtà che si è, ad un certo punto, dimostrata contraria è stato il Sindaco di Gussago, che ha fatto cadere il progetto solo perché mancava un collegamento automobilistico tra il nuovo insediamento e la Badia. Il Comune di Brescia e la Terza Circoscrizione erano favorevoli ad un collegamento ciclo pedonale perchè a circa 100 metri esiste già una strada, via del Santellone, che collega la Badia con Gussago e il Comune di Brescia con una lettera scritta dall’Assessore all’Urbanistica ing. Mario Venturini l’8 febbraio 2006 si era reso disponibile a riqualificarla completamente per servire meglio il quartiere Badia e il nuovo insediamento. Il Sindaco di Gussago tuttavia ha detto di no. Di forte a questo inspiegabile diniego, il Comune di Brescia ha avanzato una ulteriore proposta nel novembre 2007 che sollecitava Gussago a mantenere l’area ad edilizia residenziale prevedendo una nuova strada in grado di collegare questo insediamento con via Valcamonica senza attraversare il quartiere Badia. Anche questa proposta è caduta nel vuoto. Concludendo condivido le preoccupazioni dei cittadini della Badia e del Comitato che hanno partecipato, discusso e contribuito a trovare una soluzione che sembrava a portata di mano. Quali siano le ragioni profonde che hanno determinato la scelta fatta dal Sindaco Marchina non mi è noto, di certo è stata sprecata una buona occasione per dimostrare ai cittadini che il dialogo tra le istituzioni, per il bene comune, è in grado di andare al di là degli interessi di un singolo Comune.

Alberto Martinuz

CONSIGLIERE COMUNALE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI BRESCIA

3 commenti:

Anonimo ha detto...

