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sabato 11 aprile 2009

Ecco cosa fare per salvare la "Richiedei!









Domenica 05 Aprile 2009

GUSSAGO.

In un’assemblea del Comitato

«La struttura dell’assistenza deve essere riprogettata»



Salvare la Fondazione «Richiedei», adottando drastiche misure strutturali, e dimissionare i dirigenti incapaci, che hanno creato il deficit economico. Nell'affollata assemblea di venerdì sera al centro «Marcolini» di Gussago, promossa dal comitato trasversale (Pd, Sinistra, Lega, Udc) è emerso un quadro sconcertante: la Richidei ha ipotecato il patrimonio immobiliare, ha un passivo di 12 milioni di euro, su 17 reparti solo 2 sono attivi nel 2008. La conseguenza? Una voragine di debiti che ogni anno aumenta, col rischio che presto i gussaghesi rischiano di perdere importanti servizi socio sanitari. NELL'ASSEMBLEA si è parlato anche del problema occupazionale. La convenzione, di recente sottoscritta dalla Fondazione con la cooperativa sociale Il Gabbiano per la cessione gestionale della Casa di riposo, ha sottratto alla Richiedei uno dei settori strategici, evidenziando che non è stata rispettata la volontà testamentaria di Paolo Richiedei che aveva lasciato i suoi averi alla Comunità di Gussago per realizzare un ospizio. Non ci sono stati licenziamenti con la cessione del ramo d'azienda, ma una programmazione diversa delle presenze. Su 79 esuberi, 30 sono stati assunti in carico dalla cooperativa, mentre per gli altri sono stati introdotti meccanismi di uscita dal lavoro. I relatori hanno formulato alcune proposte di risanamento, avendo considerato che il piano di ristrutturazione aziendale è insufficiente per risolvere la grave situazione economica. In primo luogo vanno analizzati i fondamentali del bilancio. L'altra proposta è di disarticolare i capitoli di spesa, riprogettando la struttura dell'assistenza; sganciare la struttura di Palazzolo dalla gestione di Gussago. Coinvolgere i Comuni del distretto sanitatario. Ristrutturare il debito secondo gli standard di qualità legati agli oneri urbanistici. Infine il coinvolgimento della Regione nella sostenibilità del piano economico di rientro, ricercare una partnership forte e motivata, riorganizzare i reparti, valorizzando il personale.S.BO.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono sinceramente dispiaciuto di indossare le vesti del ‘corvaccio del malaugurio’ e sono pure consapevole di rischiare di aggravare il malumore di quelle gentili lettrici e di quei cortesi lettori del blog solo in questi ultimi giorni tornati dalle meritate vacanze.
Tuttavia tradizionalmente l’inizio del mese di settembre segna il riavvio ideale delle normali attività e occupazioni quotidiane, politica compresa.
Nel caso di Gussago poi non si può dire che durante l’estate gli impegni amministrativi e politici siano stati sospesi, stanti i molti e gravi problemi dai quali è afflitta la nostra comunità.
Tra le angustie più pressanti un posto di preponderante rilevo spetta senza dubbio alla situazione attuale della Fondazione Richiedei.
Nei giorni scorsi, per la precisione il 25 agosto, se non erro, i componenti la Commissione di Salvaguardia del Richiedei hanno potuto finalmente prendere visione dei conti della Fondazione, per lo meno quelli chiusi al 31 dicembre 2008.
Le cifre sono state loro consegnate in via ufficiale dall’Amministrazione Comunale di Gussago.
Anche il sottoscritto, pur totalmente digiuno di scienze contabilistiche, faticherebbe a definire rosea la situazione economico finanziaria del Richiedei così come fotografata otto mesi fa nei registri contabili.
E quale possa mai essere lo stato dei conti ad oggi, ad agosto ormai finito, non è ancora dato sapere.
Gravati da queste preoccupanti incertezze, molti attendono con vera e propria ansia la convocazione, da parte della dottoressa Lazzari, del Consiglio Comunale “aperto” che dovrà essere tenuto entro la seconda decade di settembre, in osservanza degli obblighi conseguenti al deposito delle firme raccolte dal Comitato di Salvaguardia.

Anonimo ha detto...

