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lunedì 13 aprile 2009

Pasquetta 2009 alla Santissima

3 commenti:

Anonimo ha detto...

stefano
ottimo lavoro
dal colle del Barbisone il nostro paese è meraviglioso .
siamo già in 16500 a dividercelo .
penso che bastiamo!!!
ciao dario

Anonimo ha detto...

Ciao Dario,
non ti preoccupare che adesso che fallisce la Richiedei saranno in pochi a spartirselo il colle...

Anonimo ha detto...

Mah, io non sono in grado di prevedere con assoluta certezza quale potrà essere il destino della Fondazione Richiedei.
Indubbiamente, se si trattasse di un'azienda privata come le altre, da tempo i suoi drammatici bilanci e libri contabili sarebbero stati portati al Tribunale Fallimentare.
Mi auguro comunque che, qualsiasi sarà l'amministrazione destinata dagli elettori a governare nel prossimo quinquennio Gussago, non si debba assistere ad un'indebito trasferimento a fondo perduto di denari pubblici nelle esauste casse della Fondazione o addirittura nelle fameliche casse di quelle banche non più disposte a garantire linee di credito al Richiedei.
Questa ipotesi secondo me è tutt'altro che astratta tenuto di conto di quanto poco possa comunque ricavarsi dalla riduzione dell'intero complesso ospedaliero e residenziale per anziani a mera "scatola vuota" da affittare via via ad altri soggetti operanti nel settore sanitario.
Infatti temo che la Coop. "Gabbiano" sarà soltanto il primo di una lunga serie di affittuari degli immobili che oggi ospitano i vari servizi offerti dal Richiedei.
Ad ogni modo, se pure si giungesse alla determinazione politica di spendere denaro dei contribuenti per mantenere in vita la maggiore impresa privata di Gussago, credo che questo non potrebbe e non dovrebbe avvenire a titolo puramente gratuito.
Qui dunque mi riallaccio alle preoccupazioni espresse dal precedente messaggio.
A fronte di eventuali finanziamenti comunali al Richiedei andrebbe fatto obbligo di vendere al Comune i beni di sua proprietà ai quali possa attribuirsi un particolare valore storico, monumentale, ambientale per la collettività di Gussago.
E, prima fra gli altri, tra tali beni rientrerebbe sicuramente l'edificio del Santuario domenicano della "Santissima Trinità", ma mi permetto di aggiungere pure il palazzo ove oggi sono situati gli uffici amministrativi della Fondazione e relativi arredamenti d'epoca.
Quest'ultima scelta permetterebbe di mantenere in loco le attuali attività funzionali alla conduzione e gestione della struttura, evitando al contempo il rischio per la comunità gussaghese di vedere disperso il rilevante patrimonio artistico conservato in quell'ala dell'Ospedale, magari valorizzandone l'importanza mediante apposite e periodiche visite guidate nei giorni festivi.