da tempo questo blog segue, meritoriamente, l'annosa questione dell'allargamento degli impianti industriali siti in località Misa.
La faccenda si trascina dal 2003 e più volte sull'argomento si sono intrecciate e talvolta scontrate le osservazioni di esponenti delle amministrazioni di Gussago e di Brescia.
Già nel consiglio comunale di Brescia del 26-09-2008 i consiglieri di minoranza Pd Del Bono e Martinuz, del quale ultimo è sopra riportata la lettera a "Bresciaoggi", presentarono un'interrogazione dai toni molto preoccupati.
E sempre nel medesimo mese, il giorno 22/09/2008 per la precisione, il Presidente della Circ. ovest Mattia Margaroli, giovane esponente del Pdl cittadino (quindi non certo passibile di contiguità ideologica con i sopra menzionati consiglieri comunali di centro sinistra), espose al Consiglio circoscrizionale una interessante cronistoria dei rapporti intercorsi tra il nostro sindaco e membri della Giunta di Brescia, di cui riporto di seguito lo stralcio in maniera letterale e fedele:
30/1/2003 Adozione da parte del Consiglio Comunale di Gussago del Pl privato a destinazione artigianale industriale
in Via Torricelli (Proposta società MISA)
11/4/2003 Petizione del Comitato spontaneo di cittadini della Badia rivolta al Comune di Gussago
14/4/2003 La Presidentessa della III Circoscrizione Laura Parenza trasmette osservazioni al Comune di Gussago in merito a:
a: - Valutazione di diverso accesso veicolare all’area industriale
b: - Creazione ampia fascia boschiva che permetta di alleggerire l’impatto dell’insediamento
c: - restrizione del parcheggio
d: - rispetto del 15% di verde previsto dal Regolamento di Igiene Tipo riferito alle aree industriali
20/05/2003 Il Sindaco di Gussago Bruno Marchina risponde alla Presidente Parenza che le osservazioni verranno valutate nella Commissione competente del Comune di Gussago precedentemente all’adozione definitiva del Piano di lottizzazione
30/10/2003 Viene convocata un’Assemblea Pubblica presso il Villaggio Badia alla presenza del Sindaco di Gussago Bruno Marchina, dell’Assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia Mario Venturini, del Presidente della III^ Circoscrizione e del Presidente del Circolo Legambiente Franciacorta Silvio Parzanini
12/12/2003 Il Consiglio della III^ Circoscrizione approva un odg tramite il quale si ratifica la richiesta di pianificazione concordata tra i diversi Comuni, per l’edificazione a confine con procedure di concertazione inter istituzionali chiare e ben definite per vari tipi di interventi urbanistici (PRG, PA, singoli interventi)
14/01/2003 Il Sindaco Marchina risponde al Presidente Martinuz comunicando che sta discutendo con la proprietà MISA un’ipotesi alternativa a fronte di un disimpegno da parte del Comune di Brescia
Dal 14/01/2003 al 22/02/2005 non vi è alcun documento che certifichi trattative tra le parti e ciò denota l’assoluto disinteressamento delle parti
22/02/2005 Il Sindaco Marchina tramite una nota informa che dopo lunghe trattative è giunto ad un accordo con la proprietà privata per trasformare in residenziale l’area in questione con contestuale riconversione di una fonderia, ivi presente da oltre 20 anni. Il Sindaco Marchina precisa inoltre che è giunto a un accordo con un altro imprenditore che
sarà coinvolto nell’operazione complessiva residenziale
Dal 06/04/2005 al 09/03/2006 non vi è traccia di corrispondenza che certifichi dialogo alcuno tra comune di Brescia e Comune di Gussago
06/04/2005 La Società Misa sas informa che sono trascorsi ormai quasi tre anni ricchi di trattative ma poveri di decisioni. Per tale ragione se entro il 31/05/2005 non verranno prese decisioni concrete si procederà con l’attuazione della vigente previsione urbanistica
30/05/2005 Viene convocata la Commissione Ambiente e Territorio avente all’odg la discussione sul progetto Lizzini e lottizzazione MISA. Alla Commissione partecipa l’Assessore Venturini
17/01/2006 Il Sindaco Marchina ritiene chiusa la vicenda definitivamente e ritiene efficaci le legittime previsioni del PRG così come approvate nel 2003 a causa del disinteresse del Comune di Brescia
08/02/2006 L’Assessore Venturini trasmette una nota a nome della Giunta Comunale tramite la quale si manifesta l’assoluta disponibilità del Comune di Brescia a progettare una riqualificazione (richiesta un anno prima) in base al possibile futuro insediamento residenziale. Tale riqualificazione prevederebbe un nuovo collegamento con la Badia tramite Via del Santellone
21/02/2006 La Società MISA pare soddisfatta della soluzione del ponte ciclo – pedonale sulla roggia Gandovere e ritiene ciò una soluzione buona per ambo le parti
09/03/2006 Il Sindaco Marchina, tramite nota, esprime tutto il suo dissenso all’ipotesi formulata dal Comune di Brescia per la costruzione di un passaggio ciclo pedonale fruibile che serva il nuovo insediamento residenziale. Il Comune di Gussago ribadisce la necessità di un collegamento carrabile con Via Prima della Badia e considera chiusa la vicenda confermando le previsioni urbanistiche vigenti
17/11/2006 La società MISA chiede un incontro congiunto con il Sindaco di Brescia Paolo Corsini e il Sindaco di Gussago Bruno Marchina al fine di trovare una soluzione condivisa
29/11/2007 L’Assessore Venturini, tramite nota, prospetta un collegamento con Via Vallecamonica allegando uno schema planimetrico.
A seguito degli atti sopraccitati, appartenenti la precedente consiliatura, il sottoscritto ha incontrato i cittadini del Comitato spontaneo più di una volta durante il mese di agosto e valutando il problema con massima urgenza ha provveduto a informare l’Assessore Paola Vilardi, la quale è subito intervenuta per riprendere la caotica trattativa sostenuta dalla precedente amministrazione comunale. A dimostrazione della volontà di dialogo da parte del Comune di Brescia è la nota inviata al Sindaco Marchina dall’attuale Assessore all’Urbanistica del Comune di Brescia con la quale si auspica una soluzione di assetto urbanistico complessivo che, fatte salve le reciproche autonomie e responsabilità,
tenga conto delle compatibilità ambientali nei riguardi del quartiere residenziale esistente.

Anonimo ha detto...