Per il momento possiamo soltanto convivere con la consapevolezza di quanto grave e profonda sia la crisi della Fondazione Richiedei.
E leggere le fredde e neutre cifre del bilancio – ripeto: quelle rilevate al 31-12-2008 – fornisce più d’un motivo per suffragare tali sentimenti.
Lo “Stato patrimoniale” infatti segna, fra le poste attive, alla voce “immobilizzazioni”, un aumento del 100% del valore complessivo (tra immobilizzazioni immateriali, materiali e crediti immobilizzati) che da € 24mln 530mila del 2007 è passato a € 51mln 710mila euro nel 2008.
Tale straordinaria crescita di valore dei beni della Fondazione è stata però, a ben guardare, resa possibile unicamente mediante l’ennesima, iperbolica rivalutazione delle immobilizzazioni materiali, passate da € 22mln 324mila a ben € 49mln e 598mila.
Ovviamente, sono in possesso soltanto di uno schematico prospetto riassuntivo e non ho letto la relazione finale al bilancio stesa dagli amministratori del Richiedei, perciò non posso esprimere alcuna certezza sulla fondatezza o meno di detta operazione di rivalutazione.
Mi permetto qui di avanzare soltanto qualche perplessità su quella che ha tanto il sapore della mera manovra di maquillage ragionieristico. A voler tacere poi del fatto che, comunque la si metta, i beni rivalutati nel 2008, accrescono inevitabilmente il carico fiscale atteso per il 2009.
Il dubbio, riguardante l’aderenza con la reale situazione economica generale e la corretta applicazione dei principi di cautela nell’estensione dei bilanci, è accresciuto dalla annotazione, nel medesimo “Stato patrimoniale”, ma stavolta nelle voci del “passivo”, fra le componenti del “patrimonio netto”, di € 24mln 104mila quali “riserve indisponibili (ribadisco, indisponibili) da rivalutazione”.
E sempre dalla lettura delle voci del “patrimonio netto” nello Stato patrimoniale è possibile scoprire che nel 2008, per la prima volta dalla sua trasformazione in Fondazione, il Richiedei ha patito una perdita di esercizio, pari a € 2mln 98mila, superiore all’entità dello stesso fondo di dotazione ammontante, almeno sino a otto mesi fa, a € 1mln 979mila.
Scorrere l’andamento storico dei bruti numeri di bilancio rende ancora più penosa la situazione.
Il fondo di dotazione, paragonabile al capitale netto delle normali imprese commerciali, è passato in cinque anni da € 5mln 92mila del 2004 a meno di 2 milioni di euro del 2008, come menzionato immediatamente sopra.
Mentre la perdita di esercizio calcolata nel 2008 è praticamente doppia rispetto alla perdita già sofferta nel 2007 (€ 1mln 61mila).
Ancora, mentre l’attivo circolante (altra posta attiva dello “Stato Patrimoniale” comprendente i crediti, il denaro contante in cassa, le rimanenze finali, ecc) è passato da € 9mln 612mila del 2006 a € 4mln 730mila di fine 2008, il monte totale dei debiti (nei confronti di banche, fornitori, dipendenti, Erario, …) è cresciuto in cinque anni da 14milioni e 872mila euro a 28milioni e 933mila euro. Senza contare il fondo per il TFR destinato ai lavoratori del Richiedei che, sempre in cinque anni, è lievitato passando da € 474000 a € 2171500.
Nel frattempo i fondi stanziati in bilancio per affrontare eventuali rischi ed oneri è andato assottigliandosi dalla cifra iniziale di € 2mln 864mila disponibile a fine 2004 agli € 462mila registrati otto mesi or sono.

Anonimo ha detto...

La superficiale raffigurazione delle condizioni del Richiedei a fine 2008, che ho fin qui tentato di fornire a quanti hanno avuto la pazienza di leggere e a quanti hanno la bontà di prestarvi fede (ma nulla vieta di chiedere maggiori informazioni direttamente in Comune), può esaurirsi con ancora maggiore facilità riguardo al “Conto economico” chiuso nel 2008 dalla Fondazione Richiedei.
Ebbene vi si può leggere come la crescita del valore complessivo della produzione, passata dai 19 milioni e 888 mila euro del 2007 ai 20 milioni e 942 mila euro del 2009 (+5,3%) , non sia bastata a coprire il preponderante aumento dei costi della produzione, aumentati da 21milioni e 134mila a 23 milioni e 830mila (+12,76%).
Confido che lettrici e lettori ben più avvertiti e preparati del sottoscritto nelle scienze contabili possano apportare il proprio contributo a quello che inevitabilmente sarà il dibattito più stringente per la cittadinanza gussaghese nei prossimi mesi: le sorti future e le prospettive del ‘nostro’ Richiedei per come lo conosciamo oggi.
Spero di non aver tediato troppo con questa noiosa sequela di numeri, ma non dimentichiamo come dietro a quei numeri, implacabili nella loro indifferenza, si celino invece le palpabili esigenze di tanti utenti anziani, di tanti lavoratori e lavoratrici, di tanti pazienti sofferenti, i bisogni dei quali fino ad ora in qualche modo hanno potuto trovare risposta nel Richiedei.

