Il 14 marzo si è tenuta la prima conferenza stampa del neo Comitato Per La Salvaguardia Del Richiedei formata da forze territoriali molto disomogenee (PD Gussago, Lega Nord, Sinistra a Gussago, Udc oltre alle associazioni Familiari Gruppo Alzheimer e Famiglie gussaghesi) che si sono unite per affrontare la difficile
questione.
L’obiettivo è di far percepire ai gussaghesi quanto grave e complessa sia la situazione della Fondazione, che fino a qualche anno fa era una tra le più annoverate strutture sanitarie della provincia, cercando nel contempo di sensibilizzare la cittadinanza e trovare delle soluzioni.
I DATI: sono pesantissimi nel triennio 2004-2007 si sono chiusi con perdite per la gestione pari a 6.800.000euro mentre per il 2008 è prevista una ulteriore perdita di 2.550.000euro (vedi anche precedente post dove già avevamo annunciato il problema). Il patrimonio immobiliare è passato secondo Claudio Peroni, portavoce dell’associazione Famiglie Gussaghesi, dai 50mln/euro al momento della costituzione della fondazione, agli attuali 28mln/euro i quali attualmente sono tutti ipotecati.
LE DIFFICOLTA’ sono generate dalla gestione, soprattutto a detta di Carlo Colosini della Sinistra per Gussago, vengono utilizzati prestiti ipotecari a fronte dell’utilizzo ordinario delle risorse finanziarie, inoltre la fondazione si trova nella condizione di far fronte ad altri imprevisti come ad esempio la la messa a norma dei posti letto che richiederà un’ulteriore esborso pari ad altri 2mln/euro, dove verranno trovate le ulteriori risorse per coprire la spesa? Secondo Carlo Bosio, uno dei cittadini intervenuti, anche sotto il piano occupazionale, le scelte fatte sono penalizzanti: da subito la riduzione di un terzo del personale, successivamente il blocco del turnover porterà fisiologicamente ad una riduzione ulteriore, dai 300 dipendenti attuali ai 200 a regime futuro inoltre vi sarà una drastica caduta dei diritti per quei lavoratori che verranno passati alle cooperative.
LE CONSEGUENZE: “Il Richiedei non sparirà ma non sarà più patrimonio dei gussaghesi” secondo Peroni, in quanto la gestione in questi anni ha esaurito tutto il patrimonio, si renderà necessaria una ricapitalizzazione che molto probabilmente dovrà essere effettuata dal comune e quindi a spese dei cittadini, ma se ciò non sarà poi seguito da azioni concrete e un piano per il futuro, ciò avrà l’effetto che si ottiene gettando dell’acqua in uno scolapasta.
Sotto il piano dei servizi, a detta di Bosio,è da prevedere un’abbassamento dei livelli qualitativi dovuta alle riduzioni che probabilmente intaccheranno anche il servizio sanitario.
Secondo Colosini, in merito all’aspetto contrattuale dei dipendenti, attualmente, i sindacati stanno cercando di stemperare il clima, però questo comportamento a tendere sarà riduttivo in termini di peso, in quanto i dipendenti e quindi le trattative sindacali saranno sempre meno valenti a causa della riduzione del potere di rappresentanza causato della pesante riduzione dell’organico.
LE RESPONSABILTA’ sono da ricercare quasi essenzialmente nelle carenze manageriali, infatti, secondo Maria Serina, portavoce del comitato (PDGussago), non si spiega come mai, l’esperienza maturata dalla casa di riposo datata 1860 mostri le sue difficoltà soltanto in questi ultimi anni, in particolare dalla costituzione della Fondazione, tanto da dover ricorrere a Cooperative esterne per la ricerca di nuove soluzioni alla sopravvivenza, che ne è stato dell’esperienza gestionale acquisita nel passato?
A detta del comitato inoltre, vi è stata una chiusura totale nel rapporto privilegiato che esiste tra il comune di Gussago (maggiore azionista) e Fondazione, senza mai far trapelare all’esterno i problemi, ciò supportato anche dal fatto che vi sono stati numerosi avvicendamenti alla presidenza del Cda. Difficoltà inoltre minimizzate anche dai numerosi comunicati stampa emessi sempre dal comune dove non sono mai trapelate notizie sulla reale situazione economica e patrimoniale. L'amministrazione gussaghese non ha mai indetto un tavolo per affrontare il problema né con gli Stakeholders nè con le associazioni territoriali, tantomeno con le altre forze politiche, difatti, a detta di Vincenzo Ferraresi (UDC), ” le nomine del Cda Richiedei sono state sempre ad appannaggio dei consiglieri di maggioranza evitando volutamente tutti gli altri interlocutori, si è peccato di superbia”
COSA FARE? L’unanimità dei presenti ha innanzitutto espresso la volontà di coinvolgere la cittadinanza per aprire una sensibilità sul “CASO RICHIEDEI”, tale volontà è evidenziata dal fatto che nonostante la scadenza elettorale oramai imminente, su questo problema si siano uniti soggetti storicamente diversi perché la preoccupazione è molta ed è necessario intervenire rapidamente, inoltre è opinione comune che il futuro sindaco di Gussago, di qualsiasi colore esso sia, avrà necessariamente bisogno di tutte le forze disponibili per risolvere la questione, da qui il comitato si auspica che altre forze sia del territorio, ma a questo punto anche al di fuori,si uniscano per trovare soluzioni spendibili.
QUALI SONO LE PROPOSTE? Sicuramente bisognerà trovare soluzioni che non ricadano sugli utenti sia in termini economici che qualitativi, è necessario costruire un progetto per il futuro.
Le proposte convergono sul fatto che è necessario ampliare l’offerta dei servizi anche al resto della provincia, comunque il comitato nei prossimi giorni si farà promotore di un’assemblea pubblica dove verranno affrontati tutti gli argomenti esponendo anche le soluzioni individuate.
Continua…….