Per non rendere troppo pesante la lettura della risposta, che credo necessario articolare maggiormente data la complessità ed il perdurare del problema, proseguo qui quanto ritengo sia utile dire.
Le vedute documentazioni, provenienti da fonti di opposta tendenza politica e per ciò stesso presumibilmente affidabili, concordano nell'attribuire al nostro Comune la responsabilità di aver respinto la possibilità di tramutare la destinazione dell'area da industriale a residenziale (su cui quindi non costruire ampliamenti di industrie pesanti bensì nuovi complessi di abitazioni) a causa della mancata previsione da parte del Comune di Brescia di un ponte di collegamento tra la Badia e Gussago che non fosse semplicemente ciclopedonale bensì carrozzabile. E questo nonostante il soggetto direttamente interessato, la soc. Misa appunto, avesse mostrato favore per approntare lo scavalcamento della roggia mediante un ponticello destinato ai soli pedoni e ciclisti.
Non voglio qui discutere del merito delle responsabilità e neppure della veridicità di quanto trascritto nelle lettere e nei verbali prodotti da vari esponenti delle diverse amministrazioni.
Vanno però secondo me puntualizzate due cose.
Prima di tutto, credo debbe essere del tutto indifferente stabilire come e perchè il Comune di Brescia abbia autorizzato la costruzione di case al villaggio Badia senza l'osservanza della fascia di rispetto dei 60 metri.
Ormai le case ci sono e la nostra preoccupazione principale credo debba essere quella di tutelare la salute ed il benessere di uomini e donne, anziani e bambini che in quelle case ci vivono.
In secondo luogo, anche qualora venisse accolta e realizzata l'idea di convertire gli stabilimenti Misa in area per edilizia residenziale, dobbiamo renderci conto che ciò non sarà ininfluente sull'ecosistema e sulla vegetazione boschiva ivi presente. Anzi costituirà l'ennesimo consumo di territorio in una zona già fortemente degradata.
Senza trascurare il fatto che pure la costruzione di abitazioni, certo meno impattanti rispetto a fonderie, dovrà scontrarsi con la vicinanza delle acque di falda alla superficie del terreno.
Infine non dovremmo dimenticare di apprestare, in qualsiasi caso, le massime cautele per garantire l'integrità, ancor meglio il recupero fedele della storica cascina là presente e impreziosita da un insolito portone d'ingresso.

Anonimo ha detto...

Mi rincresce riesumare un post tanto datato, tuttavia mi è parso il più adatto, per affinità tematica, ad ospitare il seguente contributo.
Ho l'impressione netta che un argomento di fondamentale importanza per il futuro di Gussago non sia assurto alla giusta rilevanza nel corso della campagna elettorale amministativa.
Mi riferisco al procedimento di adozione del PGT - Piano di Governo del Territorio.
Il corposo documento del Piano rimarrà depositato in Comune fino al 19 giugno.
Durante questo periodo chiunque potrà prenderne liberamente visione. Inoltre nel corso del suo deposito ed anche oltre, sino al termine tassativo del 20 luglio 2009, gli interessati potranno presentare alla segreteria del Comune le proprie osservazioni ed opposizioni, redatte in triplice copia.
Però, se non sbaglio, la legge consente ai singoli cittadini di proporre osservazioni esclusivamente attinenti ai loro specifici interessi e soltanto agli enti portatori di interessi collettivi (associazioni, gruppi politici, comitati, ecc) osservazioni di interesse generale per l'intera collettività gussaghese.
Per questo motivo, il gruppo "Sinistra a Gussago" intende acquisire, dalle cittadine e dai cittadini che vorranno accoglierne l'invito, le osservazioni di carattere generale (o comunque estraneo agli specifici interessi dei singoli) sul PGT per farli propri e presentarli come gruppo "Sinistra a Gussago" all'attenzione dei competenti organismi tecnico politici del Comune.
Vorrei in particolare rimandare quante e quanti fossero interessati ad approfondire la questione al sito istituzionale del Comune di Gussago, in particolare alla pagina internet http://www.gussago.com/news/news423.htm , con speciale attenzione alla tavola "Consumo di suolo per fabbisogno endogeno ed esogeno", nella quale viene esplicitamente programmata per i prossimi 5 (cinque) anni un'edificazione di 530.000 (cinquecentotrentamila!) metri quadrati in più rispetto alla situazione odierna (vedi tabella posta sopra la mappa).
Ebbene, un consumo di suolo tanto dirompente rappresenta una crescita del 10% in cinque anni di suolo cementificato rispetto all'estenzione del territorio gussaghese già ora occupato da edifici e costruzioni in genere.
Se questo vi sembra poco...