Anonimo ha detto...

ad ogni modo, e spero con tale avvertenza di far felice il nostro Stefano, ho adocchiato sul sito del Pd gussaghese qualche documento in materia che può senz'altro offrire ulteriori spunti di riflessione.
Devo confessare però di non essere riuscito a comprendere adeguatamente i numeri là riportati e, suppongo, tratti dalla medesima documentazione fornita anche alla "Sinistra a Gussago".
Tale incapacità è sicuramente addebitabile alla mia totale incompetenza, come già ammesso sopra, in tema di 'partita doppia'.

Anonimo ha detto...

Accidenti, le parole (e gli scritti) faticano ormai a tenere il passo vorticoso degli eventi!
Martedì sera la consueta riunione settimanale della "Sinistra a Gussago" si è aperta con l'annuncio delle dimissioni di cinque consiglieri del Richiedei su sette.
Notizia immediatamente verificata grazie all'inserimento sul sito istituzionale del Comune del Bando per la presentazione dei nominativi di candidati ad assumere il non invidiabile ruolo di amministratore della Fondazione.
Così, dopo le dimissioni presentate dal revisore dei conti, il mancato rinnovo dell'incarico al Dir. gen. Chizzoli e le dimissioni dei 5 settimi del Cda, in quali mani si trovano ora i destini dell'Opera Pia?
Come se non bastasse la dott.ssa Lazzari pare intenzionata a ritrattare l'impegno a convocare al più presto un Consiglio Comunale aperto a tutta la cittadinanza sul tema.
Eppure l'affaire "Richiedei" non mi pare proprio possa e debba ridursi soltanto ad un meschino valzer di poltrone; poltrone oltremodo bollenti, per di più.

Anonimo ha detto...

Come già ricordato in un precedente mio messaggio - mi auguro di non apparire troppo autoreferenziale citandomi - "... tradizionalmente l’inizio del mese di settembre segna il riavvio ideale delle normali attività e occupazioni quotidiane, politica compresa..."
A riprova di tale affermazione, la "Sinistra a Gussago" organizza per giovedì 10 settembre, al Centro Marcolini, la proiezione del film documentario "ZERO" sulla tragedia delle Torri Gemelle di NY.
L'incontro comincerà approssimativamente intorno alle ore 20.30

Anonimo ha detto...

Francesco non ha capito una cosa: i destini del Richiedei sono saldamente nelle mani del plenipotenziario del Sindaco: il revisore. L' unico rimasto in effetti. Per verificarlo basta leggere bene fra le righe dei verbali delle commissioni e nelle dichiarazioni fatte. Il nuovo consiglio ( rimosso il vecchio non abbastanza politicamente allineato con gli equilibri interni alla maggioranza di Gussago , comunque imputato del cosidetto disastro e francamente abile di suo nel farsi del male)non avrà il tempo sufficiente, le informazioni ( chi le ha poi?)e le conoscenze per produrre un piano di rilancio in tempo utile. Tuttavia è compito suo farlo - e di nessun altro-. Allora per l'insediamento o quasi lo avrà già fatto il revisore ( operativo da più tempo e che pare goda di ampia considerazione nella sua Segreteria Cittadina). Il ruolo del Comitato di salvaguardia è finito qui, ha fatto il lavoro sporco, adesso le carte sono sparigliate e probabilmente forse non poteva averne un altro. Il Comitato è morto quando alcuni suoi rappresentanti - buoni per tutte le stagioni - hanno appalesato l' irrefrenabile desiderio di occupare le poltrone del Richiedei; non si capisce se difendano il Richiedei o difendano ( dopo averla liberata a suon di proclami)la possibilità di occupare la poltrona nel nuovo consiglio ( chissà perchè..). Chi vivrà vedrà i nomi e si capiranno probabilmente molte cose. Sarebbe un bel segno che chi ha vinto comandasse veramente non nascondendosi dietro a niente: ne plenipotenziari ne pseudopaladini ( a loro volta nascosti dietro a persone serie e motivate come - mi dispiace dirlo essendo di colore avverso- la sinistra di gussago)

GussagoBlog Admin ha detto...

Seppur articolato il tuo commento,fai accuse precise e considerazioni personali senza assumerne la paternità..

Anonimo e informato,ma nella vita serve coraggio e responsabilità per cambiare il corso degli eventi, magari la prossima volta eh?