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martedì 16 giugno 2009

La nuova Stagione Politica di Gussago

Non è certamente semplice pubblicare un nuovo post in questo momento, soprattutto perchè è in corso una discussione importante, su questioni importanti, tenuta da persone importanti in ambito locale: ex consiglieri comunali, nuovi consiglieri comunali, esponenti di partito e soprattutto molti gussaghesi, l’argomento? Inutile dirlo il risultato elettorale.
Nella discussione ormai dai toni avvincenti e appassionati emergono molteplici aspetti, c’è chi è stupito dal risultato, c’è chi invoca la catastrofe o chi tenta di commiserarsi evidenziando le disgrazie altrui, in poche parole lo definirei una cosa “normale”.
Perché normale? Ma perché ritengo che questa sia in effetti l’evoluzione storico-politico-culturale di un paese e la consapevolezza (o meno?) dei cittadini gussaghesi nei confronti di un territorio che cambia, e, badate bene, il risultato è meno scontato e banale di quanto si possa immaginare.
Ormai è qualche anno che seguo la politica amministrativa gussaghese, e scorrendo negli scomparti della mia memoria, rivedo più o meno le stesse scene e le stesse considerazioni, una coalizione forte con maggioranza importante che vince con vittoria schiacciante nei confronti degli avversari. Ma allora perché altre volte forse se ne parlava meno? Eppure il consenso degli elettori non è molto diverso dall’ultima tornata elettorale. Effettivamente qualche differenza c’è: innanzitutto la crisi economica poi l’immigrazione, la (apparente?) mancanza di sicurezza, il lavoro sempre più precario o la casa sempre più irraggiungibile e tutto questo è avvenuto soprattutto nell’ultimo anno, con una velocità impressionante, e allora mi direte voi che vuol dire? Beh, io ritengo che questi problemi, sono i problemi della cosiddetta base, dei cittadini, di tutti i cittadini e tutti li stiamo vivendo sulla pelle in prima persona, in un modo o nell’altro, e quindi presumo che oggi più che in passato, si voglia, si esiga, su questi argomenti, delle risposte rapide e immediate anche e soprattutto dalle amministrazioni locali. E allora immagino che i cittadini ritengano che sia giunta ora di cambiare stile, un’amministrazione al giorno d’oggi deve essere rapida e adeguata ai cambiamenti di ritmo che il tempo impone, deve saper risolvere problemi complessi con strumenti altrettanto difficili da usare, molti dei quali anche nuovi, mi viene in mente ad esempio il PGT, il patto di stabilità che “ingessa”, le nuove norme edilizie,etc, tutto ciò naturalmente deve essere metabolizzato, prima dal sindaco con la sua macchina amministrativa, e poi fatto capire al cittadino, anzi, a tutti i cittadini con impegno, perché ormai la politica, anche quella locale, in prima istanza deve basarsi sulla comunicazione attiva affinchè le idee trovino corpo ma anche anche coerenza e concretezza, questa, permettetemi è la vera novità di quest’anno, di questa tornata amministrativa,ciò è quanto il cittadino chiede e pretende a gran voce. Penso che al giorno d’oggi (e parlo in termini generali non fraintendetemi) non sia più accettabile ne compresa l’asfaltatura delle strade il giorno prima delle elezioni, penso non siano più accettati quei sindaci dei tempi moderni (e ce ne sono molti,credetemi) che si comportano più da podestà che sindaco. Perché questo li rende estranei alla vita della gente, si sentono e si pongono al di sopra della gente, amano farsi rispettare creando barriere e incomunicabilità. Si ritiengono i più bravi e pretendono che queste loro qualità gli vengano riconosciute. La porta è sempre di fatto chiusa: l’apparente disponibilità disarma e allontana chiunque. E’ così che dopo cinque anni si sentono soli ma la gente capirà che sono i più bravi amministratori? E allora per rimarcare ciò hanno bisogno di ricorrere al vecchio trucco, riservare tutti gli interventi, compreso l’asfaltatura delle strade, per gli ultimi due mesi. Perché? Per ricordare alla gente che ci sono anche loro e che non si dimentichi che sono stati bravi! Ma questo è un vecchio stile di amministrare, che appartiene al passato, al Sindaco Boni ad esempio, detto anche proprio per questo Ciro l’asfaltatore o Ciro Merendina e si sa che in politica copiare non rende.
Io personalmente preferisco un sindaco un po’ diverso che ascolta la sua gente che la coinvolge in tutte le decisioni che la riguarda. Non spetta al Sindaco stabilire le priorità e gli interventi da realizzare con i soldi dei contribuenti, ma alla gente stessa. Al sindaco spetta il compito di eseguirli con competenza, efficienza e rispetto delle norme. Un’amministrazione comunale non è terra di conquista da parte dei gruppi di potere che ne saccheggiano risorse e prospettive, e questo penso valga anche per chi oggi è al governo legittimato dal voto degli elettori. Pertanto non demonizziamo chi governerà, la festa di orgoglio bresciano a San Lorenzo l’han fatta anche lo scorso anno (http://www.orgogliobresciano.org/page4.php) e la bandiera della pace magari la cambiano perché è scolorita ;-) , aspettiamo e valutiamo anche noi con visione critica l’operato dei nuovi amministratori, giudicheremo poi quando ci saranno elementi oggettivi per farlo, e se sarà necessario, magari diamo una mano per migliorare il nostro bel paesello.

Una riflessione ulteriore vorrei rivolgerla a questa nuova stagione politica, oserei dire “sanguigna”, vivace giovane come da tempo non si vedeva, soprattutto durante la lunga campagna elettorale, che personalmente ho affrontato con il PD (sei contento Guido gb?), questo mi ha consentito di conoscere molte persone vicine e lontane al mio pensiero, ma di indubbio spessore umano e culturale, consentendomi nel contempo un’importante arricchimento personale, a tutti loro và il mio ringraziamento perché da ognuno ho appreso qualcosa di prezioso per costruire un'altro mattoncino della mia modesta e terrena vita.

Chiudo infine con un’ ultimo ringraziamento a tutti i “blogger” (dato che ormai siete più bravi e più attivi del sottoscritto) che scrivono, perché che vi piaccia o meno siete tutti miei compagni di viaggio in questa avventura iniziata dal nulla che si chiama GussagoBlog.

Cordialmente

Stefano

3 commenti:

Alessandro Gecchele ha detto...

Di questo bell'articolo, Stefano, mi hanno colpito soprattutto due frasi, nelle quali credo fortemente:
"Non spetta al Sindaco stabilire le priorità e gli interventi da realizzare con i soldi dei contribuenti, ma alla gente stessa. Al sindaco spetta il compito di eseguirli con competenza, efficienza e rispetto delle norme".
"Un’amministrazione comunale non è terra di conquista da parte di gruppi di potere che ne saccheggiano risorse e prospettive".
Risorse e prospettive saccheggiate...:
Rasenti il lirismo! Complimenti e grazie per aver ideato questo blog aperto!

Anonimo ha detto...

Anch'io ho trovato più di un motivo di riflessione leggendo la considerazione di Stefano riportata per prima da Alessandro.
In verità vi ho posto mente con qualche perplessità.
Mi chiedo infatti se, soprattutto alla luce del vigente sistema elettorale amministrativo, un\una sindaco possa correttamente essere ridotto\a a semplice, per quanto sperabilmente efficace e capace, esecutore\trice di compiti dettati dalla volontà popolare.
Fuor da fraintendimenti: è davvero percorribile, in comunità come Gussago non certo numericamente ristrette nè affatto omogenee, una politica all'"elvetica", fondata cioè su continui ricorsi alla democrazia diretta?
Già adesso, con massima tristezza e preoccupazione, siamo costretti a registrare l'enorme disaffezione dimostrata dai cittadini nei confronti dello strumento referendario.
Cosa potremmo sperare da una moltiplicazione di referenda anche locali.
Questi infatti, se proposti in forma consultiva, possono indurre l'Amministrazione Comunale a ignorare comunque l'esito della votazione, rischiando di provocare nella popolazione una frustrazione ancora maggiore nel vedere misconosciuto il proprio parere.
Se invece i referenda dovessero assumere la caratteristica di vincolatività, quale ruolo residuerebbe in capo alle elezioni amministrative, se ai soggetti eletti fosse sottratta qualsiasi responsabilità politica proprio dal ricorso periodico e continuativo alla volontà popolare?
Sia chiaro. Mi ritengo un sostenitore abbastanza fervente della democrazia assemblearista ed al contempo non cambierei in nulla l'articolo 1 comma 2 della Costituzione Repubblicana, che affida al popolo la sovranità, pur nei limiti dettati dalla Carta Fondamentale.
Tuttavia, penso vadano presi in considerazione pure i motivi che spinsero i nostri padri costituenti a chiudere quell'articolo proprio con quelle significative parole.

Anonimo ha detto...

Sempre in tema di partecipazione popolare al percorso decisionale amministrativo, ricordo alle gentili lettrici ed agli stimati lettori del blog che il 20 luglio scadranno i termini entro cui è obbligatorio presentare le proprie osservazioni al Pgt in corso di adozione.
Poichè ai privati non è riconosciuto il diritto di presentare osservazioni al di fuori dei propri interessi diretti e poichè tale limite non insiste sugli enti portatori di interessi collettivi, la "Sinistra a Gussago" invita chiunque lo desiderasse a farci pervenire le valutazioni e le considerazioni sul Piano di Governo del Territorio, affinchè esse possano essere comunque fatte pervenire ai competenti uffici comunali ad opera della nostra Associazione.
In secondo luogo, lunedì 13 e martedì 14 si terranno a partire dalle ore 20 le prime riunioni delle Commissioni Consiliari.
Qualsiasi cittadino e cittadina è libero di assistervi, pur senza il diritto di parola, ma semlicemente dimostrando con la propria presenza la volontà di non disinteressarsi a quanto coinvolge la vita di Gussago e quindi di tutti noi.